Con la Maranello Clutch, gli accessori fashion di Ferrari diventano sempre più esclusivi. Come avviene per il programma Tailor Made per le auto, i clienti del marchio possono ora personalizzare le loro clutch, scegliendo tra vari colori e materiali
Con il lancio della Maranello Clutch, Ferrari rende i suoi accessori fashion ancora più esclusivi. Tecnicamente si tratta di una minaudière, ovvero una piccola borsa a mano rigida e preziosa come le scatolette in oro e diamanti create nel 1933 da Alfred Van Cleef ed Estelle Arpels. “È anche un oggetto couture, cioè prodotto in atelier con il culto e la cultura dell’unicità”, dice Rocco Iannone, direttore creativo di Ferrari dal 2019. In effetti a Maranello dal 1947 c’è l'atelier Ferrari che è senza ombra di dubbio la haute couture dell’automotive.
“Anche la nostra clutch viene realizzata qui, e dagli stessi artigiani che lavorano sulla carrozzeria delle auto”, dice Iannone, aggiungendo che i passaggi produttivi sono identici. In termini di design, la forma della borsa è stata plasmata prendendo ispirazione dalle linee morbide e sinuose della Ferrari Daytona SP3, un’opera d’arte automobilistica, quintessenza dello spirito racing, l’unica vettura al mondo con un design che si potrebbe definire “anatomico”. In effetti, guardandola dall’alto si vede che al centro della scocca la macchina si restringe come il punto vita di una donna stretto dal bustier, per poi allargarsi voluttuosamente sulla parte superiore e sui fianchi. “In officina, come in atelier, parlano proprio di ‘corsetto’, un altro elemento distintivo della couture”, puntualizza Iannone. “A me, comunque, queste linee morbide e sinuose fanno pensare anche al nostro cavallino rampante: i purosangue hanno queste scattanti rotondità”.
La Maranello Clutch subisce il medesimo processo di verniciatura delle auto, con 21 diversi passaggi nei più avanzati macchinari e specifiche ricette per ottenere diversi tipi di pigmentazione. Adesso in Ferrari si usano anche le vernici a base di acqua, per cui ci è possibile creare un’ampia gamma di sfumature di colore, tanto per la livrea delle auto quanto per quella delle borse, che all’interno sono completamente rivestite in Alcantara® proprio come le vetture. Il processo di rivestimento viene effettuato dal team tappezzeria e, come il posizionamento degli elementi metallici, avviene all’interno della fabbrica.
A questo punto viene spontaneo chiedersi quante clutch vengono prodotte ogni anno, e la risposta è a dir poco sorprendente: solo nove esemplari per ogni colore, definito di volta in volta dall’ufficio stile. “Al massimo – dicono da Maranello – possiamo fare uno o due pezzi unici, come il modello interamente ricoperto di cristalli battuto all’asta a New York per 100.000 dollari oppure quello venduto per 35.000 dollari a Miami e denominato Ocean Dream perché completamente rivestito di cristalli nelle diverse tonalità azzurre del mare”. Nei modelli per così dire standard c’è un colore di stagione scelto dall’ufficio stile tra quelli della vasta palette Ferrari. Per cui se una stagione la clutch è Rosso Corsa, quella dopo potrebbe essere Blu Elettrico o Giallo Modena: mai la stessa tinta per più di una volta. “Questa regola che ci siamo dati ha scatenato una forma di collezionismo”, dichiara Iannone, aggiungendo che uno dei collezionisti più entusiasti è il rapper e produttore discografico Swizz Beatz. Beatz non è l’unico uomo che ama sfoggiare la Maranello Clutch, considerata ormai un accessorio no gender con tutte le caratteristiche della cosiddetta “Ferrariness”.
Di fatto, si tratta della prima minaudière della storia portata e soprattutto portabile anche dagli uomini, mentre le scatolette-gioiello di Van Cleef e Arpels erano oggetti creati unicamente per le donne. Erano famose per le loro soluzioni ingegnose atte a contenere tutto il necessario per il trucco, il carnet da ballo con una minuscola penna, lo specchio e a volte l’orologino. I modelli più spettacolari erano anche dotati di un fermaglio staccabile che, all’occorrenza, diventava una spilla o un fermacapelli. In questo caso invece stiamo parlando di qualcosa che Gustav Jung definirebbe “imago”: la rappresentazione e il prototipo inconscio di un grande desiderio.
Riuscire a soddisfare ogni desiderio è parte dell’identità di Ferrari. Per questo motivo, a settembre verrà lanciato anche per le borse il servizio “made to order” già attivo per le vetture del brand: i clienti potranno ordinare colori, decorazioni della livrea e rivestimenti interni unici. “Nel nostro atelier non ci sono limiti alle personalizzazioni: siamo abituati alle richieste più incredibili sulle auto”, afferma Iannone. “Tuttavia, le norme etiche e di sicurezza, così come il codice della strada, hanno sempre la precedenza sull’estetica. Sappiamo già che i clienti ci chiederanno di mettere le loro cifre da qualche parte, probabilmente sulla targa. Inutile dire che verranno tutti accontentati, ma in ogni caso sarà questa l’ultima cosa a essere montata sulla Maranello Clutch: è una tradizione di Ferrari e da noi certe cose non cambiano mai”.
Oltre al made to order, da settembre parte anche il servizio after sales, per cui se una borsa si dovesse rigare il cliente la potrà rimandare a Maranello dove verrà ripulita, levigata e verniciata proprio come accade con le vetture. Noblesse oblige.