Quello che si corre domenica è il 35° Gran Premio di Ungheria, tradizionalmente la gara che precede la pausa estiva. Non sarà così quest’anno dal momento che la corsa magiara sarà seguita da una sola settimana senza competizioni, poi l’anomala stagione 2020 riprenderà con altre tre gare di fila, due in Gran Bretagna e una in Spagna. Il Gran Premio di Ungheria si è sempre disputato sulla pista dell’Hungaroring, alle porte di Budapest, tracciato che ha subito diverse variazioni anche se mai di rilievo, e sul quale la Scuderia Ferrari si è imposta sette volte, la prima delle quali con Nigel Mansell nel 1989, quando l’inglese rimontò dal 12° posto in griglia superando Ayrton Senna approfittando di un’esitazione del brasiliano nel doppiaggio alla Onyx di Stefan Johansson.
Oltre la cortina di ferro. Il debutto in calendario è datato 1986 quando destò non poco scalpore l’inserimento di una gara al di là della cortina di ferro, in un periodo in cui la guerra fredda era ancora una realtà e nel mondo sportivo erano ancora freschi i boicottaggi dei blocchi contrapposti alle Olimpiadi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984. L’intuizione fu azzeccata, e ormai quella di Budapest è una tappa fissa del calendario.
Il circuito. L'autodromo si trova su un terreno polveroso ed è usato molto raramente. Per questo motivo le vetture al venerdì trovano quasi sempre un tracciato molto sporco. L’Hungaroring è lungo 4.381 metri e presenta ben 14 curve, 8 a destra e 6 a sinistra. Il traguardo è fissato sul rettilineo più lungo che offre una possibilità di sorpasso prima di curva 1, a destra e in discesa. Dopo qualche centinaio di metri arriva curva 2, a sua volta in discesa a sinistra e ampia che porta immediatamente alla 3, ancora in discesa. Qui inizia il secondo tratto veloce del tracciato con la salita che porta a curva 4, a sinistra. A questo punto comincia la parte guidata, caratterizzata da una lenta chicane e dai due tornanti conclusivi, curva 13, a sinistra, e l’ultima, a destra, che immette sul traguardo.
Riscatto. Dopo l’incidente alla terza curva del Gran Premio di Stiria sia Charles Leclerc che Sebastian Vettel sono impazienti di tornare in pista per gettarsi alle spalle ciò che è successo e tornare ad aiutare la squadra a capire quali correttivi possono essere apportati per far migliorare le prestazioni della SF1000.
Mattia Binotto Team Principal
Si chiude in Ungheria il primo trittico di questa stagione di Formula 1 così compressa. Dopo le due gare sul circuito di Spielberg ci aspetta l’appuntamento dell’Hungaroring, un tracciato molto diverso da quello austriaco. Sarà quindi interessante verificare il comportamento delle vetture su una pista da massimo carico aerodinamico così come sarà fondamentale preparare al meglio le qualifiche e, quindi, la gestione degli pneumatici sul giro singolo, visto che i sorpassi in Ungheria sono tradizionalmente molto più rari di quanto non si sia visto in Austria.
Siamo consapevoli che il livello della prestazione della vettura non è all’altezza delle aspettative, nostre e di quelle dei nostri tifosi, ma stiamo lavorando alacremente su ogni aspetto per migliorarla il prima possibile.
L’obiettivo del weekend è tanto semplice quanto scontato: raccogliere il massimo dei punti possibili. Per riuscirci dovremo essere perfetti in ogni area: piloti, preparazione della vettura, operazioni in pista, affidabilità.
Sebastian Vettel #5
"Dopo l’esito negativo della gara della scorsa settimana a Spielberg è bello avere la possibilità di risalire subito in macchina e tornare in pista.
L’Hungaroring è un tracciato che sottopone i piloti a un discreto sforzo fisico, perché sono pochissimi i tratti nei quali è possibile rilassarsi. Le curve infatti sono tantissime e di solito quando si disputa il Gran Premio le condizioni atmosferiche presentano giornate molto calde.
