Le auto ibride si ispirano al principio per il quale due è meglio di uno: abbinano infatti un motore a benzina e un motore elettrico. Nella maggior parte delle ibride il motore elettrico serve a ridurre il carico di lavoro del motore endotermico, risparmiando carburante e riducendo le emissioni.
Ferrari è stata tra le prime case automobilistiche a individuare un ulteriore vantaggio nell’uso dei due sistemi di propulsione: il fatto di sfruttare due motori anziché uno fornisce anche maggiore potenza, prestazioni migliori e una qualità di guida più elevata.
Nella prima Ferrari ibrida, la leggendaria LaFerrari del 2013, il motore elettrico da 163 CV si sommava al rombante V12, da 800 CV per raggiungere una potenza totale di ben 960 CV. L’auto era la Ferrari stradale più potente e veloce fino a quel momento, con una velocità massima di 350 km/h e un’accelerazione da 0 a 200 km/h in 6,9 secondi.
I due motori lavoravano in perfetta sinergia. Sull’innovativa LaFerrari, la coppia a regimi particolarmente bassi del motore elettrico migliorava la maneggevolezza e la reattività dell’acceleratore. Questo ha permesso oltretutto di ottimizzare il V12 per sviluppare il massimo della potenza e raggiungere regimi più alti. Il motore, che al tempo era il propulsore aspirato più potente mai montato su una stradale della Casa di Maranello, riusciva infatti a raggiungere addirittura i 9250 giri/min.
Come spesso accade in Ferrari, il sistema ibrido KERS ha rappresentato un’innovazione introdotta nella F1 e adattata per la circolazione su strada. Ferrari è stata tra le prime scuderie di F1 a utilizzarlo e la prima a vincerci un GP quando, nel 2009, Kimi Räikkönen conquistò il Gran Premio del Belgio a bordo della F60 sul celebre circuito di Spa. Nel 2011, il sistema si era ampiamente diffuso in ambito F1.
Il KERS, acronimo di Kinetic Energy Recovery System, sfrutta l’energia cinetica dell’auto in frenata e la accumula per alimentare un motore elettrico, incrementando così le prestazioni. Una versione più sofisticata, oggi nota come ERS (Energy Recovery System), è tuttora in uso sulle monoposto di F1 e nelle sport prototipi ad alte prestazioni, compresa la Ferrari 499P due volte vincitrice a Le Mans.
The FIA, the governing body of world motor sport, is particularly keen on hybrids. As road cars become increasingly electrified, so hybrid development in F1 and sports car racing proves a useful proving ground. It’s the main reason why so many car makers are now involved in elite motor sport, with more on the way. Motorsport has long helped to improve road cars.
Diverso è stato invece il sistema adottato da Ferrari per la sua ibrida successiva. Le SF90 Stradale e Spider con tecnologia ibrida plug-in sono state le prime vetture alimentate in parte attraverso una spina, prelevando cioè corrente dalla rete elettrica.
Il sistema plug-in, dotato di una batteria più grande, consente di accumulare più energia elettrica e di trasmettere quindi maggiore potenza al motore elettrico. La nuova sportiva è stata così anche la prima Ferrari in grado di percorrere un breve tratto (25 km) completamente in elettrico, in tutta silenziosità e a zero emissioni.
La SF90, prima tra le stradali della Casa di Maranello, ha raggiunto una potenza totale di 1000 CV, generata dalla geniale combinazione tra i 780 CV di un V8 turbo e i 220 CV di tre motori elettrici (due montati sull’assale anteriore e uno sull’assale posteriore tra il V8 e il cambio a doppia frizione da otto rapporti). Nella modalità predefinita Hybrid, l’auto sfrutta sia la potenza endotermica che quella elettrica, alternandole in modo automatico e fluido per ottimizzare i consumi. La modalità Qualify, la più veloce, vede i due motori lavorare in sinergia per sfruttare il loro massimo potenziale e offrire l’incredibile potenza combinata di 1000 CV. Non c’è da stupirsi che la SF90 sia una delle sportive più veloci ed esaltanti mai realizzate.
Ferrari si serve dunque della tecnologia ibrida per ottimizzare prestazioni e piacere di guida. Ma non è tutto: al di là della modalità eDrive, silenziosa e a zero emissioni, la SF90 Stradale è anche efficiente sotto il profilo dei consumi. In questo, è affiancata dalla 296 GTB ibrida plug-in (oltre alla 296 GTS Spider), in grado di erogare fino a 830 CV.
Ma come tutti ben sappiamo, la tecnologia non si ferma mai: una realtà particolarmente evidente a Maranello. L’ultima creazione ibrida, la SF90 XX, ha sfondato il tetto dei 1000 CV attestandosi, con ben 1030 CV, come la Ferrari stradale più potente mai vista.