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20 agoMagazine, Cars

Quando il logo diventa un’opera d’arte

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Quando il logo diventa un’opera d’arte

Lo scudetto verniciato a mano della Scuderia Ferrari è l’ennesima dimostrazione della maestria e dell’attenzione ai dettagli degli artigiani di Maranello

Testo: Gordon Sorlini

Come tutti i proprietari di Ferrari ben sanno, l’occhio è affascinato dai dettagli. E i dettagli sono una parte fondamentale di ciò che ha reso Ferrari uno dei marchi automobilistici più ricercati al mondo fin da quando, nel 1947, la primissima 125 S varcò i cancelli di Maranello. Molti dei dettagli che rendono ogni Ferrari un’opera d’arte sono realizzati o rifiniti a mano. È bene notare che quest’approccio artigianale viene privilegiato non perché manchino le alternative meccanizzate: è un qualcosa di intenzionale e deliberato, una parte di ciò che rende ogni Ferrari assolutamente unica, facendola diventare ancora più preziosa agli occhi del suo proprietario.




Il processo inizia con il posizionamento preciso dello stencil tramite una guida




Prendiamo ad esempio lo scudetto aerografato della Scuderia Ferrari. Disponibile a richiesta su tutti i modelli Ferrari, di recente è stato reso disponibile come optional anche ai futuri proprietari della Ferrari Purosangue. Ogni scudetto (ce ne sono due per ogni vettura: uno per lato, tra il parafango e la ruota anteriore) viene applicato manualmente da artigiani altamente qualificati che lavorano nel reparto verniciatura di Maranello. 


“La soluzione più semplice sarebbe usare degli adesivi coperti da un rivestimento trasparente che li tenga in posizione e li protegga dagli elementi”, sottolinea Stefano Del Puglia, Head of Painting a Maranello. “Ma noi di Ferrari non ci accontentiamo certo di prendere la strada più facile”. L’intero processo di verniciatura di un singolo scudetto richiede infatti fino a otto ore. In altre parole, questi piccoli scudetti possono aggiungere fino a 16 ore di lavoro manuale per ciascuna vettura. Ci vuole grande passione per spingersi a livelli simili, non credete?




Viene applicato il primo strato di vernice 




Ciascuno scudetto è composto da otto strati separati di vernice e rivestimento trasparente applicati a mano. Il processo ha inizio con l’applicazione di uno stencil che funge da guida per il posizionamento dello scudetto. Dopo l’applicazione manuale dello stencil, una speciale dima viene appoggiata sul parafango per assicurarsi di posizionare lo stencil sempre nello stesso punto. Una volta fatto, i vari pezzi vengono rimossi uno dopo l’altro con l’aiuto di strumenti chirurgici, per poi applicare i diversi strati di vernice. Anche in questo caso, gli artigiani non si limitano semplicemente a spruzzare della vernice sulla carrozzeria: ricordate, per ogni scudetto ci sono ben otto strati di vernice e rivestimento trasparente.




Uno dei momenti più delicati del processo è la rimozione delle parti di stencil




Il processo di verniciatura ha inizio con l’applicazione del colore nero e del suo rivestimento trasparente protettivo. Poi viene il Giallo Modena, anch’esso con il suo strato di rivestimento trasparente. Dopodiché è il turno del rosso e del verde della bandiera italiana (applicati nello stesso momento perché non si sovrappongono), sempre accompagnati dal loro rivestimento trasparente. L’intero processo viene ripetuto per tutti gli strati rimanenti. Una volta terminato, lo scudetto viene lasciato ad asciugare. 


Dopo un attento controllo qualità, è il momento di un’altra fase fondamentale: la carteggiatura. Usando delle levigatrici orbitali, gli artigiani di Maranello levigano la superficie dello scudetto per garantire che diventi un tutt’uno con la carrozzeria. Infine, lo scudetto viene sottoposto a un’importantissima prova di resistenza all’umidità. Una speciale “camera umida” sigillata ermeticamente viene lasciata sullo scudetto per quasi un giorno intero al fine di crearvi intorno un ambiente estremamente umido. Se al momento della sua rimozione sulla superficie compaiono delle bollicine, un fenomeno denominato “blistering”, significa che qualcosa è andato storto e l’intero processo dev’essere ripetuto dall’inizio (anche se, secondo Del Puglia, questo non è mai successo).





Lo scudetto nelle sue fasi finali. Il tecnico utilizza strumenti di precisione durante la procedura, assicurando un risultato perfetto ogni volta




Per i fortunati proprietari di Ferrari che scelgono questa finitura opzionale, lo scudetto aerografato è come un autografo attraverso cui il suo creatore esprime tutte le proprie abilità e la sua maestria artigianale. Dopotutto, non esiste uno scudetto che sia esattamente uguale a un altro: un tocco che eleva il valore dell’opera. E questo è solo uno dei molti modi in cui il Cavallino Rampante ripaga i propri clienti, un dettaglio che renderebbe senz’altro orgoglioso lo stesso Enzo.

Questo articolo è tratto dal N. 63 di THE OFFICIAL FERRARI MAGAZINE


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