Chris Rees
Una questione di sperimentazione, impegno, emozione e trionfo
Uno scuro oggetto squadrato emerge dalla nebbia, emettendo un suono come nessun altro sulla terra. È così fuori dal comune che gli spettatori sconcertati lo scambiano per un UFO. Questo veicolo può non essere di origine extraterrestre, ma, per molti versi, è egualmente fantastico: è un prototipo Ferrari che prova sulle colline intorno a Maranello.
Questo visitatore extraterrestre è solo una fase del notevole ciclo di vita di ogni nuova Ferrari. Arrivare allo stato di "pronto per la produzione" è un processo impegnativo, che comprende molti capitoli. Un processo che inizia dalle idee e continua attraverso varie fasi – sette per la precisione – che mettono alla prova e perfezionano queste idee; solo dopo anni di duro lavoro, l'auto perfetta viene svelata al pubblico.
Matteo Lanzavecchia, Vehicle Office Director, ci parla della prima fase "fisica": l'auto "demo". “Le auto demo sono veicoli concettuali utilizzati per testare innovazioni, nuovi componenti e nuovi sistemi, come freni, sospensioni e idee aerodinamiche, o anche nuovi allestimenti, come quattro posti o trazione integrale. Dobbiamo capire se una nuova idea ha senso.”
Già in questa fase, una figura importante della Ferrari siede al posto di guida, nel senso letterale del temine: Raffaele de Simone, capo dei collaudatori della Ferrari. “La fase demo ci consente di provare fisicamente i nostri futuri sviluppi tecnici,” afferma. “Le auto demo sono veicoli non molto belli a vedersi, per questo tendiamo a provarli di notte e da soli in pista.”
Philippe Krief, Direttore Tecnico, accenna al rigoroso processo di prova: “Qualunque cosa sviluppiamo, deve superare i nostri severi test. Questo significa percorrere fino a 150.000 chilometri su strade sconnesse; sperimentare temperature dai -20 ai+80 gradi Celsius; mettere l'auto su "shaker" e sottoporla a molte altre prove.”
La fase demo è seguita dal muletto, che può sembrare un modello Ferrari già esistente ma cela il motore e la trasmissione di un nuovo modello che devono essere testati. Il passo successivo è il "mulotipo", per il quale Krief ha un nome speciale: “Chiamo questa fase il "go kart". Testiamo telaio, sospensioni, sterzo, freni, impianti elettrici, raffreddamento, ecc.”
Viene poi la fase "prototipo", in cui l'auto inizia a prendere realmente forma e interno ed esterno sono più simili allo stato finale. In questa fase vengono testati elementi quali aerodinamica e qualità degli interni.
“Dobbiamo testare la forma ma senza che il pubblico la veda,” afferma Lanzavecchia. “Sulle strade pubbliche mascheriamo l'auto con molta creatività. A volte è divertente leggere gli articoli della stampa. Abbiamo ad esempio montato su un prototipo un paraurti di un modello diverso dopo che uno si era rotto, e la stampa ha parlato di una nuova caratteristica di design!”.
Dopo che i prototipi Ferrari hanno dimostrato che tutto funziona, vengono costruite le auto "avanserie" per verificare le tolleranze di produzione e le catene di fornitura. Si arriva quindi alla fase "preserie", durante la quale le auto sono realizzate a scopo di prova sulla linea di produzione della Ferrari.
Krief afferma: “Anche nelle ultime fasi c'è sempre qualche ritocco da fare. Ad esempio, con la Portofino avevamo progettato il tetto retrattile in modo che funzionasse a velocità fino a 20km/h. Nella fase finale del collaudo ci siamo però resi conto che questa velocità veniva rapidamente superata in città, quindi lo abbiamo riprogettato in modo che funzionasse a velocità fino a 40km/h.”
Dopo 71 anni le auto Ferrari vengono ancora provate principalmente nelle colline intorno a Maranello, e sul circuito di Fiorano della società. Spiega De Simone: “L'ottantacinque per cento dello sviluppo avviene a Maranello o nelle vicinanze. Andiamo in altri posti solo per la messa a punto finale.”
Prosegue: “Per me, il momento chiave del collaudo è quando una nuova Ferrari mostra il suo potenziale, il carattere particolare di quel modello. Dopo centinaia di migliaia di chilometri di prove in tutto il mondo, il progetto svela infine cosa sarà la futura Ferrari. Dopo 14 anni che faccio questo mestiere, mi emoziono ancora quando accade. Mi sento privilegiato.”
Un Cavallino Rampante pronto per la produzione e non camuffato compare sulle strade pubbliche solo dopo la consegna della prima auto al suo nuovo proprietario. Se solo sapessero quanto lavoro c'è dietro la sua creazione…