Questa tradizionalmente è anche una pista sulla quale accorrono molti tifosi della Ferrari e tantissimi dalla Germania, sarà molto strano non vedere il loro supporto dalle tribune".
Charles Leclerc #16
"Non vedo l’ora di tornare in macchina. L’Hungaroring mi piace perché è un tracciato estremamente tecnico con diversi punti nei quali un eventuale errore può essere pagato a caro prezzo in termini di tempo sul giro. Per questo, specie in qualifica, è vitale non commettere errori per mettere insieme il tentativo perfetto.
Budapest è una delle mie tappe preferite nel calendario, perché la città è splendida e i tifosi sono molto appassionati. In questa edizione non li potremo avere sugli spalti ma ci seguiranno da casa e spero di poterli far divertire".
La settimana scorsa nel team
Non è stata una settimana perfetta quella che ha preceduto il Gran Premio di Ungheria. Nei primi giorni la squadra è stata impegnata nell’analisi dei dati del Gran Premio d’Austria e nella delibera degli aggiornamenti aerodinamici che sono stati portati a Spielberg a tempo di record così da poterli fare debuttare nelle prove libere del venerdì del Gran Premio di Stiria, che si è disputato sulla stessa pista.
Le tre ore di tempo in pista sono state utili per operare un confronto tra le diverse configurazioni della SF1000 e per raccogliere il massimo numero di dati da analizzare a fondo per comprendere l’efficacia delle nuove componenti. Le libere del sabato, cancellate, non hanno permesso di continuare le comparazioni e la gara, terminata di fatto alla terza curva, è andata come peggio non poteva andare.
La squadra sta portando avanti l’analisi dei dati raccolti a Spielberg e ha approntato un programma apposito per l’Ungheria che permetterà di capire ancora di più sul comportamento della SF1000 su una pista lenta, con caratteristiche molto diverse rispetto a quella austriaca.
Ferrari stats
GP disputati 993
Stagioni in F1 71
Debutto Monaco 1950 (Alberto Ascari 2°; Raymond Sommer 4°; Luigi Villoresi rit.)
Vittorie 238 (23,97%)
Pole position 228 (22,96%)
Giri più veloci 254 (25,58%)
Podi 771 (77.64%)
FERRARI STATS GP UNGHERIA
GP disputati 34
Debutto 1986 (Stefan Johansson, 4°; Michele Alboreto rit.)
Vittorie 7 (20,59%)
Pole position 8 (23,53%)
Giri più veloci 9 (26,47%)
Podi 25 (73,53%)
GP di Ungheria: numeri e curiosità
1 - I piloti ungheresi che hanno gareggiato in Formula 1 in gare valide per il campionato del mondo. Si tratta di Zsolt Baumgartner che debuttò nella massima categoria del motorsport proprio a Budapest su Jordan in sostituzione dell’infortunato Ralph Firman nell'edizione 2003 del Gran Premio di Ungheria. Il ragazzo nato a Debrecen l’1 ottobre 1981 disputò anche la stagione successiva, al volante della Minardi, ottenendo un ottavo posto nel Gran Premio degli Stati Uniti e diventando dunque il primo pilota dell’Europa orientale a conquistare punti in Formula 1.
4 - Le doppiette della Scuderia Ferrari all’Hungaroring: la prima risale al 2001 e vide Michael Schumacher precedere il compagno di squadra Rubens Barrichello. Quello fu un giorno speciale per la squadra di Maranello perché grazie a quel risultato la Ferrari conquistò il suo terzo Mondiale Costruttori consecutivo, l’undicesimo in totale. I due piloti si ripeterono l’anno seguente, ma a posizioni invertite, e nel 2004. L’ultima doppietta risale al 2017 con Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen.
