la Scuderia si confermava come la squadra da battere
In un Circus che vedeva la fornitura unica della Bridgestone interrotta dall’arrivo della Michelin, e il via libera da parte della Federazione all’uso massiccio dell’elettronica nel GP di Spagna, la Scuderia si confermava come la squadra da battere. E in Ungheria, tredicesimo appuntamento sui diciassette in calendario, Michael Schumacher conquistava il titolo Piloti (il quarto della sua carriera), e la Casa di Maranello, grazie anche al secondo posto di Barrichello, era nuovamente Campione del Mondo Costruttori. A fine stagione si conteranno 9 vittorie più 15 podi, 3 doppiette, 10 pole position, per un totale di 179 punti nella Classifica Costruttori. Artefice di questa straordinaria stagione la F2001: battezzata “il formichiere” per la forma della parte anteriore del muso che si abbassava sino a raccordarsi con l’ala anteriore, questa monoposto, progettata perseguendo l’obiettivo di abbassare il baricentro e ridurre il peso, presentava un telaio alto e scavato nella parte inferiore, con fiancate relativamente corte e alte.