Il 2019 della Scuderia Ferrari è stato soprattutto un anno di rifondazione in cui la squadra, giovane in vari ruoli ad iniziare da quello di Team Principal ricoperto da Mattia Binotto, è cresciuta man mano nello svolgersi della stagione. Il 2019 è stato l’anno dell’anniversario dei 90 anni della Scuderia ma anche della nascita di #essereFerrari, un hashtag che si pone come denominatore comune del nuovo ciclo che si apre per continuare ad alimentare il mito del Cavallino Rampante.
La stagione ha visto l’esordio da titolare del talento della Ferrari Driver Academy, Charles Leclerc, che alla seconda gara, con pole position e vittoria sfumata solo a causa di un problema alla sua SF90, ha dimostrato quanto pura sia la sua classe.
L’inizio di stagione è stato difficile, e ci è voluta tutta la bravura di Sebastian Vettel per sostenere la squadra nelle domeniche in salita di Baku, Barcelona e Monaco. In Canada il tedesco è passato per primo sul traguardo ed è stato privato della vittoria solo da una pesante sanzione da parte dei giudici. A suo modo quell’episodio ha però fatto storia, perché da quel momento la filosofia del “let them race” è stata prevalente, garantendo gare appassionanti come non si vedevano da tempo. Era chiaro fin da quella domenica sera a Sakhir che per Charles l’appuntamento con la vittoria era solo rimandato.
Il gradino più alto del podio è arrivato a Spa-Francorchamps, in una delle giornate per lui più difficili dell’anno, in gara con il cuore spezzato dalla morte, il giorno precedente in Formula 2, dell’amico Anthoine Hubert. La festa più bella per quel trionfo si è celebrata così in Italia, a Milano, quando la Scuderia ha ricevuto l’abbraccio degli oltre diecimila tifosi accorsi in Piazza Duomo per l’evento dedicato ai 90 anni. L’apoteosi è stata quattro giorni più tardi a Monza, quando Charles ha mandato in tripudio l’Autodromo Nazionale riportando la Scuderia al primo posto dopo nove anni.
La crescita dimostrata dalla SF90 è indicativa del grande lavoro fatto dal team durante la pausa estiva. La prova definitiva si è avuta a Singapore, quando è arrivata una doppietta da favola, che nessun team era mai riuscito ad ottenere, con Sebastian a porre fine a un digiuno di vittorie che durava dal GP del Belgio 2018. Il finale di stagione ha visto le SF90 molto veloci in qualifica, ma nessuna nuova vittoria è arrivata. In vista del 2020 c’è molto lavoro da fare, ma le basi sono state definite. Ci sono altre pagine della leggendaria storia del Cavallino Rampante da scrivere.