Con i suoi 800 cv è la spider di produzione di serie più potente sul mercato
I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 indicati sono stati calcolati in conformità al regolamento europeo (CE) 715/2007 nella versione in vigore al momento dell’omologazione.
I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 si riferiscono al ciclo WLTP.
Per essere commercializzate, le autovetture effettuano una serie di test per accertare la loro conformità alle normative.
I test per valutare i consumi, le emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti sono eseguiti in laboratorio e si basano su specifici cicli di guida. In questo modo i test sono riproducibili e i risultati confrontabili. Questo è importante in quanto solo un test di laboratorio, che segue una procedura standardizzata e ripetibile, consente ai consumatori di confrontare i diversi modelli di automobili.
Il 1° settembre 2017 è entrata in vigore in Europa la nuova procedura WLTP (Worldwide harmonised Light-duty vehicles Test Procedure), che andrà a sostituire progressivamente il protocollo NEDC (New European Driving Cycle). L’NEDC (New European Driving Cycle) è stato il ciclo di guida europeo finora utilizzato per il rilievo dei consumi di carburante e delle emissioni di autovetture e veicoli commerciali leggeri. Il primo ciclo di guida europeo era entrato in vigore nel 1970 e faceva riferimento ad un percorso urbano. Nel 1992 era considerata anche una fase extraurbana e dal 1997 è utilizzato anche per il rilievo dei consumi e delle emissioni di CO2. Tuttavia, la composizione di questo ciclo non è più coerente con gli attuali stili di guida e con le distanze percorse sulle diversi tipologie di strade. La velocità media del NEDC è bassa (34 km/h), le accelerazioni sono contenute e la velocità massima è di soli 120 km/h. La WLTP utilizza nuovi cicli di guida (WLTC, cioè Worldwide harmonised Light-duty vehicles Test Cycles) per misurare il consumo di carburante, le emissioni di CO2 e le emissioni inquinanti delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri. Il nuovo protocollo ha l’obiettivo di fornire ai clienti dati più realistici, rispecchiando maggiormente l’uso quotidiano del veicolo. La nuova procedura WLTP è caratterizzata da un profilo di guida più dinamico e con accelerazioni più significative. La velocità massima aumenta da 120 a 131,3 km/h, la velocità media è di 46,5 km/h e la durata complessiva del ciclo è di 30 minuti, 10 minuti in più rispetto al precedente NEDC. La distanza percorsa raddoppia passando da 11 a 23,25 chilometri. Il test WLTP si compone di quattro parti in funzione della velocità massima: Bassa o Low (fino a 56,5 km/h), Media o Medium (fino a 76,6 km/h), Alta o High (fino a 97,4 km/h), Extra-alta o Extra-high (fino a 131,3 km/h). Queste parti del ciclo simulano la guida urbana e suburbana e la guida sulle strade extra-urbane e sulle autostrade. La procedura tiene conto anche di tutti i contenuti opzionali che influenzano l'aerodinamica , la resistenza al rotolamento e la massa del veicolo, determinando un valore di CO2 che rispecchia le caratteristiche del singolo veicolo.
La procedura WLTP sostituirà gradualmente quella NEDC. La WLTP si applica ai nuovi modelli di autovetture omologati a partire dal 1° settembre 2017 e a tutte le autovetture immatricolate a partire dal 1° settembre 2018 ed è obbligatoria per tutti gli stati membri dell'UE.
Fino alla fine del 2020, entrambi i valori di consumi ed emissioni di CO2 WLTP e NEDC saranno presenti nei documenti del veicolo. I valori NEDC saranno infatti utilizzati per valutare le emissioni medie di CO2 delle autovetture immatricolate nella UE fino a tutto il 2020. Inoltre, alcuni Paesi potrebbero continuare ad utilizzare tali dati ai fini delle tassazioni sui veicoli. Dal 2021, i dati WLTP saranno gli unici valori di consumo / emissioni di CO2 per tutte le autovetture. I veicoli usati non saranno interessati da questo passaggio e manterranno i loro valori NEDC certificati.
I consumi e le emissioni su strada delle autovetture
La nuova procedura di prova WLTP è più rappresentativa delle attuali condizioni di guida rispetto alla procedura NEDC, ma non può prendere in considerazione tutti i casi possibili incluso l’effetto dovuto allo stile di guida che è proprio di ogni singolo guidatore.
