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20 gen 2021Passion

Dipingere con l’aria

20 gennaio 2021

Gianemilio Mazzoleni

Dare forma alla velocità. Questo è l’obiettivo di Speedform, un progetto che riunisce modelli per la galleria del vento, flussi d’aria rappresentati mediante computer grafica e le pennellate di un pittore. Creare oggetti affascinanti e unici in una serie estremamente limitata per i collezionisti Ferrari


Da dove vengono le idee? Da dove nasce la creatività che dà origine a oggetti unici?

In Ferrari è tutta una questione di lavoro di squadra. Dall’incontro di esperti di aerodinamica applicata alla galleria del vento, tecnici che creano i modelli in scala da utilizzare nei test e un piccolo gruppo di pittori che lavorano su progetti speciali è nata Ferrari Speedform.

“Tutto è iniziato quattro anni fa con un disegno: la semplice visualizzazione di un flusso d’aria nella galleria del vento intorno alla carrozzeria di un’auto, generato dal software CFD (Computational Fluid Dynamics)”, spiega Luca Zanetti, Head of Global Sales, che ha dato vita al progetto insieme ad Adalberto Cattabriga, Head of Special Sales, e Matteo Biancalana, Head of Aerodynamics. “Poter ammirare la velocità è un’esperienza straordinaria. Ci siamo chiesti se fosse possibile darle anche una forma, creare una rappresentazione fisica dell’aria che scivola lungo le superfici dell’auto”.

La risposta è rappresentata da sette modelli di Ferrari 488 Pista, riproduzioni esatte delle vetture in scala reale utilizzate nei test di aerodinamica all’interno della galleria del vento. Come suggerisce il nome Speedform, il progetto dà una forma alla velocità.

“All’interno della galleria del vento siamo in grado di misurare l’effetto del movimento dell’auto nell’aria, grazie a decine di sensori posizionati all’interno del modello e sulla sua superficie”, spiega Biancalana. Utilizzando il software CFD possiamo visualizzare questi flussi d’aria, un aspetto fondamentale per i tecnici aerodinamici per comprendere e controllare i fattori che generano le forze aerodinamiche.

“Linee e colori di diversa intensità mostrano l’effetto provocato dalla velocità e dalla pressione dell’aria sul modello. I tecnici possono scegliere quali di questi parametri visualizzare”, afferma Cattabriga. “Le possibili rappresentazioni aerodinamiche sono estremamente varie, con decine di sfumature. Non è stato semplice scegliere quale utilizzare per il progetto”.

Il trasferimento delle quantità vettoriali dallo spazio digitale ai modelli è stato eseguito a mano, utilizzando un pennello. E in tutto questo emerge in modo evidente lo spirito Ferrari: creare qualcosa di nuovo utilizzando una tecnologia avanzata, ma affidarsi a una mano esperta per completare l’opera e renderla unica. “Le linee colorate che avvolgono i modelli sono generate al cento per cento dal CFD”, conferma Zanetti. “I pittori le dipingono una per una con una precisione millimetrica, conferendo ai modelli una nuova dimensione materiale”.

Il design e i processi alla base della Speedform sono stati brevettati da Ferrari al fine di proteggere questa tecnica, che sfrutta forma e colore per rappresentare un momento decisivo nella nascita di ogni nuovo modello. Un momento in cui il design della vettura viene valutato dal suo critico più severo, il vento.

I modelli Speedform sono piuttosto imponenti: lunghi quasi due metri, sono tutti dotati di una notevole forza dinamica conferita dalla scala cromatica e dalla fluidità delle linee. Costruiti in carbonio, utilizzano la prototipazione rapida intorno a una struttura in alluminio per ricreare alla perfezione la forma dell’auto, in scala 40% o 50%. Ci sono cinque visualizzazioni CDF, ognuna realizzata in otto pezzi numerati.

Questo progetto innovativo è destinato esclusivamente ai clienti Ferrari che desiderano collezionare oggetti con certificazione individuale in serie limitatissima. Le Speedform sono un regalo davvero unico: non solo sono oggetti esteticamente accattivanti, ma anche espressioni reali, tangibili e precise dei processi tecnologici che portano alla creazione di una Ferrari stradale.

Ferrari ha aggiunto un nuovo capitolo alla storia infinita della leggenda dell’automobile.

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