L’anno prossimo Ferrari gareggerà a Le Mans nella top class per la prima volta dopo 50 anni. Obiettivo? La vittoria assoluta. Ripercorriamo insieme la gloriosa storia di Ferrari nella corsa automobilistica più famosa del mondo
Le Mans è dove Ferrari ha costruito la sua reputazione internazionale, entrando a pieno titolo nell’Olimpo delle auto sportive con la vittoria del 1949.
Le vetture della nuova azienda fondata da Enzo Ferrari avevano già ottenuto alcuni successi in precedenza. Appena un anno dopo l’uscita della prima Ferrari dal nuovo stabilimento di Maranello nel 1947, le Rosse vinsero la Targa Florio in Sicilia e la Mille Miglia, l’impegnativa competizione su strada da Brescia a Roma, andata e ritorno. Si trattava di gare automobilistiche d’élite, senza contare che i partecipanti erano prevalentemente italiani.
Le Mans, invece, era una competizione dal respiro internazionale che attirava i migliori team francesi, tedeschi e britannici, oltre che italiani. Più tardi, anche americani e giapponesi avrebbero cercato e ottenuto gloria sul circuito.
Guarda i successi storici della Ferrari a Le Mans e un assaggio del tanto atteso ritorno che avverrà l'anno prossimo
Era quindi la più importante gara automobilistica al mondo, e lo è ancora: una maratona ad alta velocità della durata di 24 ore su un circuito estenuante, con un famoso lungo rettilineo dove le auto raggiungono ormai regolarmente velocità di oltre 320 km/h. Nel 1949, la Ferrari che si aggiudicò la vittoria percorse ben 3178 km in 24 ore (l’anno scorso, l’auto vincente ha percorso 5177 km a una velocità media di 215 km/h). Lo straordinario rigore che caratterizza le gare di 24 ore è stato un elemento fondamentale per lo sviluppo delle auto, in particolare per quanto riguarda gruppi propulsori, freni e pneumatici.
Le Mans è la competizione di endurance per auto sportive più longeva al mondo e il prossimo anno si celebreranno i suoi 100 anni. Insieme al GP di Monaco e alla 500 Miglia di Indianapolis è probabilmente la gara automobilistica più famosa in assoluto.
L’edizione del 1949 fu la prima a svolgersi nel secondo dopoguerra. Il circuito era stato ampiamente ricostruito a causa dei pesanti bombardamenti subiti (era stato utilizzato dalla Luftwaffe come pista di atterraggio durante la guerra). Una sezione del campo esterno era ancora inaccessibile, per paura delle mine.
Luigi Chinetti taglia il traguardo a Le Mans nel 1949, segnando la prima vittoria della Ferrari che fu anche la prima di una vettura con motore V12
Le iscrizioni provenivano principalmente da raffinati brand francesi e inglesi. Ai nastri di partenza vi erano due Ferrari 166 MM, auto piuttosto piccole per poter vincere a Le Mans dotate di un motore insolito: un V12 di piccola cilindrata (appena 2 litri), mentre i rivali utilizzavano in genere motori molto più grandi a quattro o sei cilindri.
Poco dopo l’imbrunire, la Ferrari di Luigi Chinetti prese il comando, rimanendovi fino alla fine della gara.
Chinetti rallentò verso la fine a causa dello slittamento della frizione, ma riuscì comunque a vincere per un giro. Compì un’impresa eroica, guidando per quasi 23 ore su 24. Il compagno di squadra, Peter Mitchell-Thomson, meglio conosciuto come Lord Selsdon, non si era sentito bene ed era rimasto al volante per appena un’ora e 12 minuti.
La vittoriosa 166 MM fu la prima vettura con motore V12 a vincere a Le Mans. Il suo motore da 2 litri aveva la cilindrata più piccola di qualsiasi altra auto che aveva vinto a Le Mans, record detenuto fino al 2015.
Phil Hill sfreccia verso la sua seconda vittoria per la Ferrari sul circuito di Le Mans nel 1961 con la 250 TR
Fu la prima di nove vittorie targate Ferrari in questa competizione, che divenne per la Casa di Maranello la gara di maggior successo nei due decenni successivi. Seguirono altre vittorie nel 1954, nel 1958 e ancora sei consecutive dal 1960 al 1965. Tra queste si ricordano le sensazionali corse del futuro Campione del Mondo Phil Hill, che nel 1958 portò alla vittoria la sua 250 TR (Testa Rossa) in tremende condizioni e, quattro anni prima, di José Froilán González che, al volante di una 375 Plus, ebbe di misura la meglio sulle tanto acclamate Jaguar D-Type. Anche l’ultimo successo del 1965 fu speciale: Jochen Rindt e Masten Gregory riuscirono a battere le nuove e costose Ford GT40 al volante della loro 250 LM, data ampiamente per spacciata e del tutto superata in fatto di potenza.
A 50 anni dall'ultima corsa nella top class a Le Mans, la Ferrari si prepara a tornare ai vertici delle gare di endurance con la nuova Hypercar 499P, qui alle Finali Mondiali del 2022
Ora, 50 anni dopo la sua ultima partecipazione – in cui ottenne un secondo posto con la 312P nel 1973 – la Scuderia Ferrari torna sul Circuit de la Sarthe, dove ha corso regolarmente negli anni, conseguendo spesso vittorie in altre categorie. Infatti, proprio una Ferrari 488 GTE si è aggiudicata l’anno scorso la vittoria nella classe GTE Pro.
L’anno prossimo la magnifica nuova Ferrari 499P gareggerà per la vittoria assoluta. Competerà nella prestigiosa classe LMH (Le Mans Hypercar) del World Endurance Championship (WEC) – che comprende anche la gara di Le Mans – dotata di un gruppo propulsore elettrico ibrido all’avanguardia: un motore biturbo centrale-posteriore V6 basato su quello della 296 GT3, combinato con un motore elettrico anteriore, per una potenza complessiva di 680 CV.
Un’auto futuristica, banco di prova per la nuova tecnologia Ferrari, eppure ricca di tradizione, come dimostra la combinazione di colori che richiama la 312P di 50 anni fa, e il celebre record a Le Mans, che risale alla famosa vittoria di 73 anni fa.