In una nuova serie che festeggia 75 anni di innovazione tecnologica diamo uno sguardo in esclusiva oltre i cancelli di Maranello per vedere come nasce una Ferrari
È un lavoro duro, ma gli uomini e le donne della Fonderia Ferrari sono particolarmente orgogliosi delle competenze e delle tecniche che usano per trasformare solidi lingotti in alluminio in componenti ad alte prestazioni.
La tecnologia è migliorata nel corso degli anni, ma loro rimangono artigiani: usano le mani, gli occhi e la testa per garantire che ogni componente che lascia la Fonderia sia della massima qualità.
In verità, il processo di produzione non è cambiato molto dai tempi in cui Enzo Ferrari costruiva motori. I lingotti di alluminio massiccio vengono riscaldati in due grandi forni fusori; quando diventano liquidi, vengono versati in stampi in sabbia o in acciaio per produrre componenti per macchine. Sembra facile ma non lo è.
Innanzitutto, per il forte calore. I forni fusori vengono spenti solo due volte all’anno per la manutenzione; per tutti gli altri giorni lavorativi dell’anno, funzionano a una temperatura media di esercizio di oltre 700°C, sufficiente per mantenere 2000 chilogrammi di lega allo stato liquido. Ovviamente, non appena la lega viene trasferita nelle siviere, inizia subito a raffreddarsi, il che significa che il lavoro è veloce e preciso.
Poi c’è il processo di produzione degli stampi. Oggi gli stampi in sabbia sono fatti a macchina, ma è la perizia umana che assicura una produzione perfetta ogni volta: una volta realizzati (il processo comporta la sabbiatura con anidride solforosa per rafforzarli), un macchinista lavora su ogni stampo, segnando i difetti e pulendo le sbavature a mano. Un errore qui potrebbe tradursi in un secondo momento in un difetto di un componente all’interno del motore, quindi l’attenzione ai dettagli in questa fase è cruciale.
Infine, è il momento della colata. La sabbia è sottoposta a un’antica tecnica di fiammatura per far scorrere dolcemente la lega sulla superficie e nello stampo senza che rallenti e si raffreddi troppo rapidamente. Poi la lega viene versata, da una siviera o direttamente dal forno.
E anche qui, nelle fasi finali della colata, è l’esperienza umana che assicura che il processo sia eseguito in modo impeccabile. Gli operatori versano la lega fusa a mano, controllando le temperature e apportando le modifiche necessarie. A dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che non importa quanto sia avanzata la tecnologia: sono le persone di Ferrari a garantire la qualità da 75 anni a questa parte.