Il Team Ferrari è quello con più storia e che vanta più successi in Formula 1. Il GP Monaco è il circuito più famoso e glamour della Formula 1. È stata quindi forse una felice coincidenza quella che vide la Scuderia Ferrari debuttare in Formula 1 il 21 maggio 1950 a Monaco, con Alberto Ascari che conquistò il secondo posto al volante della 125 S.
Da allora le vittorie della Casa di Maranello nel Principato di Monaco occupano un posto speciale nella storia della Formula 1. Ferrari ha trionfato 9 volte lungo le strade strettissime di questo circuito, con tre vittorie dal 1997 al 2001 messe a segno da Michael Schumacher.
La vittoria più recente della Scuderia risale al 2017, dopo una prestazione che ha visto il dominio assoluto delle Rosse: si sono aggiudicate il primo e secondo posto nelle qualificazioni, sono state in testa tutta la gara e alla fine Sebastian Vettel ha avuto la meglio su Kimi Räikkönen. Era la terza doppietta di Ferrari nella gara più prestigiosa della Formula 1.
Nel video rivediamo alcune delle classiche performance della Ferrari alla prestigiosa gara monegasca
Esaminiamo, più nel dettaglio, alcune delle più famose vittorie della Scuderia a Montecarlo.
Nel 1955 ci si aspettava al GP di Monaco il dominio della Mercedes-Benz: il team aveva il budget più elevato, l’auto più veloce e probabilmente i piloti migliori, Juan-Manuel Fangio e Stirling Moss. Dopo aver dominato le stagioni 1952 e 1953, Ferrari stava attraversando un periodo difficile. La Scuderia aveva vinto solo due gare nel 1954 e aveva perso il suo miglior pilota e due volte Campione del Mondo Alberto Ascari, passato ai rivali italiani della Lancia.
La prima gara del campionato del 1955 si svolse in Argentina e fu vinta da Fangio, il favorito locale. Ferrari si piazzò seconda. A Monaco, la seconda gara della stagione, quattro mesi dopo, Fangio era in pole-position. A metà gara era comodamente in testa, davanti al compagno di squadra Moss.
Al primo giro del GP del 1950 un'inattesa ondata d'acqua colpì la pista alla curva Tabac e portò al ritiro Giuseppe Farina, Juan Manuel Fangio e altri nove piloti
Lo sconosciuto pilota francese Maurice Trintignant, al volante di una Ferrari 625, si era qualificato nono ed era molto indietro. Ma Fangio si ritirò e lo stesso fece anche Moss. L’ex pilota Ferrari Ascari si trovò così in testa, prima che la sua Lancia superasse la chicane in uscita dal tunnel e – nell’incidente più spettacolare della storia di Monaco – si schiantasse contro le balle di fieno e i sacchi di sabbia finendo in acqua. L’auto si inabissò immediatamente in una nuvola di vapore. Il pilota, per fortuna, riuscì a mettersi in salvo a nuoto. (Il povero Ascari sarebbe morto quattro giorni dopo in un incidente durante le prove a Monza)
Con Ascari fuori dai giochi, a sorpresa Trintignant, al volante di una Ferrari inizialmente con poche chance, si trovò in testa e andò a vincere la sua prima gara di F1. (Avrebbe vinto ancora a Monaco nel 1958, la sua seconda e ultima vittoria in un GP in 14 anni di carriera in F1 – un periodo incredibilmente lungo se si pensa a quanto fosse pericoloso questo sport all’epoca. Morì nel 2005 all’età di 87 anni.)
La Casa di Maranello non avrebbe più vinto a Monaco per 20 anni. Il suo trionfo del 1975 fu la prima vittoria di Niki Lauda nella stagione in cui si aggiudicò il titolo e fu anche la prima vittoria per la nuova Ferrari 312 T. Con le modifiche apportate, la serie 312 T si aggiudicò 27 vittorie in gara, tre Campionati Piloti (1975, 1977 e 1979) e quattro titoli costruttori.
Villeneuve stava già disputando un'ottima stagione quando è arrivato al GP di Spagna. La vittoria a Monaco è stata la conferma delle promettenti prestazioni sia del pilota che della nuova potente Ferrari turbo
In quel memorabile GP di Monaco, Lauda rimase in testa dall’inizio alla fine, pitstop escluso. Nessuno riuscì a sfidarlo.
Nel 1979 Jody Scheckter nel Principato dominò dal primo all’ultimo giro avendo anche stabilito la pole position. Il sudafricano nella sua memorabile stagione con la 312 T4 approfittò del ritiro di Jacques Laffite per prendere la testa del campionato. Non l’avrebbe più persa andando a vincere il titolo con la storica doppietta di Monza, quando passò per primo sul traguardo scortato dal compagno di squadra Gilles Villeneuve.
La vittoria di Gilles Villeneuve nel 1981 fu molto meno netta e, per gli standard alquanto esuberanti a cui il piccolo canadese aveva abituato i suoi tifosi, fu una delle sue vittorie meno spettacolari. Villeneuve, uno piloti favoriti di Enzo Ferrari, mostrò in questa occasione tutta la sua intelligenza. La gara fu anche una sorta di spartiacque: era la prima vittoria in GP per una Ferrari con motore turbo.
Nel 1981, avere un motore turbo era più un intralcio che altro in un circuito come quello di Monaco. Erano motori potenti ma instabili, difficili da gestire, soprattutto su tracciati stretti e lenti come Monaco. Le auto con motore Ford Cosworth aspirato, grazie alla loro maggiore maneggevolezza, erano le favorite assolute.
Il 2018 ha visto Sebastian Vettel lottare per il primo posto tra tensioni e decisioni difficili sui pit-stop da parte delle squadre inseguitrici. È riuscito a piazzarsi secondo per una frazione di secondo
Villeneuve partì, a sorpresa, secondo sulla griglia di partenza al volante della sua nuova Ferrari 126 CK. Dopo il ritiro del leader della corsa Nelson Piquet, il canadese si trovò a lottare per il primo posto con il Campione del Mondo in carica, Alan Jones.
La Ferrari turbo era più difficile da guidare rispetto alla Williams con motore Cosworth di Jones. Però era più potente. Villeneuve riuscì a sfruttare al massimo questa potenza, superando il povero Jones – in difficoltà per la scarsa pressione del carburante – a quattro giri dalla fine.
Non era solo la prima vittoria per una Ferrari turbo: fu la prima volta nella storia in cui una monoposto con motore turbo trionfava a Monaco. L’anno seguente la 126 C2 portò Ferrari alla conquista del Campionato Costruttori. Cosa che si ripeterà anche nel 1983. Era l’inizio di un periodo – che durò sei anni – in cui in F1 dominavano i motori turbo, fino a quando furono vietati nel 1989.