“La passione è un po’ come un motore. Fa muovere tutto”. Carlo Cracco, chef pluristellato e temuto giudice televisivo sa bene di che parla.
Arriva a Maranello in un freddo lunedì per vedere da vicino il mondo che alimenta un’altra sua grande passione: la Ferrari. “C’è qualcosa in particolare che le piacerebbe vedere?”, la risposta è da vero entusiasta: “Tutto!”. Inizia così una giornata alla scoperta del mito e della sua eccellenza partendo dal cuore del Cavallino Rampante: le lavorazioni meccaniche e le linee di montaggio 8 e 12 cilindri. “La ricerca della perfezione è una malattia”, riflette Cracco di fronte a quei movimenti in perfetta sincronia. “Ognuno è ‘malato’ a modo suo, ma questa ricerca ogni tanto regala soddisfazioni incredibili”.
La visita prosegue con una tappa “speciale” tutta per lui: il Ristorante Aziendale. È mezzogiorno, l’ora di punta, Cracco entra con disinvoltura, mischiandosi ai 3.000 dipendenti che ogni giorno affollano il grande edificio disegnato da Marco Visconti.
Visitiamo anche la cucina per salutare a uno a uno i ragazzi che ci lavorano e per qualche immancabile selfie. Cosa ha colpito di più il famoso chef?: La tranquillità trasmessa dagli ambienti: “E’ bello vedere come l’eccellenza che caratterizza da sempre Ferrari sia stata impiegata anche nello studio di questi locali importantissimi”.
Dopo pranzo, uno dei momenti più attesi: un giro tra le colline emiliane. Al volante di una F8 Tributo, Cracco esce dallo storico ingresso di Via Abetone Inferiore. “E’ un’auto bellissima e molto confortevole, ma allo stesso tempo sportiva e aggressiva come deve essere una Ferrari” commenta con calore.
Al rientro si fanno nuove conoscenze: l’ultima nata della gamma, la Ferrari Roma, e l’ultima V12 spider, la 812GTS. Anche se a rapire gli occhi dello chef è stato un incontro inaspettato: all’uscita del nuovo Centro Stile c’è ad attenderlo una Ferrari 275 GTB.
Per Cracco è un tuffo al cuore: “Da ragazzino non vedevo l’ora di avere un’auto. Ma crescendo il sogno si evolve e diventa quello di possedere una Ferrari. Le Classiche, come la 275 sono quelle che mi scaldano il cuore, vere e proprie opere d’arte che parlano e hanno un suono inconfondibile”. Il modo perfetto per concludere una giornata speciale.