Il proprietario sconcertato lo stimola all’avviamento e da li a breve il giovanissimo Hill pone le basi per il suo brillante futuro. Un solo giro dell’isolato, sufficiente ad accendere la passione per i motori. Nel 1946, a soli 19 anni, arriva la prima vittoria nel rally di San Fernando Valley, prima della partenza per la Gran Bretagna nel 1949. L’esperienza inglese gli accresce notevolmente la perizia nell’ambito motoristico, che lo vede protagonista di diverse competizioni, dalle Road Races alle gare di enduro. E’ una carriera in crescita, fra vittorie e grandi soddisfazioni, come il successo nel 1955 alla 4 Ore di LeMans. La vittoria costituisce senza dubbio per Hill la prima grande affermazione in campo europeo e la possibilità di farsi conoscere da chi, come Enzo Ferrari, è alla ricerca di nuove leve.
Sempre nel ‘55 all’asso statunitense viene affidata la guida di una Ferrari come co-pilota di Oliver Gendebien nella 1000 km.. E’ un colpo di fulmine che porta un secondo posto in gara e la fiducia del Commendatore. Un passo breve al trasferimento dell’ambizioso pilota a Modena, pronto ad integrarsi completamente nella realtà Ferrari. Nei successivi due anni al pilota viene affidata la guida in alcune prestigiose competizioni americane assieme a Peter Collins.
L’accoppiata vincente Hill-Gendebien torna invece a farsi valere nella 24 Ore di LeMans del 1958. Un sudato primo posto per una gara caratterizzata dal brutto tempo.
Ancora due vittorie strappate alla 12Ore di Sebring alimentano la passione di Hill per i motori e le competizioni. Sensibile e flessibile, con uno stile di guida impeccabile e la scuola della Scuderia del Cavallino, il pilota americano è pronto per la Formula 1.
L’esordio nel 1958, nel Gran Premio di Francia, non è sotto l’egida della Ferrari, bensì della grande avversaria del tempo, Maserati.
Alla prima gara, a Monza, ottiene subito un ragguardevole terzo posto, per un’entusiasmante crescita nei seguenti GP che lo vedono primo sul podio nel 1960. Annata favorevole per Hill, più aggressivo e veloce che mai nel campionato del mondo. Avversario numero uno di quel momento è Wolfgang Von Trips, un personaggio distaccato e lucido nell’affrontare ogni tipo di tracciato. Sfide emozionanti sul filo del traguardo per una stagione che vede duelli da brivido fra i due rivali. Un anno da record per Phil Hill, in grado di abbattere la soglia dei 9 minuti girando nel circuito del Nurburgring con la 156 della Scuderia Ferrari e di laurearsi Campione del Mondo, il primo mai espresso dagli Stati Uniti d’America.
La Ferrari monoposto con la sigla 412 MI che significa motore di 4000 cm3 e 12 cilindri per questa gara, era dotata di un motore ed un telaio appositamente preparati