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    Morrow sulla salita di Goodwood con la 296 Challenge

    Maranello 15 luglio 2024

    Nell’ultima edizione del Festival of Speed di Goodwood, andata in scena dall’11 al 14 luglio, la Ferrari 296 Challenge è stata protagonista nella storica prova “in salita” sulla celebre collina nel parco della villa del Duca di Richmond a Chichester. Il compito di guidare la vettura - che sarà impiegata a partire dal prossimo anno nel Ferrari Challenge Trofeo Pirelli UK – è stato affidato ad Andrew Morrow (Charles Hurst), campione in carica della serie e in lotta anche quest’anno per difendere il titolo nella classe Trofeo Pirelli. Ad accompagnarlo nell’esibizione a Goodwood, anche Robert Rees (Dick Lovett Swindon), leader della Coppa Shell della serie britannica che ha guidato una Ferrari 488 Challenge Evo. Morrow, che già aveva partecipato all’edizione del 2023 con una 488 Challenge Evo, ha completato la corsa cronometrata con un tempo di 50,02 classificandosi al settimo posto assoluto.

    “È stato un fine settimana straordinario – ha raccontato Morrow -. Nel paddock ci sono vetture incredibili che non si vedono spesso e hai la possibilità di incontrare persone fantastiche. La salita è stata piuttosto impegnativa. Le condizioni meteorologiche sono state molto variabili e quindi anche l’asfalto e la tenuta delle gomme continuavano a cambiare. La prima parte tende a essere abbastanza asciutta e buona, ma quando si sale, nella zona sotto gli alberi è sempre molto umido. Nel complesso, è stato un weekend piuttosto impegnativo, ma abbiamo fatto bene. Ho chiuso in settima posizione, leggermente più lento rispetto alle prove, il che non mi rende felice, ma viste le condizioni della pista non potevo fare di più. Sono contento di aver partecipato e di essermi divertito”.

    A proposito delle condizioni meteorologiche: come hanno influito sulla preparazione, sull'assetto della vettura e, in definitiva, sulle prestazioni?

    “A Goodwood è molto difficile decifrare le condizioni, anche quando il meteo non cambia per tutto il fine settimana. Si possono fare solo sette giri in salita nei quattro giorni di evento e considerando che non hai a disposizione una pista, in totale puoi guidare dagli otto ai dieci minuti. In questo breve tempo, devi cercare di imparare i punti di sterzata, di frenata e di accelerazione. È piuttosto impegnativo per uno che è stato qui solo due volte, ma tutto sommato sono contento. Ho concluso abbastanza bene le mie sessioni”.

    Nel 2023 hai guidato la 488 Challenge Evo su questa collina, mentre quest'anno hai avuto l’opportunità di presentarti con la nuova 296 Challenge. Com'è stato il confronto?

    “Mi sono divertito anche l'anno scorso: la 488 Challenge Evo era fantastica in salita, ma ovviamente la 296 di quest'anno è decisamente migliore. Sotto ogni aspetto. Il V6 è davvero impressionante. La potenza è molto elevata e la parte frontale è molto più aerodinamica. Di solito in pista questo fa una grande differenza, ma qui a Goodwood non tanto, perché le curve non hanno velocità elevate e quindi non si sente tutto il potenziale di aderenza dell'avantreno rispetto a quanto ho sperimentato quest'anno nella serie europea dove ho corso con la 296 Challenge”.

    In che modo le esperienze nella sfida europea e in quella britannica ti hanno preparato a questa esperienza?

    “Credo che la cosa migliore con cui fare un paragone siano le qualifiche. Ho infatti provato a simulare la sessione di qualifica che ho affrontato negli ultimi tre anni di Challenge, sia nel Regno Unito sia nell'Europeo di quest'anno. È molto difficile riuscire a portare in temperatura i freni e le gomme. Anche quando ti metti in coda per attendere il tuo turno in partenza, le temperature calano per cui non è la situazione ideale. Anche l’assetto non era perfetto, ma era comunque buono e abbiamo ottenuto un tempo ragionevole”.

    Quale consiglio da dispensare ad un collega prima di affrontare la salita?

    “Credo che la cosa migliore sia costruire la tua esperienza passo dopo passo. È un posto che non perdona, se qualcosa va storto non è possibile recuperare. Non hai tempo per fare pratica: quindi per i primi due turni in salita bisogna concentrarsi e prendere confidenza, per poi continuare a spingere durante il weekend. Ogni anno c'è una grande varietà di auto, quindi per quanto riguarda gli avversari non si sa mai chi si presenterà. C'è di tutto, dalle vecchie auto di F1 alle future auto elettriche, alle auto del Challenge e a tutti i marchi GT dei vari costruttori, quindi la griglia di partenza è molto competitiva. Occorre prendersi il tempo necessario e continuare a fare progressi”.