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Nell’e-building inizia il futuro

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Nell’e-building inizia il futuro

Il nuovo e-building di Maranello è dove verranno prodotte le sports cars di domani. Questa nuova struttura, inaugurata al cospetto del Presidente della Repubblica italiana, segna un momento importante nella storia dell'azienda, all'insegna di "evoluzione, ecosostenibilità ed energia"

Testo: Jason Barlow / Foto: Luca Girardini

Il giorno della nostra visita, il nuovo e-building di Ferrari è quasi ultimato, con i suoi spazi nuovi di zecca, tirati a lucido e perlopiù vuoti. Presto si riempiranno delle voci e del via vai di centinaia di dipendenti affaccendati nelle loro mansioni, di cui la più importante sarà certamente la produzione dell’attesissima Ferrari completamente elettrica.  

Al momento, l’edificio si trova nella cosiddetta fase di “ramp-up”, quel particolare periodo intermedio che le grandi strutture di nuova costruzione devono attraversare prima di poter essere adoperate allo scopo per il quale sono state pensate. In questo passaggio, i sistemi complessi, la cui pianificazione ha richiesto anni, vengono sottoposti a “debugging”, le linee di codice che supportano l’infrastruttura vengono perfezionate e i nuovissimi robot antropomorfi vengono preparati a svolgere nuove funzioni. 




Le linee di produzione del nuovo e-building sono pronte per entrare in azione




Tuttavia, si percepisce chiaramente l’enorme potenziale dell’edificio, perché questa nuova costruzione è sicuramente una delle pietre miliari nei 77 anni di storia di Ferrari – e per ragioni che vanno ben oltre l’imminente arrivo di un modello completamente elettrico prodotto a Maranello. 

“Ormai è conosciuto come ‘e-building’, per diversi motivi”, spiega il CEO di Ferrari Benedetto Vigna, “anche se la lettera determinante è la ‘F’, che sta per ‘flessibilità’. L’e-building non è solo sinonimo di ‘elettrico’: ci permetterà di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle in modo che l’intero processo di ricerca e sviluppo e di produzione possa svolgersi in maniera ottimale”. 




Le ampie vetrate dell'edificio, progettato dallo studio Mario Cucinella Architects 




Prosegue Vigna: “Stiamo perseguendo una strategia multi-energetica, per capire il nostro posizionamento: Ferrari si muove infatti più velocemente di una casa automobilistica tradizionale, ma più lentamente di un’azienda tecnologica. In realtà, siamo una combinazione unica di questi due aspetti: l’hi-tech interessa il lato razionale del cervello, mentre il lusso si rivolge al lato emotivo e fa della tradizione e dello storytelling due elementi fondamentali. Noi abbiamo a che fare con entrambe le dimensioni”. 

Non una normale casa automobilistica, quindi, né una fabbrica qualunque. Eppure questo edificio non segna l’inizio di un capitolo completamente nuovo: Ferrari costruisce automobili dal 1947 e, pur essendo fiera dell’alto livello di artigianalità che caratterizza ogni sua vettura, ha sempre adottato un approccio pionieristico in campo tecnologico. Il nuovo e-building rappresenta quindi il culmine di decenni di esperienza acquisita sul campo, introducendo nuove tecniche e gettando le basi per la prossima era. E a proposito del nome... è interessante scoprire che c’è una logica ben precisa dietro: 

“Sono tre ‘E’”, spiega Davide Abate, Chief Technologies and Infrastructures Officer di Ferrari. “La prima sta per ‘evoluzione’, in termini di gruppo propulsore e in riferimento all’arrivo della completa elettrificazione in Ferrari. La seconda riguarda l’‘ecosostenibilità’: abbiamo ampliato la superficie occupata recuperando vecchi terreni industriali e riqualificando completamente un’area di circa 50.000 metri quadrati. Infine, c’è la ‘E’ di ‘energia’. La sostenibilità non riguarda solo l’uso di quest’ultima, ma prima di tutto le nostre persone e il modo in cui interagiamo con loro sul posto di lavoro”.