14 - La posizione più arretrata sulla griglia di partenza dalla quale sia stato vinto il Gran Premio di Ungheria. Questo primato spetta a Jenson Button che si impose nel 2006 al volante della Honda. Il record precedente era invece di Nigel Mansell con la Ferrari, nell’edizione 1989, quando era partito dalla posizione 12. In tre occasioni il vincitore è partito quarto (Kimi Raikkonen nel 2005, Lewis Hamilton nel 2009 e Daniel Ricciardo nel 2014) ma nel 62% dei casi a vincere è stato uno dei due piloti che scattavano dalla prima fila.
49 - Il record di sorpassi effettuati in pista in una edizione del Gran Premio di Ungheria. Correva l'anno 2014 e a vincere fu Daniel Ricciardo (Red Bull) davanti alla Ferrari di Fernando Alonso e alla Mercedes di Lewis Hamilton. Nell’edizione 2002 si registrò invece appena un sorpasso: quello di David Coulthard (McLaren) ai danni di Nick Heidfeld (Sauber) per la decima posizione al secondo giro.
1936 - L’anno del primo Gran Premio di Ungheria della storia. Si gareggiò sul circuito del parco di Nepliget, nella città di Budapest, su un tracciato della lunghezza di cinque chilometri. A vincere fu Tazio Nuvolari con un’Alfa Romeo della Scuderia Ferrari davanti alle Auto Union di Bernd Rosemeyer e Achille Varzi. La corsa non si disputò più fino al Gran Premio di Formula 1 del 1986.
Questa settimana nella nostra storia
15/7 Nel 2006 Michael Schumacher al volante della 248 F1 sul circuito di Magny-Cours in 1’15”493 ottiene la sua pole position numero 68, la cinquantottesima e ultima con la Scuderia Ferrari. Il giorno dopo vincerà la gara ottenendo anche il giro più veloce della corsa precedendo la Renault di Fernando Alonso e il compagno di squadra Felipe Massa. Per il tedesco arrivò dunque anche il 22° e ultimo “Hat Trick” della carriera.
16/7 Nel 1978 Carlos Reutemann ottiene il quarto e penultimo successo con la Scuderia Ferrari. Al volante della 312 T3 il pilota argentino è protagonista, nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, di una corsa con il coltello fra i denti che lo vede risalire dall’ottavo posto sulla griglia di partenza fino al gradino più alto del podio.
17/7 Nel 1995 si spegne Juan Manuel Fangio, straordinario pilota argentino capace di vincere cinque titoli Mondiali di Formula 1 fra il 1951 e il 1957. Nel 1956 Fangio conquistò la sua quarta corona iridata al volante della Ferrari con tre vittorie stagionali. Nello stesso giorno, venti anni più tardi, termina anche la sofferenza di Jules Bianchi, primo allievo della Ferrari Driver Academy, che era rimasto vittima di un terribile incidente nel corso del Gran Premio del Giappone il 5 ottobre 2014. Il giovane talento francese si stava facendo le ossa alla Marussia in vista di un passaggio alla Scuderia negli anni a venire. A Suzuka, Jules aveva riportato danni cerebrali tali da non riprendere mai conoscenza. Si spense a 285 giorni dall’incidente, all'età di 25 anni e 348 giorni.
18/7 Nel 1953 Alberto Ascari domina il Gran Premio di Gran Bretagna conquistando un successo che lo avvicina ancora di più al bis iridato che arriverà due gare più tardi, in Svizzera. Il pilota italiano getta le basi della sua dodicesima e penultima vittoria fin dalle qualifiche, quando con la sua Ferrari 500 batte di un secondo netto José Froilàn Gonzalez con la Maserati. In gara il pilota della Scuderia ottiene vittoria e giro più veloce staccando di un minuto il più vicino degli avversari: Juan Manuel Fangio con la seconda Maserati.
19/7 Nel 1952 Ascari sbaraglia gli avversari sulla pista di Silverstone. Il pilota italiano parte secondo sulla griglia di partenza ma presto, con la Ferrari 500 prende il comando della corsa e si impone doppiando il secondo classificato, il compagno di squadra Piero Taruffi. Il terzo classificato, il britannico Mike Hawthorn con la Cooper a motore Bristol, è addirittura staccato di due tornate.