L’Isola del Sud della Nuova Zelanda è forse la più conosciuta a livello internazionale per i suoi panorami mozzafiato e l’incredibile varietà geografica. Questo, però, non significa che l’Isola del Nord sia da meno: David Linklater ha avuto modo di ammirarla in tutto il suo splendore lungo un percorso di 700 km da Taupo a Wellington, nella seconda delle cinque tappe che compongono il nostro viaggio
Il nostro tragitto riprende dal lago Taupo, nel bel mezzo dell’Isola del Nord. Si tratta del più grande lago d’acqua dolce nella regione dell’Australasia, di dimensioni equiparabili all’isola di Singapore.
Quella di fare il giro del lago in auto è una sorta di tradizione per la gente del posto, un’esperienza che abbiamo modo di assaporare (seppur solo parzialmente) mentre lasciamo Kinloch, a nord del lago, per proseguire lungo il perimetro occidentale. Mentre scivoliamo sull’asfalto, l’occasionale salita ci regala scorci mozzafiato dell’acqua scintillante sotto di noi.
La Desert Road della Nuova Zelanda è un tratto di autostrada di circa 60 km che offre vari panorami, una combinazione di scenari perfetta per le Purosangue
Da qui in poi il colore lascia il posto alla monocromatica Desert Road, tratto dell’autostrada principale del Paese che attraversa il brullo paesaggio dell’Altopiano Centrale, territorio vulcanico. Solamente 60 km separano la punta meridionale del lago dalla città più vicina, eppure sembra di trovarsi in un altro mondo.
Nonostante lo scenario arido, se si volge lo sguardo a ovest in una giornata limpida è possibile godere di vedute spettacolari del monte Ruapehu, il più grande vulcano attivo della Nuova Zelanda (ha eruttato l’ultima volta nel 1996). Certo, in una giornata limpida, ma non oggi. Il sole ha abbandonato Taupo, lasciando il posto a una pioggia torrenziale, il che significa che è ora di mettere alla prova la coppia e la trazione integrale della Purosangue.
Salendo sull'altopiano centrale, "Gentle Annie" è considerata una delle migliori strade percorribili della Nuova Zelanda con splendide viste sulla campagna vulcanica
Ci lasciamo ancora una volta alle spalle la strada principale per dirigerci a est, verso la regione vinicola della Baia di Hawke. La “Gentle Annie”, nome con cui è nota la strada che da Taihape arriva a Napier, è un percorso rurale alquanto remoto che collega il distretto del Rangitikei alla Baia di Hawke, due territori quasi diametralmente opposti.
Si tratta anche di una delle strade più amate dagli appassionati di motori in Nuova Zelanda, e quasi certamente la più ardua nel tour della Purosangue: ripida, tortuosa e incredibilmente stretta in determinati punti. Questa non è la giornata adatta per fare i brillanti al volante, e non solo a causa della mandria di bestiame che a un certo punto decide di piazzarsi in mezzo alla strada: il tempo continua a peggiorare.
Prima di visitare il Weta Workshop di Wellington, le Purosangue hanno dominato le strade tortuose che attraversano le zone rurali di Rangitikei
La seconda giornata comincia a Havelock con un breve momento di tregua dalla pioggia, l’occasione perfetta per far cantare il V12 della Purosangue su una serie di strade secondarie isolate mentre ci dirigiamo verso la regione di Wairarapa.
La nostra destinazione finale è la capitale della Nuova Zelanda, Wellington, nella parte bassa dell’Isola del Nord. Si trova dall’altra parte della catena montuosa di Remutaka, che si estende lungo la metà inferiore dell’Isola del Nord.
In coppia: in viaggio per Wellington, le Purosangue si prendono una meritata pausa all'estremità meridionale dell'Isola del Nord
La Remutaka Hill Road, una ripida strada a una sola corsia lunga 55 km, è notoriamente trafficata, e per sfruttare al meglio le occasionali corsie di sorpasso ci vuole una bella potenza. Nessun problema.
Lasciamo le Purosangue a Wellington per andare a visitare il Weta Workshop, la casa di produzione di oggetti di scena ed effetti speciali strettamente legata ai film di Sir Peter Jackson. Eh già, ce ne abbiamo messo di tempo a menzionare il Signore degli Anelli... D’altronde, però, siamo stati impegnati ad ammirare un altro genere di spettacolo.