Una grande apertura al piano superiore si affaccia sulla terrazza, che ospita un giardino. Sullo sfondo, a destra, una parte della linea di produzione. L'edificio ospiterà anche attività didattiche e spazi relax




Il nuovo stabilimento avrà quindi diverse funzioni. Il prossimo anno vedrà la nascita della prima Ferrari elettrica, il cui concetto e la cui forma restano per ora accuratamente nascosti; sappiamo tuttavia che le batterie ad alta tensione, i motori elettrici e gli assali saranno prodotti nel nuovo edificio, così come la vettura stessa. Come ci tiene a sottolineare Vigna, questa è solo una parte di un mix che comprenderà altri modelli e attività di Ferrari. La Casa di Maranello sta approfondendo il discorso dell’elettrico sin dal 2009 e il V6 ibrido che alimenta la 296 GTB si affianca senza problemi allo straordinario motore endotermico che alimenta la nuova 12Cilindri e la Purosangue: una combinazione che permette di ottenere sinergie migliori. 

Ci saranno inoltre un centro formativo e aree ricreative a uso dei dipendenti. È interessante notare che il 30% dello spazio resterà libero per sviluppi futuri. Ernesto Lasalandra, Chief Research & Development Officer di Ferrari, ha dichiarato: “Per la batteria e il motore, possiamo progettare e lavorare in parallelo con il team di Davide in modo da ottimizzare il design e la produzione. Siamo al confine tra il possibile e l’impossibile: nella prima fase abbiamo progettato la batteria e ogni settimana teniamo una riunione per stabilire cos’altro possiamo fare nell’edificio”.

Il progetto ha visto la luce nel 2019 e i parametri di base sono stati concordati in vista dell’approvazione nel novembre 2021. La progettazione dell’edificio è stata affidata allo studio bolognese Mario Cucinella Architects, scelto per il suo impegno verso la sostenibilità. L’e-building presta quindi grande attenzione all’efficienza energetica ed è progettato per raggiungere prestazioni da edificio a energia quasi zero (NZEB). L’acqua piovana verrà immagazzinata e riciclata per irrigare le numerose aree verdi dell’edificio. Inoltre, le proprietà isolanti e termiche sono state studiate attentamente in modo da assorbire le radiazioni solari in estate e consentire alla luce naturale di illuminare il più possibile l’edificio attraverso pozzi di luce progettati ad hoc. L’esterno è ricoperto da pannelli vetrati opalini e trasparenti, mentre l’accattivante effetto “lanterna” della facciata opalescente ravviva la struttura di notte.  

Nessuno dei sistemi di energia ricorre ai combustibili fossili, mentre l’impianto di condizionamento utilizza una pompa di calore completamente elettrica alimentata da fonti rinnovabili. Sul tetto sono stati installati più di 3.000 pannelli fotovoltaici, con una potenza di picco pari a 1,3 MW. Più simile a un ecosistema che a un tipico impianto produttivo, l’e-building è dotato di un’estetica e di caratteristiche davvero particolari.  




Quando il nuovo e-building sarà completamente operativo, i 3.000 pannelli fotovoltaici installati sul tetto saranno in grado di generare circa 1,3 MW di potenza




“Sarebbe stato più economico costruire un semplice capannone”, osserva Benedetto Vigna, che nella sua lunga carriera ha visitato più edifici tecnologici anonimi di quanti ne voglia citare. “Ma questa era un’opportunità per creare qualcosa che andasse a beneficio dei nostri visitatori e dipendenti. Coniugare bellezza e funzionalità: è la stessa sfida che affrontiamo con le nostre auto. Gli impianti di produzione, di solito, non offrono la flessibilità di cui disponiamo qui”.  

I più fedeli visitatori del quartier generale di Ferrari si chiederanno dove sia stato trovato lo spazio per costruire un nuovo edificio con un’area totale di 42.500 metri quadrati su quattro piani. Ferrari non solo continua a mettere in luce la cittadina emiliana di Maranello sul palcoscenico mondiale, ma la migliora attivamente: l’azienda ha acquistato 39 edifici e ha recuperato terreni industriali non edificati per agevolare quest’ultima espansione. La rete stradale intorno al sito è stata migliorata, sono stati costruiti 1,5 chilometri di piste ciclabili e saranno creati circa 1.400 nuovi posti auto. In totale, sono stati riqualificati 110.000 metri quadrati, dando nuova vita a un’area che in passato era stata abbastanza trascurata.  

