Il circuito è situato nelle vicinanze di Francorchamps, una cittadina della municipalità di Stavelot ai confini con la cittadina di Spa, nelle Ardenne in Belgio.
Il tracciato di Spa-Francorchamps venne realizzato all’inizio degli anni 20 con un layout stradale che collegava i villaggi delle Ardenne di Francorchamps, Malmedy e Stavelot. L’idea venne a Jules de Thier, dirigente della testata giornalistica “La Meuse”, e Henri Langlois Van Ophem, membro della commissione sportiva del RACB (Royal Automobile Club Belgium). Ad inaugurare il circuito fu, nel 1924, una gara di 24 ore riservata alle vetture di normale produzione.
Tra gli eventi principali si ricorda la celebre 24 Ore, una prova della lunghezza di un giorno, che ha inaugurato la struttura, riservata a vetture Turismo e che dal 2001 è stata estesa anche alle GT.
Dal 1950 è entrato a far parte del calendario della Formula 1, ospitando il Gran Premio del Belgio. La prima edizione del Gran Premio, quello d’Europa, risale invece al 1925. Le monoposto di Formula 1 hanno corso sul tracciato di Spa-Francorchamps salvo una parentesi negli anni 70, con lo spostamento del Gran Premio a Nivelles e a Zolder, per poi ritornare nel 1983.
Per gli addetti ai lavori il circuito di Spa-Francorchamps è definito
"l'università della Formula 1", per la varietà di curve, rettilinei,
salite e discese che i piloti affrontano.
Il fascino del circuito è per tutti i 7 km del layout, ma la sezione più celebre e affascinante è sicuramente l’accoppiata Eau Rouge-Raidillon. Eau Rouge, chiamata così perché passava sopra a un piccolo corso d’acqua dallo stesso nome, è la piega a sinistra prima della salita che porta alla curva Raidillon a destra, dove le vetture raggiungono velocità elevatissime, con una pendenza del 17% e un dislivello di 40 metri.
Alla fine degli anni 70 la direzione dell'autodromo decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente e dagli originari 14 km e, dopo vari interventi nel tempo, si arrivò ai 7 km. Nel 1980 venne inoltre inserita una nuova doppia chicane denominata Bus Stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. Per rispondere alle richieste delle Formula 1 e quindi permettere il ritorno delle monoposto, vennero realizzati i nuovi box poco prima de La Source, in conseguenza della creazione di una linea di partenza in piano come richiesto dai nuovi regolamenti. Infatti, il vecchio rettilineo dei box, tuttora in uso per le altre categorie, non aveva tale requisito.
Una delle poche piste definite "della vecchia generazione" ancora in vita senza che abbia subito delle modifiche radicali.
La pista immersa nel verde delle Ardenne infatti, mantiene praticamente intatte le caratteristiche tecniche del circuito originario (che era lungo circa 14 chilometri) rendendolo eccitante, sotto il profilo tecnico, dal primo all'ultimo metro, ricco com'è di punti tecnici in grado di fare emergere la differenza tra i piloti. Chi è un appassionato di automobilismo non può non "emozionarsi" al passaggio delle vetture all'Eau Rouge o al Radillon e "sentire" (nel vero senso della parola) chi affronta in pieno o meno questa terribile depressione.
Ovviamente
però non è solo il "gruppo" Eau Rouge-Radillon che permette ai piloti
di segnare il miglior tempo. Spa infatti presenta una parte centrale del
circuito decisamente interessante, caratterizzata com'è da una sequenza
di curvoni veloci in appoggio intervallati da brevi rettilinei. Questa
seconda trance è forse la più tecnica, dal momento che richiede al
pilota una guida particolare onde evitare di finire in testacoda. Dopo
il misto, all'uscita della insidiosa Stavelot, si ritorna nella storia, e
precisamente nel suggestivo rettilineo nel bosco delle Ardenne, il
Blanchimont, che porta alla Bus Stop, ultima curva del tracciato.
Ma il circuito del Belgio è famoso anche per le condizioni metereologiche - molto variabili - che spesso regalano ai piloti tratti bagnati e tratti asciutti, in una pista che misura quasi sette km!
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