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12 ott 2021Magazine, Races

Eroi sconosciuti: Jody Scheckter

Corse

Jody Scheckter

Unico sudafricano ad aver vinto il Campionato del Mondo di F1, Scheckter è stato anche l’ultimo pilota Ferrari a vincere il titolo prima dell’arrivo di Michael Schumacher, 21 anni dopo

Testo – Gavin Green

La carriera di Jody Scheckter con la Scuderia è stata breve. Appena due stagioni.

È stato Enzo Ferrari ad ingaggiarlo per la stagione 1979 dopo una carriera in F1 un po’ caotica che lo vedeva sette volte vincitore – avrebbe messo a segno altre tre vittorie per Ferrari – ma anche spesso coinvolto in alcuni incidenti spettacolari.

Il suo soprannome alla McLaren – il suo primo team di F1 – era Fletcher, come il giovane e irascibile gabbiano del romanzo Il gabbiano Jonathan Livingston che cercava di volare quando era ancora troppo piccolo e continuava a schiantarsi dalla scogliera.


La precoce carriera di questo pilota sudafricano in F1 è stata di sicuro spettacolare. Nel 1973 a soli 23 anni, al suo terzo Gran Premio in Francia è stato in testa per molti giri prima di scontrarsi con il campione del mondo in carica Emerson Fittipaldi. Alla gara successiva, il GP di Gran Bretagna a Silverstone, ha causato uno dei più grandi e drammatici incidenti ad alta velocità nella storia della F1, dopo aver perso il controllo a 160 miglia all’ora. Sono state portate via nove auto. Subito dopo l’incidente il suo Team Manager gli ha detto di nascondersi nel camper e non farsi vedere dagli altri piloti perché volevano ucciderlo. Fu ritirato dai successivi quattro GP.




Jody Scheckter, alla Ferrari per una stagione di successo nel 1979, era chiamato affettuosamente Baby Bear (orsacchiotto)




Di un talento prodigioso ma considerato da alcuni rivali troppo spericolato, Scheckter adottò un nuovo approccio alle corse dopo il Gran Premio degli Stati Uniti, l’ultima tappa della stagione del 1973. Durante le prove la star francese François Cevert fu vittima di un incidente che gli fu fatale. Scheckter è stato il primo pilota ad arrivare sulla scena e si è fermato per aiutare. 

 

Per il povero Cevert era troppo tardi. “Era la prima persona che conoscevo a morire”, avrebbe detto in seguito Jody. “Improvvisamente mi è venuto in mente: tutto questo è molto pericoloso”. Scheckter aveva appena firmato un contratto con il team Tyrrell, vincitore del Campionato del Mondo l’anno seguente. Il suo compagno di squadra doveva essere Cevert. 

 

Questo avvenimento lo ha cambiato ed è diventato un pilota diverso. Ha ottenuto il terzo posto nel Campionato del Mondo del 1974, vincendo due GP. Nel 1975 è diventato il primo sudafricano a vincere il GP del Campionato del Mondo nel suo Paese d’origine, mentre nel 1976 arrivò di nuovo terzo in campionato, dietro ai due protagonisti dell’ostinata lotta per il titolo di quell’anno, James Hunt e Niki Lauda. Nel 1977 ha conquistato un secondo posto, dietro solamente a Lauda al volante della Ferrari.




Nel 1979 alla guida della Ferrari 312T4, Jody vinse in Belgio e a Monaco prima di concludere il Campionato con una vittoria a Monza





Quella del 1979 fu per lui una stagione di successo: alla volante della Ferrari 312T4 vinse in Belgio e a Monaco prima di trionfare al GP d’Italia a Monza per concludere il campionato. Il suo compagno di squadra Gilles Villeneuve arrivò secondo in gara e in campionato, regalando così alla Casa di Maranello una splendida doppietta. Scheckter era considerato in quel momento il pilota più cauto, mentre Villeneuve quello temerario ed esuberante. Un netto capovolgimento di ruoli. Il soprannome Fletcher faceva ormai parte del passato. A Maranello infatti era affettuosamente conosciuto come Baby Bear (orsacchiotto), per il suo fisico muscoloso e i folti capelli ricci.

 

Quella vittoria a Monza sarebbe stata l’ultima di Scheckter. Dopo una stagione deludente nel 1980 decise di ritirarsi, all’età di 30 anni. Lo disse a Enzo Ferrari a luglio, lo annunciò alla stampa subito dopo ma gareggiò comunque fino alla fine della stagione. Non corse mai più.




Jody Scheckter in visita alla Ferrari a Maranello nel 2019 




Poco dopo si trasferì in America e fondò una società di addestramento per l’uso delle armi da fuoco. In seguito la vendette per una fortuna e con il ricavato acquistò una fattoria di 2500 acri nell’Hampshire, in Inghilterra, che trasformò in un fiore all’occhiello dell’agricoltura biologica. 

 

Ora Scheckter, a 71 anni, lavora ancora con impegno e dedizione nella sua fattoria allevando bestiame, tra cui bufali, e producendo frutta, verdura e vino. Rifornisce alcuni dei migliori ristoranti della Gran Bretagna e la sua mozzarella è particolarmente ricercata. In una stalla della fattoria c’è una collezione delle sue vecchie auto da corsa, inclusa la Ferrari 312T4 con cui trionfò nel campionato del 1979.




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