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Pier Guidi: “Sogno di vincere con la Hypercar. La laurea in Ingegneria? Aiuta a capire meglio la vettura”

Maranello 21 aprile 2023

Con 21 stagioni agonistiche delle quali 11 nel FIA World Endurance Championship, dove ha conquistato tre titoli iridati in classe LMGTE Pro, Alessandro Pier Guidi è il pilota più esperto dei due equipaggi che a partire dalla stagione 2023 hanno riportato Ferrari nella top class riservata alle Hypercar. Il piemontese condivide la 499P numero 51 con James Calado, con il quale il pilota classe 1983 si è laureato campione del mondo nel 2022, 2021 e 2017 al volante della Ferrari 488 GTE, e con Antonio Giovinazzi. “Quando abbasso la visiera la mente si libera, entro in simbiosi con la vettura, non c’è spazio per il resto” spiega Pier Guidi, che in carriera ha collezionato 290 partenze, 118 podi e 52 vittorie (nel FIA WEC rispettivamente 41 gare, 23 risultati nella top-3 e 11 successi).

Gli esordi. L’alchimia che unisce il pilota alla propria macchina da corsa, l’adrenalina e le intense emozioni vissute nei fine settimana in pista sono il segreto di una passione nata sin dai primi anni di vita. “La velocità è quello che amo di più – racconta il pilota della Hypercar numero 51 -. Da bambino andai con i miei genitori a vedere una gara di kart e mi innamorai di quel mezzo. Chiesi di poterne avere uno, ero molto piccolo ma papà e mamma acconsentirono. Così all’età di tre anni iniziai a guidare il mio piccolo go-kart girando nel cortile di casa, per divertimento”. Ad alimentare quella passione le gesta osservate in televisione di un campione della Formula 1, Ayrton Senna: “Per me è stato il più grande di tutti i tempi. Da lui ho imparato due valori: la dedizione al lavoro e la voglia di vincere”. Dal gioco alle competizioni il passo è stato breve. “Vinsi la prima gara nei pressi di casa mia a Tortona. C’era un ragazzino che arrivava sempre primo: quella volta riuscii a batterlo e vidi la sorpresa negli occhi del pubblico. Fu una grande emozione”.

L’ingegnere con il casco. Laureato in Ingegneria Meccanica (“Alcune volte mi aiuta a capire meglio i problemi delle vetture; se posso do un parere ai nostri tecnici, ma rispetto appieno il loro lavoro”), Pier Guidi nel corso della propria carriera ha messo in relazione la passione per la guida e quella per la tecnica che dà forma a una vettura da corsa. “Molte persone hanno creduto nelle mie potenzialità: da ragazzino la Top Car, che mi aiutò a gareggiare con i go-kart, quindi il PlayTeam, con cui mi affacciai alle auto nel 2005 – racconta Pier Guidi. Un ruolo essenziale, quindi, è stato quello di Amato Ferrari che mi diede il modo di iniziare a guidare per AF Corse e di avvicinarmi al mondo delle Competizioni GT di Ferrari. Fu Amato a presentarmi ad Antonello Coletta grazie al quale sono diventato un pilota ufficiale del Cavallino Rampante nel 2017, la stagione del primo titolo iridato”.

I successi. I tre allori in classe LMGTE Pro rappresentano i trofei più brillanti della bacheca di Pier Guidi, risultati ottenuti “lavorando tanto, credendo sempre nei miei mezzi e in quelli del team, e cercando di non mollare mai. La mia filosofia di vita è questa: cercare di migliorarmi come ogni giorno”. Delle 11 vittorie nel Mondiale endurance due hanno un “sapore” speciale, quelle conquistate alla 24 Ore di Le Mans nel 2019 e nel 2021. “La prima non la dimenticherò mai – racconta –. Lavorammo un anno intero per farci trovare pronti con la nostra 488 GTE. Tagliare il traguardo per primi, veder sventolare la bandiera a scacchi, osservare la squadra che s’affacciava al muretto per festeggiare mi fecero provare dei brividi indescrivibili”.

L’Hypercar. Il 6 luglio 2022 il pilota piemontese fu il primo a salire a bordo della Ferrari 499P che, uscita dal garage del Circuito di Fiorano per lo Shakedown, diede inizio a una nuova avventura sportiva per la Casa di Maranello. Un momento storico. “Guidare la nostra Hypercar è un motivo d’orgoglio – spiega -. Costruire una vettura così complessa in un tempo così limitato ti fa capire quale sia l’impegno, la passione e il livello tecnico di un’azienda come Ferrari. Quando guido la mia Hypercar amo in particolare l’accelerazione in curva, davvero notevole rispetto alle GT, e la velocità di percorrenza sulle curve veloci che sono le parti dei circuiti che apprezzo maggiormente”. A mezzo secolo di distanza dal 1973, quando Ferrari aveva salutato la top class del Campionato del mondo endurance, il rientro del Cavallino Rampante ha portato con sé nuovi obiettivi. Quali sono le ambizioni di Pier Guidi? “L’essenza delle corse è raggiungere la vittoria. Chi sostiene che basti partecipare, mente. Il mio sogno è di continuare a ottenere successi con la nostra Hypercar”.

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