Il conto alla rovescia per la quotazione di Ferrari scade il 21 ottobre 2015, al suono della campanella che apre le contrattazioni al New York Stock Exchange.
Appena un anno prima Sergio Marchionne, Presidente di Ferrari, aveva annunciato il piano per separare la società di Maranello da Fiat Chrysler Automobiles e trasformarla in una società indipendente e quotata. Il progetto è quello di collocare un iniziale 10% del capitale sulla Borsa di Wall Street, per procedere a inizio 2016 alla definitiva separazionedal Gruppo. l valore delle azioni Ferrari è oggetto di un acceso dibattito nel corso del road-show internazionale del vertice dell’ azienda con i potenziali analisti e investitori, i quali sono chiamati a valutare un’ operazione, per unicità del brand e del posizionamento dimercato, senza termini di riferimento a livello mondiale. Non solo i numeri, anche la fedeltà e la passione dei clienti Ferrari sono determinanti per convincere gli investitori, la cui domanda cresce infine ben oltre la soglia delle azioni offerte, stabilizzando il prezzo di quotazione sul valore più alto della forchetta compresa fra 48 e 52 dollari. Con la più che appropriatasigla “RACE”, il titolo di Ferrari inizia quindi la sua corsa sul listino azionario più grande del mondo. Il debutto in Borsa del Cavallino Rampante anima il trading floor e non solo. Una folla di ferraristi e di curiosi si raccoglie attorno alle auto schierate di fronte alle colonne del NYSE, fra cui la monoposto guidata da Sebastien Vettel e LaFerrari, l’ ultima serie speciale limitata e l’ auto più rappresentativa delle soluzioni progettuali e ingegneristiche del Cavallino Rampante.
Si celebra così l’ alleanza fra industria italiana e finanza internazionale e la lunga amicizia fra gli USA e Ferrari, che iniziò a conquistare le piste e le strade americane a metà degli anni ‘ 50. Con il suo sbarco a Wall Street, la casa di Maranello lascia un nuovo segno negli Stati Uniti.