La serie vincente della Ferrari s’interrompe nel 1978, una stagione in cui è la Lotus a dominare la scena.
L’ex-ferrarista Andretti vince il titolo mondiale con Reutemann terzo classificato e capace di vincere tre gare (in Gran Bretagna e nelle due prove negli USA). Villeneuve conferma il suo talento, imponendosi in Canada e risultando spesso fra i protagonisti anche se la sua guida acrobatica lo porta a volte fuori strada. Purtroppo, una tragedia segna il Campionato: a Monza perde la vita Ronnie Peterson, coinvolto in un incidente alla partenza.
La monoposto 312 T3 continua l’evoluzione della serie T con motore a 12 cilindri orizzontali e contrapposti che viene continuamente aggiornato e potenziato. Alla Ferrari si pone anche il problema di quando abbandonare il motore aspirato per passare al turbo come è previsto dai regolamenti ma il cambiamento viene rimandato. Si punta tutto sulla continuità dello sviluppo della vettura con le gomme Michelin ed una nuova aerodinamica evidenziata da un corpo vettura molto largo che arriva fin quasi alla mezzeria delle gomme posteriori, nuovi condotti per l’aria di raffreddamento e di alimentazione. La 312 T3 viene utilizzata a solo a partire dal G.P. del Sud Africa, terza gara del mondiale 1978 in quanto le due gare precedenti (i G.P. di Argentina e Brasile vengono disputati con la 312 T2 modificata nel 1977.
Flat-12
MOTORE
2991.80 cm3
CILINDRATA
580 kg
PESO (con acqua e olio)
5-rapporti +RM
CAMBIO
Motore
MOTOREposteriore, longitudinale, 12V 180°
Alesaggio e corsa80 x 49.6 mm
Cilindrata unitaria249.31 cm3
Cilindrata totale2991.80 cm3
Rapporto di compressione11.5 : 1
Potenza massima375 kW (510 CV) a 12.200 giri/min
Potenza specifica170 CV/l
Distribuzionebialbero, 4 valvole per cilindro
Alimentazioneiniezione indiretta Lucas
Lubrificazione carter secco
Frizionemultidisco
Telaio
Telaio monoscocca, struttura in lega leggera e pannelli di alluminio
Sospensioni anterioriindipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici entrobordo, barra stabilizzatrice
Sospensioni posterioriindipendenti, braccio superiore, trapezio inferiore, puntone laterale, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice