La prima Targa Florio
La Scuderia Ferrari nel corso della propria storia ha vinto quasi tutte le gare più prestigiose del motorsport. Una di queste è certamente la Targa Florio, autentica maratona automobilistica siciliana che si dipanava sulle alture nei dintorni di Palermo. Nel 1932, dopo la parentesi sul Grande Circuito delle Madonie, la gara viene disputata su un nuovo percorso di 72 chilometri denominato “Piccolo Circuito”. Il volto della Targa Florio ne risultò profondamente mutato: la velocità media fu elevatissima per il minor numero di curve e salite; i passaggi dei corridori si susseguirono ancor più velocemente a tutto vantaggio degli spettatori.
Imprendibile Nuvolari. Tazio Nuvolari è in corsa con l’Alfa Romeo 8C 2300 della Scuderia Ferrari ed è in testa fin dal primo giro quando stabilisce la media record di 81,432 km/h che migliora al secondo passaggio portandola a 81,672. Al termine degli otto giri della corsa Nuvolari conclude la corsa dopo aver condotto dall’inizio a una media record. Al secondo posto un altro pilota di Enzo Ferrari: Baconin Borzacchini, giunto a 6 minuti, autore pure lui di una grande gara. Ai tifosi che festeggiano Nuvolari, si accoda un fattorino dei telegrafi. Tifoso? No, per il campione è arrivato un telegramma dal “Vate” Gabriele d'Annunzio: il poeta, letterato, artista e soldato ha sentito la notizia alla radio e ha voluto immediatamente congratularsi.
Con le parole di Ferrari. Anche Enzo Ferrari scrisse di quella vittoria nel suo “Le briglie del successo”. ‘Tazio Nuvolari entrò nella Scuderia Ferrari della quale doveva divenire in breve il portabandiera. Già allora era quell’uomo spiccio e caustico che in seguito pochi amici poterono conoscere nell’intimo. Ricordo la Targa Florio, nel 1932, che doveva vedere un suo memorabile trionfo, permettendogli di stabilire un primato che soltanto vent’anni dopo, nel 1952, sarebbe stato superato […]. Nuvolari mi aveva chiesto, per quella spedizione in Sicilia, un meccanico che pesasse poco, come lui, e magari anche meno. Si sa che la Targa Florio, come la Mille Miglia di allora, si doveva correre in coppia. Così gli presentai Paride Mambelli, un adolescente forlivese che mi aveva proposto Gigione Arcangeli. Tazio guardò il ragazzo, gli chiese se avesse paura di fare la corsa al suo fianco, infine lo consigliò di stare attento alle grida ch’egli avrebbe lanciato ogni volta gli toccasse d’abbordare una curva troppo forte, così da prevedere un’uscita di strada. A ogni suo grido, Paride avrebbe dovuto buttarsi sotto il cruscotto, perché la centina di sostegno potesse proteggerlo in caso di capovolgimento. Al ritorno da Palermo, chiesi a Paride com’era andata, ed egli candidamente rispose: “Nuvolari ha cominciato a gridare alla prima curva e ha finito all’ultima. Così sono rimasto rannicchiato per tutta la gara”’.
Read More on Scuderia Ferrari's 90th