Tornando all’interno dell’edificio, uno dei robot attraversa gli spazi muovendosi con agilità. Robot di questo tipo saranno presto utilizzati per superare i limiti di produzione e per consentire una rapida riattrezzatura, ove necessario. Le postazioni di lavoro sono riconfigurabili, altamente ergonomiche e utilizzano ganci sollevatori con diverse possibilità di regolazione. Ovunque si diriga lo sguardo, l’ambiente dà prova della sua flessibilità, per soddisfare non solo le esigenze aziendali di oggi, di domani o dell’anno prossimo, ma probabilmente anche quelle dei prossimi vent’anni.  




Da sinistra: un'altra vista della linea di produzione dell'e-building; le numerose finestre portano un'enorme quantità di luce nella struttura




Il merito di tutto questo va in gran parte a Silvia Gabrielli, Chief Digital & Data Officer di Ferrari. “Lavorando con Davide abbiamo cercato di capire come questa tela bianca potesse fungere anche da laboratorio per ciò che le tecnologie digitali possono offrire in un ambiente di fabbrica ‘flessibile’, dove sono le persone a essere al centro del nostro agire”, afferma. “Abbiamo vagliato tutte le tecnologie più recenti che supportano questo tipo di impianti industriali e abbiamo identificato le più promettenti per i prossimi 20 anni.  

Il nuovo edificio è quindi dotato di tecnologia a banda ultra larga (UWB), che sarà integrata nell’intera infrastruttura, partendo dalla rete e dal cablaggio. Anche l’intelligenza artificiale parte da aspetti molto concreti ed essenziali. Abbiamo quindi predisposto il cablaggio necessario ovunque e siamo pronti a adottare la banda ultra larga dove e quando sarà opportuno farlo”. 

Perché l’UWB? Perché ha una forte penetrazione del segnale, è molto sicura e garantisce un’elevata precisione di posizionamento. “Ci sono casi d’uso in cui è possibile identificare dove si trovi un componente di alto valore”, continua Gabrielli. “Ottimizza il processo, sia in termini di efficienza che di sicurezza. L’aumento della digitalizzazione in alcuni settori aiuta le persone a concentrarsi maggiormente sul proprio lavoro”. 




L'e-building è progettato per raggiungere prestazioni da edificio a energia quasi zero (NZEB). Nessuno dei suoi sistemi energetici si basa su combustibili fossili e l'acqua piovana viene immagazzinata e riciclata




Per Ferrari, la priorità saranno sempre le persone ed è questa la chiave del successo a lungo termine per un’azienda che si trova ad affrontare cambiamenti epocali. “Il nostro modello operativo è una miscela di artigianato strategico e tecnologia avanzata”, spiega Andrea Antichi, Chief Manufacturing Officer di Ferrari. “Il segreto è che i nostri ingegneri e progettisti sono liberi di sognare le migliori creazioni possibili e noi abbiamo il compito di trovare l’alchimia che ci permetta di trasformare quei sogni in ‘macchine viventi’. Questo è possibile solo grazie alle competenze esclusive delle persone che lavorano con noi”.  

Ferrari continuerà ad avere successo, ma ci vogliono persone che abbiano una visione e coraggio per prendere le decisioni importanti. Il nuovo e-building, pur essendo di acciaio e cemento, vuole lanciare un messaggio.  

“Ogni generazione deve essere all’altezza delle sfide che deve affrontare”, conclude Benedetto Vigna. “Sono molte le cose di cui vado fiero: innanzitutto, abbiamo rispettato le tempistiche e l’impegno finanziario, nei confronti dei nostri investitori e non solo. In secondo luogo, abbiamo rispettato i piani, anche grazie ai nostri fornitori. Non è stato facile gestire questo aspetto durante le interruzioni dovute al Covid. Si tratta di una struttura all’avanguardia che ci permetterà, da un lato, di soddisfare il cliente e, dall’altro lato, di rispettare le persone che vi lavorano. E, infine, il pianeta, perché alle nostre parole seguono le azioni. L’e-building è un messaggio per la comunità, un invito ad agire, se preferite. Orecchie all’erta, sguardo attento e piedi (o meglio, quattro ruote) a terra”.




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