Sono ormai trascorsi 16 anni dall’ultima volta che la Scuderia Ferrari ha conquistato un titolo. Correva l’anno 1983 quando René Arnoux, che arrivò a giocarsi il titolo all’ultima corsa, e Patrick Tambay portarono a Maranello il Mondiale Costruttori. La stagione è particolare per la squadra di Maranello, che è costretta da metà anno a puntare tutto sul secondo pilota Eddie Irvine dopo che, nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna, Michael Schumacher si è fratturato una gamba. Al suo posto la Scuderia ha scelto il finlandese Mika Salo che ha dato in più di una occasione manforte a Irvine e portato punti preziosi alla squadra.
Michael fa il proprio ritorno in macchina in Malesia, nella penultima gara della stagione, dove è protagonista di un perfetto gioco di squadra che permette a Irvine di vincere la corsa e di proiettarsi al comando della classifica con quattro punti di vantaggio sul finlandese della McLaren, Mika Hakkinen. Il vantaggio è identico nella classifica Costruttori con la Ferrari a quota 118 punti e la scuderia inglese a 114.
Il margine di Eddie è tuttavia meno rassicurante di quanto non appaia. Il pilota nordirlandese ha infatti una vittoria in meno del rivale finlandese, cui è sufficiente conquistare il successo in Giappone per aggiudicarsi il titolo. In caso di Hakkinen secondo Irvine deve comunque piazzarsi nei primi quattro, mentre con il rivale terzo c’è bisogno almeno di un sesto posto.
Ancora una volta, dunque, il Mondiale si decide in Giappone: sabato 30 ottobre Schumacher conquista la seconda pole position consecutiva dopo un intenso duello con Hakkinen; terzo è Coulthard con la seconda McLaren, seguito dalla Jordan di Heinz-Harald Frentzen e da Irvine. Eddie è nervoso e finisce per restare vittima di un brutto incidente al tornantino quando mancano dieci minuti al termine delle qualifiche. La sua Ferrari è distrutta, ma per il pilota non ci sono conseguenze. Si spera dunque in un altro aiuto da parte di Schumacher in gara. Deve tenere dietro Hakkinen, mentre Irvine deve guadagnare una posizione rispetto a quella di partenza.
Una volta ancora però è Hakkinen a scattare meglio al via: Schumacher tenta di chiudere la traiettoria al rivale, ma deve lasciarlo passare. Partono bene anche Olivier Panis, con la Prost, e Irvine, che si inseriscono al terzo e al quarto posto davanti a Coulthard e Frentzen. Häkkinen guadagna subito un buon margine su Schumacher, mentre alle spalle della coppia di testa, Irvine non riesce ad avere la meglio su Panis perdendo tempo fino al 16° giro, quando il francese si ferma per il proprio pit stop. Tre tornate più tardi rifornisce anche Häkkinen, la cui sosta è leggermente prolungata da un problema con la ruota anteriore sinistra; il finlandese mantiene comunque la posizione nei confronti di Schumacher, che effettua il suo primo pit stop al 22° passaggio.
Alla fine della prima serie di rifornimenti ai Hakkinen conduce davanti a Schumacher con circa 6 secondo di vantaggio, seguono Coulthard, che è riuscito a superare Irvine ai box fermandosi un giro prima, e Frentzen. A metà gara Eddie è dunque bloccato dietro a Coulthard e per questo in Ferrari si decide di richiamare ai box il nordirlandese al giro 32 per evitare che perda troppo terreno dietro al rivale. I meccanici sono strepitosi nel rispedire in pista la Ferrari in soli 6,3 secondi, mentre Coulthard perde il controllo della propria vettura due giri più tardi andando a sbattere contro le barriere e servendo su un piatto d'argento il Mondiale Costruttori alla Scuderia.
Il titolo piloti invece è nelle mani di Mika Hakkinen che anche dopo il secondo pitstop continua a controllare la gara davanti a Schumacher e Irvine. Vedendo che il leader della corsa non da segni di cedimento, negli ultimi giri la Ferrari fa rallentare Schumacher per evitare qualsiasi rischio nella classifica Costruttori.
Il finlandese taglia il traguardo per primo, conquista la quinta vittoria stagionale e il secondo titolo iridato in carriera. Ma fa festa anche la Scuderia Ferrari che piazza Schumacher al secondo posto e Irvine al terzo permettendo alla Casa di Maranello di vincere il nono titolo Costruttori della sua storia. Per quello Piloti l’appuntamento deve essere invece rimandato.