Una vettura già entrata nella storia dell’automobilismo
La 499P è dotata di un powertrain ibrido che combina un’unità termica, il motore V6 dislocato in posizione centrale-posteriore, a un’unità elettrica, posta sull’asse anteriore.
L’unità ICE – Internal Combustion Engine - ha una potenza massima a terra, limitata dal regolamento, di 500 kW (680 cavalli) ed è derivata dalla famiglia dei V6 biturbo stradali.
Il motore termico, che condivide l’architettura del propulsore montato sulla 296 GT3, rispetto a quest’ultimo è stato sottoposto a una profonda rivisitazione da parte dei tecnici di Maranello, finalizzata sia allo sviluppo di soluzioni ad hoc per il prototipo, sia all’alleggerimento complessivo; tra le caratteristiche specifiche del sei cilindri a “V” della 499P, inoltre, il fatto che l’unità motrice sia di tipo portante e quindi svolga una preziosa funzione strutturale, rispetto alle versioni che equipaggiano le granturismo da competizione, dove il motore è montato sul telaio della vettura.
La seconda “anima” del motopropulsore ibrido è rappresentata dall’ERS – Energy Recovery System - con una potenza massima di 200 kW (272 Cv), un motore elettrico dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata, e non richiede di fonti d’alimentazione esterne.
Il pacco batterie, con tensione nominale di 800 Volt, beneficia dell’esperienza maturata in Formula 1 sebbene sia stato sviluppato specificatamente per questo progetto.
Il motopropulsore è accoppiato a un cambio sequenziale a sette rapporti.
Dopo aver trionfato per la seconda volta consecutiva alla 24 Ore di Le Mans con una vettura che, dal punto di vista tecnico, era la stessa della stagione precedente, la 499P ha beneficiato di un primo pacchetto di sviluppo che ha come fine principale una migliore e più efficace gestione delle temperature dei freni posteriori.
Il lavoro dei progettisti si è concentrato sulla fluidodinamica interna ma, per rispettare i vincoli imposti dal regolamento tecnico, sono stati introdotti due flick alle estremità del muso.
Queste due appendici aerodinamiche hanno l’obiettivo di ribilanciare i flussi, a beneficio dell’equilibrio generale della vettura ma, nonostante la loro dimensione generosa, hanno un impatto trascurabile in termini di prestazione pura sul giro.
La 499P è dotata di una sofisticata aerodinamica non solo per quanto concerne la carrozzeria, ma anche per la fluidodinamica interna.
Al fine di consentire un controllo ottimale dei flussi di aria calda generati dall’impianto frenante, la vettura è dotata di ampi sfoghi posti dietro agli pneumatici anteriori che si inseriscono armoniosamente nel disegno complessivo della 499P.
Dallo studio teorico e le simulazioni virtuali, dalla galleria del vento passando per l’elaborazione resa possibile con il simulatore di Maranello e per i test in pista, il percorso che ha portato alla definizione dell’aerodinamica della 499P è un complesso lavoro di squadra durato oltre 22 mesi e 3 mila ore di test tra calcoli, test in galleria, in scala reale e in pista.
Il regolamento consente l’utilizzo di quello che viene definito Adjustable Aerodynamic Device e, nella 499P, la scelta è ricaduta sull’ala posteriore. Questo componente che viene regolato per modificare il carico e, di conseguenza, per ripartire lo stesso tra anteriore e posteriore, il tutto rispettando i rigidi vincoli imposti dal regolamento tecnico.
Gli ingegneri Ferrari, sfruttando il prezioso feedback dei piloti e i dati della telemetria, possono intervenire su questo elemento per ottimizzare le prestazioni aerodinamiche della vettura in cui l’aria viene sfruttata per cercare di generare forze che aiutino la vettura ad avere più grip, dunque ad avere più velocità in percorrenza di curva senza impattare negativamente sulla resistenza all’avanzamento.
La parte sinistra del volante della 499P si caratterizza per comandi tattili usati con frequenza dai piloti nel corso di un weekend di gara. Tra i tasti più noti spiccano:
“RA”, azionato dal pilota per parlare con il race engineer
“FCY”, azionato dal pilota per rallentare la vettura alla velocità massima consentita durante la fase di Full Course Yellow. Questo pulsante è protetto da una corona per evitare un’attivazione involontaria.
