Un materiale unico nel suo genere in grado di combinare leggerezza e robustezza, fattori-chiave per ottenere le migliori prestazioni in pista. Il carbonio è tra le “anime” che hanno permesso ai tecnici della Casa di Maranello di ideare, progettare e sviluppare la Ferrari 499P, la Le Mans Hypercar che dal debutto agonistico ha ottenuto due successi alla 24 Ore di Le Mans e uno alla 6 Ore del COTA. Alessandro Pier Guidi, il pilota vincitore della maratona endurance più famosa al mondo nel 2023 insieme a James Calado e Antonio Giovinazzi, racconta il ruolo di questo prezioso composito.
Come nasce. “Il processo produttivo del carbonio che sviluppiamo a Maranello è abbastanza complesso – spiega il pilota classe 1983 – ed è influenzato da molti parametri quali l’orientamento delle fibre e la modalità d’utilizzo dell’autoclave per ottenere il pezzo definitivo”.
L’impiego. Un composito utilizzato in ampie parti della 499P. “La carrozzeria è in carbonio, così come la scocca e persino i freni” prosegue il pilota ufficiale Ferrari, protagonista nel FIA WEC con la vettura numero 51. “Si tratta di un ottimo alleato per raggiungere prestazioni in pista incredibili. Il primo fattore da considerare è la leggerezza del carbonio, che consente di contenere il peso totale della vettura, non meno importante della robustezza, che si traduce in sicurezza per noi piloti che entriamo nell’abitacolo, ed è al contempo un aspetto essenziale per omologare la vettura”. “Due fattori – aggiunge Pier Guidi – che rendono fondamentale il carbonio per vincere le gare endurance”.