Jun Nishikawa
Foto: James Whitlow Delano
Il tempo variabile dell’inverno giapponese, con neve e sole che si alternano nell’arco della stessa giornata, ha creato le condizioni ideali per testare la nuova Ferrari Portofino M. Abbiamo fatto un viaggio da Hiroshima al mare interno di Seto, un itinerario ricco di soste poetiche tra antichi templi e tranquilli villaggi di pescatori
Nonostante la primavera abbia già fatto capolino, al volante della nuova Ferrari Portofino M sembra che fuori sia pieno inverno. I fiocchi di neve cadono su Hiroshima, i colori dell’alba sono scomparsi tra le nuvole e la temperatura sta scendendo.
Non importa, perché quest’auto ha due anime, quella di una vera spider quando il tettuccio è aperto e quella di un’autentica coupé quando è chiuso. E nonostante il fondo scivoloso, la Portofino M avanza tranquillamente attraverso un paesaggio urbano dove antico e moderno si fondono.
Destinazione: il Tempio di Fudoin, non lontano dal centro della città. Un bellissimo e antico luogo di culto in legno, risalente al periodo Heian (VIII-XII secolo) che ospita importanti beni culturali. Tra questi la porta della torre, una magnifica struttura a due piani che rappresenta al meglio gli stili architettonici del periodo Muromachi (XIV-XVI secolo), con i “guardiani” Nio alti tre metri che fanno da sentinella per proteggere il Kondo, o sala principale.
Il tempio è uno dei più grandi reperti architettonici del suo genere in Giappone ed esiste ancora oggi perché è miracolosamente sfuggito alla potenza distruttiva della bomba atomica. Si erge come monumento di quella Hiroshima che esisteva prima delle 08:15 del 6 agosto 1945.
Così come la città di Hiroshima, che continua a vivere per ricordare al mondo la potenza distruttiva che il genere umano è in grado di creare. È nota in tutto il mondo – insieme a Nagasaki – come un luogo che ha saputo risollevarsi dalla disastrosa catastrofe alla fine della seconda guerra mondiale. Hiroshima è una delle città giapponesi più visitate dagli stranieri, con un numero di turisti secondo solo a quelli di Tokyo e Kyoto.
Eppure, anche per chi è di casa in Giappone, c’è molto da scoprire qui. Prendiamo la superstrada urbana da Hiroshima a Kure, una città a circa 30 km a sud-est, famosa per i suoi cantieri navali. La nuova convertibile del Cavallino Rampante vanta una serie di innovazioni tecniche e di design che migliorano le prestazioni complessive – ma è al tempo stesso una fiammeggiante e rassicurante GT che viaggia a tutta velocità verso la nostra destinazione. Un’esperienza di guida raffinata, sedili incredibilmente comodi, vaste riserve di coppia che sprigionano potenza quando richiesto.
A Kure siamo accolti dallo spettacolo del mare interno di Seto, con le sue acque scintillanti. Quando le nuvole si disperdono e il sole irrompe, bastano solo 14 secondi per passare da un abitacolo ovattato e avvolgente all’aria aperta grazie all’apertura del tetto rigido ripiegabile che svela il cielo blu sopra di noi. Con il nuovo Manettino a cinque posizioni impostato su Race – novità assoluta per una Ferrari GT convertibile – continuiamo il nostro viaggio.
La Portofino M ci svela un altro lato del suo carattere. Il nuovo cambio a otto velocità, che passava fluidamente da una marcia all’altra in autostrada, si fa ora tagliente, con la sua prontezza riflessa nella risposta dell’acceleratore. La GT diventa un’auto sportiva, con una potente accelerazione del V8 turbo da 620 cv che ci intrattiene per tutto il viaggio lungo la costa.
Passiamo lungo zone punteggiate di alberi di limone e attraversiamo il ponte Akinada fino all’isola di Shimo-kamagari. Questa zona prosperò nel periodo Edo (XVII-XIX secolo) come stazione di transito sulla strada per Edo (Tokyo) e fu anche un punto di sosta per gli emissari coreani in missione diplomatica.
Dopo un pranzo a base di frutti di mare freschi, continuiamo il nostro viaggio, dirigendoci oltre questa catena di isole, verso l’isola di Kami-kamagari e oltre. La nostra destinazione finale è Toyoshima, una piccola isola con una popolazione di circa 2.000 persone. Qui la natura è rigogliosa, le principali attività sono la pesca e la coltivazione degli agrumi.
Quando il nostro viaggio giunge al termine, vedo un porto di pescatori, permeato dall’atmosfera dell’antico Giappone. Mentre ci godiamo la vista, mi sento davvero fortunato ad essere venuto fin qui da Hiroshima. Può sembrare strano, ma questo viaggio in auto ha permesso a me – un viaggiatore giapponese – di apprezzare ancora di più il mio Paese.