La supercar LaFerrari è stata senza dubbio la Ferrari per eccellenza, la migliore del suo tempo e per certi aspetti tutt’ora ineguagliata. Questo modello resta uno dei migliori di sempre a livello di dinamica ed è la perfetta dimostrazione di come una tecnologia all’avanguardia è in grado di amplificare le prestazioni e il piacere di guida. Ferrari ha sfruttato tutta l’esperienza acquisita nella realizzazione di vetture da strada e da corsa per produrre una supercar “limited edition” a dir poco straordinaria.
La tecnologia impiegata includeva un’aerodinamica attiva, il telaio in fibra di carbonio più avanzato dell’epoca e un gruppo propulsore ibrido KERS (sistema di recupero dell’energia cinetica) derivato dalla Formula 1. Queste innovazioni l’hanno resa la Ferrari più veloce e più potente mai realizzata fino a quel momento. Eppure, la sensazione di guida era pari a quella di una straordinaria auto sportiva analogica, piacevole a livello sensoriale, incredibilmente veloce ed estremamente controllabile, accompagnata dal suono ruggente del motore V12.
Lanciata al Salone di Ginevra del 2013, il nome di questa vettura è stato scelto per evocare il senso di eccellenza che la contraddistingue. Si trattava dell’ultima arrivata di una nobile discendenza di Ferrari “limited edition”, di cui fanno parte la GTO, la F40, la F50 e la Enzo.
La sua innovazione tecnica principale era il sistema KERS, introdotto per la prima volta in Formula Uno nella stagione 2009 e il cui uso si è diffuso dal 2011. Proprio grazie al KERS, il pilota Kimi Räikkönen si era aggiudicato la vittoria al Gran Premio del Belgio nel 2009. Il sistema KERS applicato a LaFerrari forniva energia al motore elettrico da 163 CV che azionava le ruote posteriori direttamente attraverso il differenziale. Il compito del motore elettrico era unicamente quello di aumentare le prestazioni. A differenza di altri sistemi di propulsione ibridi, non era concepito per funzionare in modalità completamente elettrica, ma piuttosto per affiancare il motore V12 da 6,3 litri, in grado di erogare una potenza di 800 CV a 9.000 giri/min e raggiungere lo stratosferico regime di 9.250 giri/min.
L’integrazione del motore elettrico andava a incrementare la coppia per rendere l’accelerazione più lineare e veloce, soprattutto ai bassi regimi, assicurando così una risposta immediata all’accelerazione e un’erogazione di potenza impeccabile. Il risultato è stato un motore V12 ottimizzato alla massima potenza, con regimi elevati e un eccezionale numero di CV.
Grazie alla potenza combinata del V12 e del motore elettrico, la supercar raggiungeva una potenza complessiva di 963 CV, affermandosi come la Ferrari da strada più prestazionale dell’epoca, oltre che la più veloce. La vettura, infatti, vantava valori di accelerazione sbalorditivi: velocità massima di oltre 350 km/h, 0-100 km/h in meno di 3 secondi, 0-200 km/h in meno di 7 secondi e 0-300 km/h in 15 secondi. Sul circuito di prova di Fiorano, l’auto è risultata 5,2 secondi al giro più veloce rispetto alla supercar in edizione limitata che l’ha preceduta, la Enzo.
Oltre ad essere stata la prima ibrida di Ferrari, un preludio del futuro del Marchio all’insegna dell’elettrificazione, la vettura era contraddistinta anche da un’aerodinamica attiva pioneristica. Presentava uno spoiler posteriore integrato inclinabile e ribaltabile, a seconda delle necessità, ma gran parte della magia dell’aerodinamica avveniva sotto la vettura, grazie ai deflettori a regolazione automatica sugli estrattori anteriori e posteriori e alla portella nel sottoscocca. Queste innovazioni hanno migliorato ulteriormente le prestazioni in curva e in frenata, la velocità massima, la manovrabilità e le sensazioni regalate dalla vettura.
Inoltre, in questo modo, l’auto disponeva di una superficie superiore priva di spoiler ingombranti e altri componenti aggiuntivi. Con un design classico e minimalista tipico della Casa di Maranello, inclusi richiami alle auto da corsa degli anni ’60, come la 330 P4 e 312 P, la supercar LaFerrari si presentava come una vettura maestosa e bellissima, resa unica dalle inconfondibili superfici vetrate che ricordano quelle degli aerei da caccia.
Un altro elemento di derivazione Formula 1, oltre al sistema ibrido KERS, era il telaio in fibra di carbonio, progettato con il contributo di Rory Byrne, artefice di undici Rosse di F1 che si sono aggiudicate un titolo mondiale. Utilizzando gli stessi materiali impiegati nella costruzione delle monoposto da corsa, è stato possibile ottenere una rigidezza torsionale del telaio maggiore del 27% rispetto alla straordinaria Ferrari Enzo e un peso minore del 20%. La straordinaria rigidezza ha massimizzato l’eccellente manovrabilità e l’affidabilità della guida. Ovviamente, la supercar ha registrato immediatamente il sold out: tutti i 499 esemplari prodotti sono stati venduti ancora prima del lancio dell’auto. Dopo questo modello è stata creata la versione scoperta, LaFerrari Aperta.
La straordinaria LaFerrari è rimasta l’auto più potente del Marchio fino all’arrivo della SF90 Stradale, dotata di un sistema ibrido plug-in, lanciata nel 2019 con la sorprendente potenza di 1000 CV. La sua versione più recente e ancora più potente, la SF90 XX Stradale, ha di recente battuto di ben 2,4 secondi il tempo sul giro di Fiorano registrato da LaFerrari, dimostrando quanto rapidamente possano essere battuti i record del circuito. La SF90 XX Stradale ha, inoltre, ribadito il potenziale dell’elettrificazione nelle auto ad alte prestazioni e il ritmo incessante dello sviluppo tecnico di Ferrari.