Enzo Ferrari una volta disse: “Chiedi a un bambino di disegnare un’auto, sicuramente la farà rossa”. Vi mostreremo in esclusiva come avviene il processo di verniciatura di una Ferrari
Da 75 anni lo stabilimento di Maranello è all’avanguardia dell’innovazione e produce alcune delle auto tecnologicamente più avanzate del mondo. Ma nonostante le complessità del software che caratterizza ogni nuova vettura, una cosa è rimasta invariata in tre quarti di secolo: la Ferrari è rossa.
In realtà è possibile ordinarla in quasi tutti i colori. L’innovazione ha riguardato anche le vernici a base d’acqua e ora i clienti possono scegliere tra opzioni praticamente illimitate per la loro carrozzeria. Senza dimenticare che i colori possono essere lucidi o opachi e che ogni auto può anche sfoggiarne diversi.
Sono diversi i passaggi a cui una Ferrari viene sottoposta, dal suo arrivo alla verniciatura completa – anche se il processo è leggermente più lungo quando si sceglie una livrea speciale.
Dai uno sguardo all'interno dell'area di verniciatura di Maranello
Si parte con lo sgrassaggio completo del telaio e la pulizia delle superfici, per prepararlo all’immersione in un bagno di cataforesi, importante per la protezione duratura dalla corrosione. Dopo l’immersione nella vasca della cataforesi un team composto da robot e umani che lavorano fianco a fianco, si mette al lavoro.
I robot svolgono un ruolo estremamente importante, ma il lavoro umano è parte fondamentale della linea di produzione. L’applicazione del rivestimento di base nelle parti interne, per esempio, avviene manualmente in quelle aree non raggiungibili dai robot: l’occhio umano può vedere dettagli che il robot non è in grado di percepire.
Grazie a questo lavoro di squadra un telaio può passare attraverso due stazioni automatiche e rapidamente emergere completamente verniciato. La quantità di vernice necessaria varia a seconda del colore: per i colori metallizzati ne serve un po’ meno, mentre per il nero leggermente di più. Una volta che la vettura è verniciata, un computer raccoglie dati da diverse posizioni sull’auto per garantire che il colore sia stato applicato in modo uniforme e corretto su tutto il telaio.
Il processo di personalizzazione segue ancora principi artigianali. Non ci sono sticker sulla carrozzeria; per proteggere la vernice vengono utilizzate delle maschere adesive e il colore viene poi applicato manualmente. È un lavoro complicato: la livrea coprirà l’intera vettura e può essere di diversi colori e materiali – come la fibra di carbonio e il team lavora duramente per garantire un risultato impeccabile.
Una volta pronte, le auto vengono portate in magazzino, completando un processo unico all’interno dello stabilimento che — almeno in linea di principio — non cambia da 75 anni.