“SCR”, per poter scorrere tra le varie schermate disponibili sul display
“FLA”, per azionare l’intermittenza degli abbaglianti al fine di segnalare ad una vettura più lenta il sopraggiungere della 499P
“WIPER”, per attivare i tergicristalli in caso di pioggia
“NEUTRAL”, che mette la vettura in folle durante le operazioni ai box
Come ogni Ferrari che si rispetti, anche al centro del volante della 499P campeggia il logo del Cavallino Rampante. Quest’ultimo rimane sempre nella posizione originale nonostante sia un manettino multifunzione, uno dei quattro che caratterizzano questa porzione del volante.
I piloti devono poter monitorare i dati e le comunicazioni più importanti in ogni istante, di giorno e di notte, ad altissime velocità, quando percorrono le curve e quando l’abitacolo è sottoposto a notevoli vibrazioni. Per questo hanno svolto un ruolo fondamentale nella definizione delle informazioni proposte dallo schermo centrale. Tra quelle più importanti, spiccano le pressioni e le temperature degli pneumatici, il livello del cosiddetto “SoC”, acronimo che indica lo “State of Charge” della batteria, le temperature dei freni così come la marcia e il regime di giri motore.
Il pilota, inoltre, può sempre visualizzare la previsione del tempo sul giro e il differenziale rispetto al proprio miglior riscontro cronometrico. Sempre a disposizione del pilota, infine, i settaggi relativi ai controlli di trazione e al livello di energia residuo.
Tra i tasti più noti agli appassionati di corse sul volante della 499P spiccano quelli legati alle operazioni di rientro e ripartenza dalla pit-lane.
“PIT”, per limitare la velocità a 60 km/h nella corsia box
“OK”, permette al pilota di confermare un’opzione proposta nel menu
“DRI”, diminutivo di “drink”, è il pulsante che il pilota preme per attivare la pompetta che porta l’acqua al casco
“MARKER”, consente al pilota di “marcare” un momento preciso durante un giro al fine di analizzare il comportamento della vettura con gli ingegneri al termine della sessione
“FUEL” azzera i dati di consumo dopo il rifornimento
La 499P che debutterà in gara in Qatar il prossimo 28 febbraio richiama così il passato recente e, al contempo, continua a celebrare la propria antesignana, la 312 PB che rappresentò l’ultimo Sport Prototipo di Maranello – in gara sino al 1973 – prima di un intermezzo durato mezzo secolo e colmato nel 2023, l’anno del rientro di Ferrari nella top class dell’endurance.
Come da filosofia del Cavallino Rampante, però, la 499P 2025 guarda al futuro e lo fa ben supportata dalla creatività dei designer della Ferrari. La livrea, quindi, è resa più moderna grazie a un inedito schema compositivo che mescola il rosso - in una tonalità scura che reinterpreta colorazioni già ammirate nelle vetture degli scorsi decenni – al Giallo Modena con l’obiettivo di enfatizzare e valorizzare le linee del corpo vettura.
La livrea della 499P è caratterizzata da un rosso lucido prevalente, che ottimizza la visibilità della vettura specialmente nelle ore notturne, e da un tocco di opaco in sintonia con la monoposto della Scuderia Ferrari HP di Formula 1.
Sull’abitacolo è mantenuta la fascia obliqua gialla – un marchio di fabbrica della 499P sin dal 2023 –, ma rispetto al 2024 il segno grafico si sviluppa sui side pod laterali, invece che sulla parte inferiore della fiancata. I side pod vengono così evidenziati in maniera longitudinale accentuando il dinamismo della vettura: il risultato si apprezza, in particolare, osservando la 499P da una posizione rialzata – quella generalmente occupata dai tifosi sulle tribune – con un effetto originale e innovativo.
La 499P è un manifesto dell’impegno di Ferrari nel mondo delle gare di durata, della voglia di affrontare sfide sempre più difficili, della determinazione di vincere, anche se con la necessaria umiltà di chi è ben consapevole di confrontarsi con avversari di primo livello che nutrono ambizioni analoghe.
Il prototipo rispetta i dettami tecnici previsti dal regolamento della classe Le Mans Hypercar, che prevede l’utilizzo nel FIA World Endurance Championship di vetture con propulsori ibridi, dotate della trazione integrale e con un peso minimo non inferiore a 1.030 chilogrammi.
Nella definizione della 499P sono state coinvolte tutte le realtà aziendali, attingendo all’universo di eccellenze tecniche, professionali e umane che caratterizzano la Casa di Maranello, affidandone la direzione ad Attività Sportive GT, diretto da Antonello Coletta, e la direzione tecnica a Ferdinando Cannizzo, responsabile dell’ente di sviluppo di vetture da competizione GT e Sport.