È una scommessa ambiziosa, che però la Ferrari riesce a vincere: l’attività prende il nome di Programma XX. La vettura laboratorio che si decide di realizzare viene chiamata FXX. Prende spunto dalla Ferrari Enzo del 2002, un modello che già di per sé attingeva pienamente all’esperienza della Scuderia in Formula 1 e che come nome di progetto era stata denominata FX. Dal momento che se ne estremizza ancor più la vocazione alla pista, il team progettuale la chiama FXX, un nome che piace e che rimane poi definitivo. La vettura è dotata di un motore V12 da 6,2 litri capace di oltre 800 cavalli, l’aerodinamica è curata in ogni minimo dettaglio, al punto che il carico aerodinamico aumenta del 40% rispetto alla Enzo, mentre l’abitacolo è personalizzato sulle esigenze del pilota collaudatore. Sviluppata senza alcun compromesso, la FXX è utilizzabile solo in pista, ma non in gara. Vengono realizzati 29 esemplari della vettura che sono venduti a clienti particolarmente appassionati che per la Ferrari, grazie al supporto di istruttori qualificati e di piloti professionisti, diventano a tutti gli effetti collaudatori per la Casa di Maranello con un continuo scambio di informazioni tra il pilota e gli ingegneri. Ogni sessione in pista permette ai tecnici di raccogliere dati importanti tramite il sofisticato sistema di telemetria che permettono di migliorare la stessa FXX e di sperimentare soluzioni da impiegare anche sulle altre vetture della Ferrari.

In quel momento è l’auto più costosa al mondo, battendo anche il primato della Schuppan 962CR che resisteva dal 1994. Viene organizzato un calendario di eventi in pista ai quali i proprietari sono invitati a partecipare anche se una delle peculiarità di questo programma è quella che ogni cliente può richiedere di avere la propria auto a disposizione su un qualunque tracciato omologato FIA. La FXX è svelata in anteprima il 17 agosto 2005 nel ͞Ferrari Day͟ organizzato nell’ambito della settimana del concorso d’eleganza a Pebble Beach, negli Stati Uniti, anche se il debutto vero e proprio avviene alle Finali Mondiali di ottobre al Mugello prima che la vettura sia ospitata anche al Motor Show di Bologna di inizio dicembre e al Salone di Detroit a gennaio, dove riceve pure l’Eyeson Design Award. Le attività del Programma FXX iniziano a partire dal 2006: la vettura debutta in pista nell’aprile del 2006 a Homestead, negli Stati Uniti. Dello stesso anno è anche il trentesimo esemplare, tutto nero e caratterizzato dal numero 30, che viene donato al pilota della Scuderia di Formula 1, Michael Schumacher, al rientro dal Gran Premio di Turchia. A inizio settembre, dunque, tra gli speciali clienti collaudatori al Nürburgring c’è anche il campione di Kerpen che con i suoi suggerimenti contribuisce alla creazione del kit Evo che permette l’estensione del programma anche per le stagioni 2008 e 2009. La FXX, la capostipite dei Programmi XX, è visibile ancora oggi durante gli eventi organizzati da Corse Clienti sulle piste più belle di tutto il mondo. Nell’ambito della stessa iniziativa nel corso degli anni sono nate anche altre due vetture: la 599XX, presentata nel 2009 e poi a sua volta aggiornata con il kit Evo nel 2012, e la FXX K, svelata a fine 2014 alle Finali Mondiali di Abu Dhabi, e in pista dal 2015.

I capolavori del 2006