Ci sono Gran Premi che restano scolpiti nella memoria di appassionati e addetti ai lavori per la loro imprevedibilità. Il Gran Premio di Germania 2000 vede già il sabato pomeriggio squadre e piloti cambiare in extremis i loro piani per le qualifiche a causa dell’improvviso arrivo della pioggia pochi minuti dopo l’inizio della sessione. La pole position va alla McLaren di David Coulthard, uno dei primi a scendere in pista, davanti a Michael Schumacher, che con la Ferrari F1-2000 riesce in extremis a ottenere il secondo tempo. Rubens Barrichello è tra i più sfortunati: un problema idraulico lo costringe a scendere in pista quando la pioggia è più intensa e così il brasiliano è solo 18°, non senza disappunto considerando il potenziale della vettura a disposizione.
Per la Ferrari il momento poco fortunato sembra proseguire al via della gara, quando Coulthard stringe Schumacher verso il lato esterno della pista, cogliendo di sorpresa Giancarlo Fisichella, partito alle spalle di Michael, che con la sua Benetton tampona la monoposto del ferrarista. Per Schumacher la corsa termina così dopo pochi metri, mentre in testa alla gara si porta l’altra McLaren di Mika Hakkinen, davanti al compagno Coulthard, a Jarno Trulli con la Jordan e a Pedro de la Rosa con la Arrows. Barrichello è autore di un ottimo avvio di gara, e già al primo giro sfila in decima posizione, potendo contare su una strategia che prevede due soste contro il singolo pit-stop della maggior parte degli avversari.
Rubens, dopo essere risalito fino alla terza posizione, esegue il suo primo pit-stop, tornando in pista 17°, mentre le due McLaren sembrano poter controllare la gara, gestendo il grande vantaggio su Trulli. Al 24° giro un ex dipendente francese della Mercedes, il 47enne Robert Sehli, invade la pista per protestare contro il licenziamento subito dall'azienda dopo vent'anni di servizio. La direzione gara è costretta a neutralizzare la corsa facendo entrare in pista la Safety Car, e tutte le monoposto ne approfittano per entrare ai box per il pit-stop, compreso Barrichello che imbarca il carburante sufficiente a terminare la gara. Quando la vettura di sicurezza torna ai box il leader è Hakkinen davanti a Trulli, Barrichello, De la Rosa, Frentzen e Coulthard, ma poco dopo la corsa viene nuovamente neutralizzata a causa di un incidente che vede protagonista Jean Alesi con la Prost.
La gara prosegue ad alto tasso di imprevedibilità, infatti poco dopo la ripartenza inizia a piovere. Tutti i piloti rientrano ai box per montare gomme da bagnato ad esclusione di Barrichello e Frentzen, e per il brasiliano è la mossa vincente. La pioggia è infatti concentrata nella zona del Motodrom, e non permette a chi è in pista con gomme da bagnato di recuperare in modo consistente. Hakkinen forza il ritmo, e negli ultimi giri si avvicina a Barrichello, ma il brasiliano si conferma molto abile nel gestire una situazione difficile, e riesca a transitare sotto la bandiera a scacchi da vincitore, con un margine di sette secondi sulla McLaren.
Barrichello, visibilmente commosso sul podio, conquista la sua prima vittoria in Formula 1, riportando i colori carioca sul gradino più alto a sette anni di distanza dall’ultimo successo ottenuto dal Brasile, quello nel Gran Premio d’Australia 1993 firmato da Ayrton Senna. Anche per la Ferrari è un successo importante, che permette alla Scuderia di mantenere inalterato il suo vantaggio sulla McLaren nella classifica del Mondiale Costruttori limitando il numero di punti che Hakkinen riesce ad incamerare.