Enzo Ferrari un giorno scrisse: “Sono i sogni a far vivere l’uomo. Il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo”. Questa frase sembra calzare a pennello per Charles Leclerc, pilota della Scuderia Ferrari Mission Winnow. Proveniente da una famiglia normalissima, il monegasco ha bruciato le tappe del motorsport vincendo titoli in ogni categoria nella quale si è cimentato e lo scorso anno ha esordito, dopo appena una stagione in Formula 1, come titolare del team di Maranello, l’unica squadra ad essere presente in Formula 1 fin dalla prima stagione.
In questi mesi di pausa forzata dovuta alla pandemia, Charles non ha mai perso di vista i propri obiettivi, né si è dimenticato di tutte le persone che gli vogliono bene e lo supportano. Anche per loro durante il lockdown ha dato spettacolo nelle gare virtuali ma non solo, visto che si è cimentato pure in giochi diversi da quelli di guida, arrivando persino ad acquistare un costume da banana per assomigliare al personaggio di un noto videogame.
Leclerc è stato al fianco della Croce Rossa di Monaco e di quella Italiana partecipando a diverse attività benefiche e si è poi prestato come testimonial di Ferrari per due iniziative che hanno più di una somiglianza fra loro pur essendo completamente diverse. A fine maggio, nel weekend che avrebbe dovuto vedere Charles protagonista del Gran Premio di Monaco di Formula 1, molto presto al mattino Leclerc si è esibito in alcuni giri velocissimi del tracciato del Principato al volante di una SF90 Stradale partecipando al cortometraggio “Le grand rendez-vous” del regista francese Claude Lelouch.
L’esibizione più importante ha però visto protagonista Charles a Maranello. Giovedì 18 giugno, ancora una volta molto presto al mattino, alle 6.30, il monegasco si è calato in una Ferrari e ha guidato lungo le strade del comune nel quale la Casa del Cavallino Rampante ha la propria sede. Questa volta però non si trattava di una vettura stradale, Charles ha infatti portato su strada la SF1000 con la quale disputerà i Gran Premi della stagione di Formula 1 2020. Abbassata la visiera, Leclerc è uscito dallo stesso storico cancello che venne varcato da Enzo Ferrari al volante della 125 S il 12 marzo del 1947 e dietro al quale per lungo tempo anche le vetture di Formula 1 sono state concepite.
Charles è passato davanti alla attuale sede della Gestione Sportiva, in cui tutte le monoposto dal 2015 vengono ideate, progettate, costruite e sviluppate. Poi ha girato a sinistra per sfilare davanti al Museo Ferrari, un altro luogo ricco di tradizione, e ha terminato la propria corsa alla Pista di Fiorano, il banco di prova per tutte le Ferrari a partire dal 1972: “Si è trattato di un bel modo per dire che siamo pronti a tornare in pista – ha raccontato al termine dell’esibizione Charles all’amico e Ambassador della Scuderia Ferrari, Marc Gené – Guidare la Ferrari è sempre stato il mio sogno – ha raccontato -, l’ho fatto a Monaco qualche settimana fa ma quello che è successo qui a Maranello è stato davvero straordinario”.
“La prima volta che sono venuto a Maranello ero un bambino – ha raccontato Charles – e ricordo che questa città mi era piaciuta subito perché qui tutto profuma di Ferrari e io sognavo proprio il Cavallino Rampante. Arriverei quasi a dire che la Ferrari è Maranello e Maranello è la Ferrari, per cui poter guidare la mia macchina di Formula 1 sulle strade di questa città è stato qualcosa di veramente stupendo. Averlo fatto con questa tuta rossa addosso, come pilota ufficiale l’ha poi reso un sogno”, ha concluso Charles. Un altro sogno che si è avverato. Tanti quelli che restano ancora da portare a casa, ma dopotutto non è di sogni che si vive?