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IL CAPOLAVORO

VIENE PRESENTATA L'ICONICA 250 GTO

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1962IL CAPOLAVORO
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1962Il dominio nell’endurance

IL CAPOLAVORO

VIENE PRESENTATA L'ICONICA 250 GTO

Nel 1962 nasce il modello che più di ogni altro rappresenta nell’immaginario collettivo, la quintessenza del marchio Ferrari: la 250 GTO. Viene ufficialmente svelata in occasione della conferenza stampa che presenta i programmi sportivi per la stagione alle porte.

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In realtà la prima auto sperimentale era già scesa in pista a Monza nell’agosto precedente con Giancarlo Baghetti e nel mese di settembre, prima delle prove del GP d’Italia, con Willy Mairesse e Stirling Moss. La 250 GTO riassume nel migliore dei modi la filosofia Ferrari: prestazioni e design d’eccellenza. Non è semplicemente una gran turismo stradale, ma è una vera vettura da corsa con la targa! La 250 GTO riassume nel migliore dei modi la filosofia Ferrari: prestazioni e design d’eccellenza. Non è semplicemente una gran turismo stradale, ma è una vera vettura da corsa con la targa! Una icona, che per la sua linea sinuosa e allo stesso tempo aggressiva affascina ancora oggi, e per molti è la più bella Ferrari di sempre. Ha vinto tutto quello che doveva vincere in pista, e oggi è l’auto storica dal valore economico più elevato al mondo; parliamo di cifre che superano i trenta milioni di euro, e sono destinate ad aumentare. L’auto è progettata dal geniale Giotto Bizzarrini sulla base della 250 GT SWB per correre nel Mondiale Marche, che dal 1962 cambia nome e viene assegnato alle GT, divise in categorie. La lettera O indica Omologata, ma non verrà mai prodotta nei 100 esemplari che allora erano richiesti: sono trentasei più altre tre dotate di motore 4000 cc. Bizzarrini tiene molto all’aerodinamica, e la linea del veicolo viene “scolpita” in galleria del vento. L’ingegnere livornese non assiste però al lancio della vettura nel febbraio del 1962, dal momento che fa parte del nucleo dirigenziale che Enzo Ferrari decide di rinnovare alla fine del 1961. La delibera della vettura passa quindi a Mauro Forghieri.

La carrozzeria finale viene “plasmata” dagli ultimi tocchi di Sergio Scaglietti, che modella la lamiera a vista sul telaio, pezzo per pezzo, senza disegni! La grandissima reputazione della 250 GTO nasce negli autodromi di tutto il mondo, e sui percorsi stradali, pensiamo al celeberrimo “Tour de France Automobile”. La 250 GTO regala alla Casa di Maranello tre titoli iridati dal 1962 al ’64 e tante affermazioni nelle corse più prestigiose. Nella conferenza di inizio stagione, è l’unica che mantiene ancora il motore anteriore, il 3.0 V12 da 300 CV progettato da Giocchino Colombo, mentre le Sport e le F1 passanoalla soluzione con motore centrale all’asse delle ruote. Prima del debutto nella 12 Ore di Sebring viene aggiunto lo spoiler posteriore. In gara, Olivier Gendebien e Phil Hill la conducono la loro 250 GTO al secondo posto assoluto e al primo nella categoria GT, alle spalle della Ferrari 250 Testa Rossa vincitrice con Joakim Bonnier e Lucien Bianchi. Che sia un’opera d’arte, la 250 GTO, è testimoniato anche dal fatto che èil modello da corsa che avuto il maggior numero di livree colorate differenti per la carrozzeria, oltre al classico rosso.

I capolavori del 1962