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14 nov 2023Passion

I 18 anni del Programma XX

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I 18 anni del Programma XX

Le recenti Finali Mondiali disputate al Mugello hanno coinciso con il 18° anniversario dell’innovativo programma XX di Ferrari, un connubio di vetture straordinarie ed eccezionali esperienze dei clienti

Testo: Jason Barlow

Un piccolo atto di disobbedienza. Poche auto più avanti, Michael Schumacher e Rubens Barrichello siedono nelle loro F2005 di Formula 1. Quando mai capita di trovarsi sullo stesso tratto di asfalto assieme a un duo così? 

L’uomo all’estremità della pit lane del Mugello ci fa cenno di entrare, ma uno scambio di sguardi attraverso l’abitacolo della FXX e un cenno della mia mano a dire “vai, vai, vai” sono sufficienti per far capire al pilota collaudatore Luca Badoer di proseguire. Di sicuro la folla sulle tribune ci perdonerà un altro giro…





Sono 18 gli anni del Programma XX, che offre ai clienti più speciali auto straordinarie ed esperienze uniche




Il programma XX di Ferrari ha colto tutti di sorpresa quando è stato presentato alle Finali Mondiali al Mugello nel 2005. Tuttora in corso, è ancora più all’avanguardia che mai. La FXX originale, basata sulla Enzo, è un mostro sacro nella tradizione Ferrari: prodotta in soli 29 esemplari, ne fu poi realizzato un trentesimo consegnato a Schumacher.

Ferrari, invece di omologare ufficialmente la vettura per l’uso stradale o di destinarla alle competizioni, pensò di utilizzarla per un programma di giornate in pista invitando i suoi clienti più speciali a partecipare. Inoltre, la Casa di Maranello si sarebbe occupata della conservazione e della manutenzione delle vetture, nonché della gestione logistica. Adesso si parla e si scrive molto di lusso “esperienziale”, ma Ferrari ha davvero precorso i tempi. 




Presentata nel 2015, la FXX K è una vettura in edizione limitata (42 esemplari) dalle prestazioni estreme, basata su LaFerrari e destinata solo per la guida in pista




La prima FXX aveva più potenza – 788 CV – un’aerodinamica attiva per una maggiore deportanza e un cambio rivisitato derivato dalla Formula 1. Ma l’aspetto più eclatante era che i 29 fortunati proprietari avrebbero fatto parte del team di sviluppo Ferrari. Imparare a tirar fuori il meglio da una macchina dalle caratteristiche così estreme su circuiti come il Nürburgring o quello di Spa dev’essere stata un’esperienza incredibilmente emozionante. Altrettanto incredibile era sapere che l’auto era un laboratorio su ruote. 

Passando per l’ancora più potente FXX Evo con il lancio della 599XX nel 2010 (e la successiva versione Evo), il programma ha coinvolto sempre di più i clienti facendo notevoli passi avanti in campo tecnico. Alcuni esempi: il bagagliaio della 599XX ospita due ventole che, aspirando l’aria dall’estrattore e convogliandola verso l’alettone posteriore, contribuiscono assieme ad altre innovazioni a incrementare il carico verticale senza aumentare la resistenza aerodinamica.




Il Programma XX ha colto tutti di sorpresa quando è stato presentato alle Finali Mondiali nel 2005. Da allora ha continuato ad essere all’avanguardia nella produzione delle auto da pista




Grazie a nuove impostazioni sul manettino, il pilota disponeva di nove diverse regolazioni per controllare la trazione e di un controllo estremamente preciso degli ammortizzatori magnetoreologici sulle sospensioni. Successivamente, gran parte di questa tecnologia confluì nelle auto stradali della Casa, e questo spiega perché le Ferrari di adesso coniugano queste agili caratteristiche di marcia con un’eccellente stabilità in termini di maneggevolezza. 

Forse la vettura XX più conosciuta è la FXX K, presentata nel 2015 e basata su LaFerrari. Se le auto XX precedenti sembravano “work in progress”, gli interventi del Centro Stile sulla FXX K esaltavano il rapporto fra estetica e aerodinamica, creando una vettura dalla forte personalità, sottolineata anche dalle pinne posteriori accorciate. 

“Tutti pensano che un’auto da pista debba essere rozza per essere funzionale, e nessuno crede davvero che un’auto così possa essere bella”, mi ha confessato Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari, in occasione della presentazione della vettura. “L’aerodinamica rappresenta un’opportunità enorme per i designer. È impossibile immaginare un’auto moderna come questa senza comprendere i principi ingegneristici”.





La K della FXX-K Evo sta per Kinetic e indica la parte del sistema integrato di recupero dell'energia cinetica da 1.050 CV alloggiato nell'auto 




La FXX K vinse il premio di design Compasso d’Oro nel 2016, facendosi notare dai giudici per il suo “elevato livello di artigianalità industriale”. Una lode prestigiosa per un’auto in grado di compiere un giro di pista a Fiorano impiegando cinque secondi in meno de LaFerrari, grazie agli pneumatici Pirelli appositamente realizzati e a una potenza complessiva di 1.050 CV. Le impostazioni di marcia comprendevano “qualify”, “long run”, “manual boost” e “fast charge”, collegando motore V12 e sistema ibrido, mentre un altro manettino a cinque posizioni comandava E-Diff, controllo di trazione e Side Slip Control. 

Sorprendentemente, la versione Evo del 2017 sfoggiò un upgrade aerodinamico, per una deportanza ancora maggiore… 





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