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LA SIGNORA DELLE COUPÉ

L’ESSENZA DELLE GT DI MARANELLO

LA SIGNORA DELLE COUPÉ
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LA SIGNORA DELLE COUPÉ
1955LA SIGNORA DELLE COUPÉ
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1955I primi titoli mondiali

LA SIGNORA DELLE COUPÉ

L’ESSENZA DELLE GT DI MARANELLO

Il successo della 250 Europa GT presentata al Salone di Parigi ’54 è immediato e dà altra linfa a nuovi progetti da sviluppare sulla base di questa vettura. All’epoca, gli esemplari di serie di uno stesso modello non sono tutti uguali. Cambiano già in funzione dei materiali scelti per la costruzione, a partire dal metallo della carrozzeria che va a determinare il peso e il costo della vettura; fino ad altri dettagli di personalizzazione, vere e proprie modifiche varate per soddisfare le specifiche richieste dei clienti.

LA SIGNORA DELLE COUPÉ

Lo stesso nome può quindi indicare mezzi con stili differenti. Da queste variazioni sul tema, possono nascere spunti per sperimentazioni volte a creare nuove serie speciali. Per esempio, trova posto sulle prime macchine la panca dietro ai sedili anteriori, che funge da vano per i bagagli. Ferrari e Pinin Farina nel 1955 lavorano su più fronti. Vede la luce il primo prototipo di Berlinetta Pinin Farina, con una linea molto arrotondata per migliorare l’aerodinamica. Ne fanno seguito altri con varie forme, per un totale di sette, tutti in alluminio. Sono considerati i prototipi delle future Berlinette “Tour de France”, vendute a clienti soprattutto per uso agonistico. Inoltre sulla base della 250 Europa GT si realizzano diversi esemplari unici con carrozzerie totalmente differenti per altrettanti clienti. Celebre quello con telaio 0407GT, facilmente distinguibile per le soluzioni adottate. Si tratta della vettura color grigio metallizzato con il muso prominente e rivolto leggermente verso il basso, che ingloba la calandra modificata con al centro un grande Cavallino Rampante, il tetto arrotondato e il retrotreno allungato. Fari posteriori verticali e doppio tergicristallo posteriore.

Interni arancioni in pelle Connolly con inserti per i sedili e le portiere lavorati dalla Maison Hèrmes di Parigi, un orologio con funzione di trip-master da rally e tavolinetto retrattile per agganciare il roadbook. Commissionata da un cliente italiano, finisce poi negli Stati Uniti. Il progetto principale di Pinin Farina è comunque la nuova 250 GT Coupé per sostituire la 250 Europa GT, che sarà presentata al Salone di Ginevra 1956. Il risultato è un’automobile completamente differente rispetto alla precedente, con forme più geometriche specialmente nella parte posteriore, dove presenta due vistose alette di coda che seguono una linea di fiancata diritta. Anche la calandra viene modificata, più bassa e allungata, così come un’altra modifica riguarda i montanti e i deflettori posteriori. In alcuni esemplari compare anche una presa d’ara sul lungo cofano. Tutte queste variazioni sul team, hanno luogo anche in funzione dei diversi passaggi della produzione.

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Infatti a causa del trasferimento della fabbrica da Corso Trapani a Torino, nella nuova sede di Grugliasco, Pinin Farina non può procedere direttamente alla costruzione di tutte le vetture, e la produzione della 250 GT passa alle carrozzerie Boano e in seguito Ellena. Sul depliant dell’auto vi è scritto: “La vettura di serie che compendia le esperienze dello sport”. In una riga, l’essenza delle GT di Maranello.

I capolavori del 1955