Sulle “spalle” della F2005, progettata da Aldo Costa, allievo ed erede di Byrne che rimaneva comunque nello staff tecnico della Scuderia, la pesante eredità della monoposto vincente della precedente stagione. Stessa filosofia del progetto F2004, condizionato però delle nuove regole che vedevano restrizioni a livello aerodinamico per una riduzione del carico deportante del 25%, pneumatici che dovevano durare per un intero GP e per le qualifiche del sabato (pit-stop, quindi, solo per il rifornimento), vita del propulsore che passava da uno a due week-end di gara. La stagione, però, si rivelava al di sotto delle aspettative, con la F2005 – che esordiva con Schumacher al GP del Bahrain al posto della F2004 M – incapace di esprimersi sugli stessi livelli di competitività degli avversari. L’anno si concludeva con una sola vittoria, ottenuta a Indianapolis in un GP che vedeva solo sei vetture al via a causa della defezione dei team gommati Michelin, e il terzo posto nella Classifica Costruttori, vinto dalla Renault, che conquistava con Fernando Alonso il Titolo Piloti.