La F60 è la cinquantacinquesima monoposto costruita dalla Ferrari per partecipare espressamente al Campionato del Mondo di Formula 1. Il nome della vettura è stato scelto per celebrare la sessantesima partecipazione della Scuderia in altrettante edizioni del Campionato del Mondo di Formula 1 dal 1950 ad oggi.
Il progetto, contraddistinto dalla sigla interna 660, rappresenta l’interpretazione da parte della Scuderia del regolamento in vigore a partire da quest’anno, che presenta tantissime novità. Per quanto riguarda gli aspetti aerodinamici, tali modifiche sono il frutto del lavoro svolto dall’OWG (Overtaking Working Group), creato dalla FIA con la collaborazione delle squadre per definire un regolamento capace di agevolare i sorpassi fra le vetture in pista: l’ala anteriore, dotata di un profilo centrale neutro uguale per tutti, si sviluppa principalmente nelle parti laterali e ha una larghezza totale ben superiore al passato; la carrozzeria deve essere priva degli sfoghi a feritoia che avevano caratterizzato le Ferrari degli anni scorsi e anche i dispositivi aerodinamici sono stati notevolmente ridotti; l’ala posteriore è più alta e più stretta rispetto al passato; il diffusore è stato arretrato.
Questo complesso di norme ha naturalmente indirizzato il lavoro in fase progettuale verso percorsi radicalmente diversi per quanto riguarda le pance e le strutture di protezione: le aperture sono state ridotte come dimensioni ed arretrate mentre sono più ampie le parti superiori e posteriori per permettere l’uscita dell’aria.
Il nuovo regolamento sull’aerodinamica ha imposto anche delle modifiche alle sospensioni, visto che sono state ridotte le possibilità di carenarne gli elementi. Lo schema sospensivo e tutto il layout della vettura sono stati riprogettati alla luce delle nuove regole al fine di raggiungere una corretta distribuzione dei pesi anche in funzione delle altre due importanti novità tecniche previste dal regolamento 2009: la possibilità di utilizzare un sistema di recupero dell’energia cinetica (KERS) e la reintroduzione degli pneumatici “slick”. Il KERS della F60 è stato progettato dalla Ferrari in collaborazione con Magneti Marelli ed è alloggiato sul motore al di sotto della parte posteriore della scocca in posizione centrale; la sua implementazione ha visto coinvolti tutti i reparti della Gestione Sportiva.
Il software per la gestione sia di questo dispositivo che per quella del KERS è stato progettato a Maranello. La trasmissione è stata ridisegnata per ottimizzare l’efficienza aerodinamica della vettura.
La scatola del cambio è ancora in carbonio e rimane posizionata longitudinalmente. Il cambio è dotato del sistema di cambiata veloce. E’ stato anche realizzato un nuovo sistema frenante dotato di pinze progettate dalla Brembo. Altre importanti modifiche regolamentari in vigore da quest’anno sono state implementate su impulso della FIA e della FOTA (Formula One Teams Association) con l’obiettivo di ridurre in maniera molto significativa i costi operativi per le squadre.
Per quanto riguarda il motore, che sulla F60 resta in posizione longitudinale e mantiene la sua funzione portante, è stato stabilito che potranno essere utilizzati fino ad un massimo di otto propulsori durante i fine settimana dei 17 Gran Premi in calendario. Pertanto, il regime di rotazione massima ammesso è di 18.000 giri/minuto e l’obiettivo di chilometraggio per ciascun motore è intorno ai 2.500 chilometri. Inoltre, sono stati rivisti le trombette, la posizione degli iniettori e la configurazione degli scarichi.
Alla luce delle novità regolamentari, sotto il profilo affidabilistico è fondamentale il ruolo della Shell nella definizione dei lubrificanti sia per il motore sia per il cambio. Come sempre, anche nella fase di progettazione e di sviluppo dell’intera monoposto sono importanti i partner tecnici. Un ruolo significativo è giocato oltre che dalla già menzionata Shell anche dal Centro Ricerche FIAT, in particolare per l’utilizzo di sistemi di simulazione, e dalla Brembo per lo sviluppo del sistema frenante. Secondo la tradizione, una grande attenzione è stata dedicata al rendimento e all’ottimizzazione dei materiali impiegati, alla fase di progettazione e al controllo della qualità, cercando di massimizzare il livello delle prestazioni e di ottenere il più elevato standard di sicurezza possibile.