Alla Milano Design Week la nuova linea di Collectibles Ferrari esalta il design dei componenti più nascosti
Il collezionismo è una forma di mania. Che si tratti di vecchi vinili, sneakers vintage o libri in prima edizione, la smania di arricchire una collezione può avere la meglio persino sul buon senso. Ma per i veri fanatici, è una soddisfazione senza eguali.
I collezionisti Ferrari sono tra i più appassionati, e non c’è da stupirsi vista la sua straordinaria storia fatta di imprese umane, ingegneria d’avanguardia e successi sportivi.
Ecco perché in tutto il mondo una schiera di fedeli cultori è sempre alla ricerca di oggetti riconducibili al Cavallino Rampante.
Ogni componente Ferrari, dal più grande al più piccolo, ha un ruolo cruciale nella storia di un’auto, che si tratti di una Ferrari da competizione o di un’elegante sports car.
La nuova linea di Collectibles Ferrari, tra i fiori all’occhiello della Milano Design Week di quest’anno, esplora questa idea con un linguaggio spettacolare e vede oggetti di ingegneria, nati per la velocità, rinascere ora per la bellezza.
Guarda il video per scoprire la serie dei nuovi Collectibles Ferrari
Sebbene svariati componenti di Ferrari da gara dismesse siano stati messi in vendita per un po’ di tempo, ora un team specializzato del Centro Stile di Maranello si dedica a dar loro una nuova identità.
L’obiettivo è quello di esaltare al massimo le loro qualità scultoree e dar loro nuova vita, mettendoli in risalto come oggetti estetici in supporti di alluminio e perspex.
“L’utilizzo di materiali trasparenti ed elementi strutturali conferisce all’oggetto sospensione e leggerezza” spiega Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari. “Questo permette di contemplarlo nell’essenza della sua forma. Un approccio in linea con il nostro design automobilistico, in cui tendiamo a lavorare per sottrazione, anziché aggiungere elementi superflui”.
Manzoni e il suo team si ispirano sia al design del prodotto e industriale sia ai più grandi designer automobilistici e non mancano di contribuire con la loro competenza ed ecletticità all’ideazione dei nuovi modelli Ferrari.
La linea di Collectibles Ferrari risente anche dell’influenza del pensiero del designer giapponese Shiro Kuramata, mettendo in pratica il suo concetto di “dematerializzazione” che dà pari rilievo all’idea e all’oggetto fisico.
Ferrari Collectibles eleva a nuovi livelli di design singoli piccoli componenti, come pistoni e dischi freno, e capolavori dell'ingegneria, come motori vincenti in Formula 1
Tra gli oggetti esposti a Milano troviamo un motore Tipo 048B che animava originariamente la F399, auto che nel 1999 portò Ferrari alla conquista del tanto atteso titolo mondiale Costruttori di F1. Un V12 da 6.3 litri utilizzato su un prototipo della rivoluzionaria LaFerrari, un albero a camme della F2003-GA, un componente dell’auto di F1 con cui Michael Schumacher vinse in quell’anno il titolo Piloti, nonché lo scarico della F60, pilotata nel Campionato del Mondo di F1 del 2009 da Kimi Räikkönen.
Possedere uno di questi oggetti significa avere un frammento dell’anima Ferrari: un segno indelebile di performance, bellezza e instancabile ricerca della perfezione.