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28 gen 2020Passion

Il settimo titolo di Schumacher

28 gennaio 2020

Se nel 2003 Michael Schumacher e la Ferrari avevano dovuto sudarsi la vittoria fino all’ultima corsa della stagione, nel 2004 il tedesco e il team di Maranello tornano ad avere una superiorità clamorosa, anche maggiore di quella espressa nel campionato 2002, quando però il titolo era arrivato addirittura a luglio. In questa stagione c’è da attendere un po’ di più, ma il risultato è lo stesso: un’altra annata da record.

Sono cinque le vittorie che Schumacher riesce a inanellare a inizio stagione: Australia, Malesia, Bahrain, una delle novità del campionato, San Marino e Spagna. Alla vigilia del GP di Monaco, Michael ha 50 punti in classifica, 18 più del compagno di team Rubens Barrichello e più del doppio del primo vero rivale, Jenson Button con la sorprendente BAR. A Monaco la vittoria pare scontata e invece dalla roulette del principato escono il numero sette di Jarno Trulli e un incidente paradossale, che mette fuori Schumacher in regime di Safety Car. 

Il ferrarista è in testa e alterna accelerazioni e frenate per tenere caldi i freni della sua F2004: sotto al tunnel c’è un’incomprensione con la Williams di Juan Pablo Montoya che per non tamponare la Ferrari si butta sulla destra. Schumacher, che non si è accorto di nulla, si sposta proprio a destra: il contatto è inevitabile e la vettura del tedesco finisce contro le barriere distruggendo la sospensione anteriore sinistra.

Si tratta, tuttavia, solamente di un episodio dal momento che Michael riprende ad annichilire gli avversari fin dalla corsa successiva, il GP d’Europa al Nurburgring del 30 maggio. Con la vittoria sulla pista dell’Eifel inizia un filotto di trionfi lungo sette gare che termina con il GP di Ungheria che si disputa a Ferragosto. Tra queste merita di essere ricordata quella nel GP di Francia del 4 luglio. A Magny-Cours gli strateghi della Ferrari, fidandosi ciecamente delle capacità di Michael, per battere la Renault di Fernando Alonso si affidano ad una strategia con quattro soste. Per avere successo c’è bisogno che Schumacher compia quasi settanta giri spingendo come se fosse in qualifica. Tanto per non smentirsi il tedesco porta a termine il compito alla perfezione, battendo il rivale spagnolo di quasi nove secondi e il compagno Barrichello di oltre 31.

All’Hungaroring arriva la matematica certezza del 14° titolo costruttori per la Ferrari. Per il settimo Mondiale piloti di Schumacher, record ancora oggi lungi dall’essere anche solo avvicinato, è necessario attendere il GP successivo, in Belgio. Il campionissimo di Kerpen è secondo alle spalle della McLaren di Kimi Räikkönen ma poco importa: il titolo è in cassaforte con cinque gare d’anticipo.

Schumacher e Barrichello, che vince in Italia e conquista il primo GP mai disputato in Cina, portano a casa 15 gare su 18 azzerando gli avversari e stabilendo nuovi record. Michael conquista l’82% dei punti disponibili, stacca Barrichello di 34 lunghezze e Button di addirittura 63. La Ferrari è padrona assoluta della Formula 1: dal 1999 non si è mai lasciata sfuggire il titolo costruttori mentre Schumacher dal 2000 ha centrato cinque titoli consecutivi ed è ormai di gran lunga il pilota più vincente della storia della Casa di Maranello oltre che dell’intera Formula 1. Una vera leggenda, che nel cuore dei tifosi non verrà scalfita nemmeno quando, nel 2010, il tedesco rientrerà in Formula 1 al volante della Mercedes dopo tre anni di stop.

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