A tre settimane dalla clamorosa vittoria di Gilles Villeneuve sulle strade di Monte-Carlo, la Formula 1 torna in pista nel Gran Premio di Spagna. Si corre a Jarama, un circuito molto tortuoso che sorge alla periferia di Madrid. Al venerdì la Ferrari fatica a trovare il bandolo della matassa. Gilles Villeneuve è a metà classifica con problemi di messa a punto che non gli permettono di sfruttare la potenza del motore, mentre Didier Pironi registra guai al sistema di sovralimentazione della propria 126 CK ed è ai margini della griglia.
Al sabato il caldo è asfissiante ma, complice una pista in evoluzione, quasi tutti i tempi del giorno prima vengono migliorati. Alla fine la pole position va alla Ligier di Jacques Laffite che precede il duo della Williams formato dal campione del mondo Alan Jones e da Carlos Reutemann, la McLaren di John Watson, la Renault di Alain Prost e l’Alfa Romeo di Bruno Giacomelli. Villeneuve è solo settimo ma è più fiducioso perché finalmente il team ha capito che i problemi derivavano dalla taratura degli ammortizzatori. Pironi invece continua ad essere afflitto da guai al motore e non riesce a fare meglio del 13° posto.
Il warm-up del mattino è previsto per le 13.10, ma inizia con 15 minuti di ritardo poiché la gara di supporto si rivela una sorta di “demolition derby”, con un gran numero di vetture che finiscono contro le barriere danneggiandole. Nelle prove in configurazione gara si vede una Ferrari nettamente migliorata, anche se sul tortuoso tracciato di Jarama pensare di recuperare dalla settima posizione non sembra cosa facile.
Alle 15.30 si parte: Laffite ha qualche problema alla frizione e scatta a rilento, mentre Villeneuve è una palla di cannone e transita terzo al primo passaggio. Davanti ci sono Jones e Reutemann, mentre Laffite è solo nono. Al secondo giro Gilles prende la scia dell’argentino sul rettilineo del traguardo e lo sopravanza salendo in seconda posizione. Jones però continua a volare e non pare alla portata del canadese, che pure sta lottando con le unghie e con i denti per cercare di avvicinarsi. Jones passa sul traguardo del 13° giro con un altro gran tempo e tocca attendere oltre dieci secondi per vedere la 126 CK di Villeneuve. Il ritmo forsennato tuttavia tradisce l’australiano: in una curva nemmeno troppo difficile la Williams finisce fuori traiettoria, sullo sporco, e poi nella sabbia sfiorando le barriere. Gilles è in testa, mentre Jones impiega oltre trenta secondi per rientrare ed è costretto a un cambio gomme non previsto che lo relega a quasi un giro di distacco.
Mancano 66 tornate giri al termine e Villeneuve capisce che le sue gomme non arriveranno in fondo se continua a spingere come stava facendo prima dell’uscita di Jones, così si mette a ragionare sugli elementi di cui dispone. La sua 126 CK è molto forte in frenata grazie alle soluzioni di ultima generazione fornite alla Scuderia dalla Brembo, che proprio in Spagna celebra la gara numero 100 della partnership con la Ferrari. Inoltre il suo motore è il più potente in assoluto. Gilles ha deciso: forzerà al limite in frenata e spremerà al massimo il motore sui rettilinei, ma nella parte guidata del tracciato cercherà di salvaguardare le gomme.
Gilles al 14° giro guida precedendo Reutemann di poco più di un secondo, mentre leggermente più staccato c’è il trenino formato da Watson, Laffite, che sta rimontando dopo la disastrosa partenza, da Nelson Piquet con la Brabham e dal giovane italiano Elio De Angelis con la Lotus. Reutemann conosce a memoria il retrotreno della 126 CK ma non c’è nulla che possa fare per superarla: non ha chance in frenata e ne ha ancora meno sul rettilineo dove il suo motore Ford Cosworth non può rivaleggiare con il turbo di Maranello.
Venti tornate dopo la classifica vede ancora Villeneuve e Reutemann davanti, ma Laffite ora è terzo. La Ligier era stata la miglior vettura in qualifica ed è dotata di un buon motore turbo seppure non all’altezza del Ferrari. Al 62° giro il francese supera l’argentino e tra i tifosi Ferrari cresce la paura che Laffite possa mettere in crisi Villeneuve. Ma Gilles è in giornata di grazia e anche negli ultimi 15 giri non sbaglia nulla.
Il canadese, bravo anche a giocare a carte, decide di abbassare ancora il ritmo: non è infatti nel suo interesse andare in fuga insieme a Laffite. È meglio che il francese debba continuare a guardare negli specchietti e così l’Alfa Romeo di Giacomelli, che sembra lì lì per essere doppiata, non viene mai raggiunta. Villeneuve taglia il traguardo al termine degli ottanta giri previsti vincendo il Gran Premio di Spagna. Ma quello che impressiona sono i distacchi: ha battuto Laffite di 22 centesimi e Watson di 58. Reutemann è quarto a 1”01, con De Angelis quinto a 1”24. Chi diceva che Gilles Villeneuve era un pilota “tutto istinto” è stato servito. Per lui si tratta del sesto e ultimo successo in Formula 1, il secondo consecutivo nella stagione 1981.