Pertanto rimarrà ancora una differenza tra le emissioni ed i consumi rilevati in laboratorio e quelli derivanti dall’utilizzo del veicolo nel mondo reale e l’entità di tale differenza dipenderà da fattori come il comportamento di guida, l’uso di sistemi di bordo (es. climatizzatore), il traffico e le condizioni meteorologiche che sono caratteristiche di ogni area geografica e di ogni guidatore
Per questa ragione solo un test di laboratorio standardizzato permette di ottenere valori con cui sia possibile confrontare in modo equo veicoli e modelli differenti
Cosa cambia per i clienti
La nuova procedura WLTP fornirà un criterio più realistico per confrontare i valori di consumo e di emissioni di CO2 dei diversi modelli di veicoli dato che è stata progettata per riflettere in modo più accurato il comportamento di guida reale e per tener conto delle caratteristiche tecniche specifiche del singolo modello e versione, inclusi gli equipaggiamenti opzionali.
Il tetto rigido ripiegabile, apribile in appena 14 secondi a veicolo fermo o in marcia fino a una velocità massima di 45 km/h, riesce a preservare lo spazio a bordo per garantire il massimo confort, mentre il lunotto elettrico (che fa anche da wind-stop) rende la vettura totalmente sfruttabile anche a tetto aperto; inoltre, in configurazione coupé può essere lasciato aperto per continuare a godere appieno del rombo unico del V12 aspirato.
Il disegno della fiancata accorcia otticamente il posteriore grazie al suo disegno a mantello e ai suoi parafanghi muscolari, dando così alla vettura un senso di potenza e di aggressività che rendono onore alle prestazioni del suo poderoso V12.
Per quanto riguarda la zona posteriore si è voluto dare nuovo slancio ed equilibrio d’insieme grazie alla presenza di due pinne sotto le quali è alloggiato il meccanismo di movimentazione del tetto; la loro progettazione genera una forte spinta visiva sull’anteriore e conferisce alla vetratura laterale il caratteristico disegno che contraddistingue la versione spider dalla berlinetta. A tetto ripiegato, i pannelli a scomparsa trovano alloggio al di sotto del tonneau.
La 812 GTS è la versione spider della 812 Superfast, dalla quale ha mutuato specifiche tecniche e prestazioni a partire dal motore, il medesimo propulsore in grado di offrire la potenza più elevata nel segmento (800 cv a 8500 giri/min).
Proprio come per la 812 Superfast, è stato possibile ottenere un tale livello di prestazioni ottimizzando il design del motore e introducendo contenuti innovativi, tra cui il sistema a iniezione diretta a 350 bar e il sistema di controllo dei condotti di aspirazione a geometria variabile, mutuato dai motori di F1 aspirati. Tali dispositivi consentono di sfruttare l’incremento di cilindrata (da 6,2 l a 6.5 l) per massimizzare la potenza erogata mantenendo un eccellente livello di guidabilità anche ai bassi regimi.
Particolare cura è stata posta alla calibrazione delle impostazioni del Manettino, al fine di esaltare il potenziale del motore e la sensazione di sportività estrema della vettura, garantendo comunque al pilota la possibilità di gestire agevolmente e in tutta sicurezza l’impressionante coppia disponibile con il pedale dell’acceleratore, grazie a un’erogazione progressiva e lineare a tutti i regimi.
Sulla linea di scarico è stato dato maggiore risalto agli ordini di combustione conformando opportunamente la geometria delle prolunghe centrali. Tutti i condotti dal collettore di scarico 6 in 1 al catalizzatore monolitico hanno uguale lunghezza, il che garantisce l’ottimizzazione del suono, dando predominanza all’ordine principale di combustione.
Il risultato? Un sound motore pieno e consistente all’interno dell’abitacolo in tutte le condizioni di guida, specialmente a tetto aperto.
I suoi 718 Nm di coppia garantiscono poi un’accelerazione impressionante, praticamente identica a quella ottenibile dalla 812 Superfast. La presenza di un limitatore di giri fissato a 8900 giri/min, inoltre, garantisce una sportività di guida immutata.
Il profilo di coppia dimostra inoltre come si sia riuscito a evitare di sacrificare la distribuzione sull’altare della potenza; infatti, l’80% della coppia massima è disponibile a partire da 3500 giri/min, a totale vantaggio della guidabilità e dell’accelerazione in ripresa dai bassi regimi.
Durante la fase di sviluppo della 812 GTS, l’obiettivo era quello di mantenere inalterate le intense sensazioni di velocità e potenza della versione berlinetta in termini di livelli di accelerazione, tempi di risposta e agilità.
La 812 GTS è equipaggiata con i componenti e i sistemi di controllo di ultima generazione della 812 Superfast e, al pari di quest’ultima, si contraddistingue per la sua eccellente guidabilità. È dotata di EPS (Electric Power Steering), il servosterzo elettrico che, nella migliore tradizione Ferrari, viene impiegato per sfruttare appieno il potenziale prestazionale dell’auto insieme agli altri sistemi di controllo elettronici presenti sulla vettura, tra cui la versione 5.0 del sistema brevettato Ferrari Side Slip Control (SSC) e il Passo Corto Virtuale 2.0 (PCV) che, forte dell’esperienza accumulata sul sistema lanciato per la prima volta sulla F12tdf, è stato ulteriormente evoluto.
Vengono quindi confermate le funzionalità prestazionali di supporto al pilota, quali:
- Ferrari Peak Performance (FPP): in fase di sterzata il carico volante fornisce al guidatore l’indicazione che la vettura sta raggiungendo il livello di aderenza limite, aiutandolo a mantenere il controllo della dinamica di guida.
- Ferrari Power Oversteering (FPO): nel caso in cui si avverta una tendenza al sovrasterzo, soprattutto in uscita da una curva, il carico volante invita il pilota all’esecuzione della corretta manovra di riallineamento.
L’assetto elastico della vettura è rimasto invariato rispetto alla versione berlinetta, nonostante l’aumento di peso di 75 kg dovuto all’irrobustimento del telaio, grazie all’ottimizzazione della calibrazione degli ammortizzatori a controllo magnetoreologico.
Di conseguenza, le prestazioni assolute di questa vettura risultano molto vicine a quelle della berlinetta, con tempi di accelerazione da 0 a 100 km/h inferiori a 3 secondi e da 0 a 200 km/h di appena 8,3 secondi. La velocità massima è stata mantenuta invariata a 340 km/h.
Dal punto di vista aerodinamico, la 812 GTS ha posto due grandi sfide ai progettisti Ferrari: garantire le stesse performance della versione coupé a tetto chiuso e assicurare ai passeggeri il massimo comfort a tetto aperto.
Per quanto riguarda la pura performance aerodinamica, la presenza dell’hard top retrattile e del suo alloggiamento hanno comportato una modifica alla zona posteriore della vettura. Grazie a un’attenta riprogettazione della superficie del tonneau e soprattutto all’implementazione di un profilo triplano nel diffusore posteriore in grado di estrarre carico efficiente (e quindi deportanza) dal sottoscocca, gli aerodinamici sono riusciti a compensare la perdita di deportanza dovuta alla rimozione del condotto di by-pass del passaruota posteriore della 812 Superfast, la cui presa d’aria si trovava dietro la terza luce.
Un meticoloso lavoro di dettaglio è stato invece condotto sulle finizioni per garantire un eccellente livello di comfort a bordo in configurazione aperta, con l’attenzione rivolta alla minimizzazione delle turbolenze e della rumorosità aerodinamica in abitacolo per consentire agli occupanti di conversare anche alle alte velocità.
Gli angoli superiori del parabrezza sono stati dotati di due piccoli deflettori a L, come nella LaFerrari Aperta, per creare una vorticità concentrata che ha come effetto la generazione di una componente di outwash nel campo di velocità immediatamente sopra al lunotto posteriore, evitando così il crearsi di dannose sovrappressioni nella zona dietro alle teste degli occupanti.
[video id="4238151b-d17b-4711-8334-fd9b312bc371"]
A 50 anni esatti dall’introduzione dell’ultima spider a motore V12 anteriore nella gamma Ferrari, la 812 GTS segna il trionfale ritorno di questo tipo di modello, che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del marchio sin dalle sue origini.
La storia delle Ferrari V12 spider è costellata di modelli leggendari, a partire dalla 166 MM del 1948, vera e propria gran turismo da competizione che nel 1949 fu in grado di aggiudicarsi la Mille Miglia e la 24 ore di Le Mans, le due gare endurance più prestigiose del mondo.
L’ultima rappresentante di questa nutrita famiglia è la 365 GTS4 del 1969, chiamata anche Daytona Spider in seguito al celeberrimo trionfo targato Ferrari alla 24 Ore di Daytona nel 1967, quando due 330 P4 ufficiali e la 412 P del North America Racing Team si sono allineate davanti a tutti prima di tagliare il traguardo.
Da allora, l’architettura con motore V12 anteriore non era più stata proposta dalla casa di Maranello su una vettura spider di gamma; sono stati invece prodotti quattro modelli in edizione speciale limitata, vale a dire la 550 Barchetta Pininfarina nel 2000, la Superamerica nel 2005, la SA Aperta nel 2010 e, più di recente, la F60 America nel 2014, di cui furono realizzati solamente dieci esemplari, per celebrare i 60 anni di presenza di Ferrari nel mercato statunitense.
Al pari dei modelli storici che l’hanno preceduta, la 812 GTS rappresenta un nuovo punto di riferimento in termini di prestazioni ed esclusività: grazie al maestoso V12 Ferrari da 800 cv è la spider di serie più potente sul mercato, nonché la più fruibile grazie all’hard top ripiegabile, soluzione unica nel segmento che garantisce inoltre uno spazio di carico aumentato.