Il racconto di questa gara dell’1 agosto 1999 parte venti giorni prima, l’11 luglio a Silverstone. Sulla pista inglese si disputa come ogni anno il Gran Premio di Gran Bretagna che vede Mika Hakkinen con la Mclaren in pole position davanti alla Ferrari di Michael Schumacher. Dietro Hakkinen c’è il compagno di squadra David Coulthard; dietro Michael c’è la Ferrari di Eddie Irvine.
Alla partenza pare tutto regolare, se non fosse che in fondo all’Hangar Straight, Michael Schumacher finisce fuori pista e contro le barriere fratturandosi una gamba. È un brutto infortunio, che taglia fuori il tedesco dalla lotta al titolo e che lo tiene fuori dai giochi fino alle ultime fasi della stagione. Dalla gara successiva sulla macchina numero 3 al posto del tedesco c’è il finlandese Salo. Si tratta del primo finlandese della storia della Scuderia Ferrari: Mika, si chiama proprio come l’acerrimo rivale Hakkinen, ha già disputato alcune stagioni in Formula 1, con la Tyrrell e poi con la BAR che ne ha preso il posto sullo schieramento, è promettente e molto veloce.
Salo debutta in Austria dove, grazie a un incidente tra le due McLaren alla curva 3, proprio come quest’anno Charles Leclerc e Sebastian Vettel, a vincere è Irvine con la Ferrari, mentre il finlandese è solo nono dando adito ai detrattori di criticare la scelta della Scuderia Ferrari. La corsa successiva si svolge sulla pista di Hockenheim: si tratta ovviamente del Gran Premio di Germania, sulla vecchia pista fatta di rettilinei e chicane che regalano grande spettacolo.
Le qualifiche vedono Hakkinen in pole position per la miseria di cinque centesimi di secondo rispetto alla Jordan del tedesco Heinz-Harald Frentzen, mentre le Ferrari sono solo quarta e quinta con Salo davanti a Irvine, penalizzato nella sua qualifica da un’uscita di pista che gli fa perdere tempo e confidenza con il velocissimo tracciato tedesco.
Alla partenza Salo scatta benissimo installandosi in seconda posizione, alle spalle di Hakkinen, mentre Irvine è autore di un avvio poco felice che lo vede entrare nella prima curva in sesta posizione. Presto la seconda McLaren di David Coulthard si mette in scia a Salo e i tifosi italiani imparano a conoscere il nuovo arrivato che mostra un temperamento aggressivo e battagliero.
Coulthard però sembra sufficientemente sicuro di sé per poter mettere le ruote davanti al rivale. Al nono giro si mette in scia di Salo e tenta l’attacco alla seconda variante. Il finlandese della Scuderia Ferrari però è tutt’altro che arrendevole e chiude la porta. Le vetture si toccano e succede ciò che difficilmente ci si può aspettare: la posteriore destra di Salo è intatta, mentre Coulthard ha bisogno di fermarsi per cambiare il muso.
Hakkinen guida dunque sulle due Ferrari, ed è proprio Salo il primo dei top driver a fermarsi per cambiare le gomme, seguito al giro successivo da Irvine. I meccanici della Scuderia Ferrari fanno tutto alla perfezione e al termine della prima tornata di pitstop sono sempre secondo e terzo. Escono davanti alla Jordan di Frentzen e sono dunque virtualmente ancora secondo e terzo quando tutti si saranno fermati, Hakkinen incluso.
Il finlandese della McLaren è l’ultimo a fermarsi ai box e gli va tutto storto: i meccanici non riescono a inserire il bocchettone per effettuare rifornimento e la sosta supera i 20 secondi. Hakkinen rientra quarto dietro a Frentzen, mentre Salo rispetta l’ordine di scuderia e fa passare in testa Irvine. Poche tornate dopo Hakkinen supera Frentzen ma subito dopo rimane vittima dell’esplosione della gomme posteriore sinistra che lo fa volare contro le barriere, fortunatamente senza conseguenze.
Sul traguardo Eddie Irvine precede Mika Salo in quella che è la prima doppietta della storia della Scuderia sulla pista di Hockenheim. Michael Schumacher è fuori per infortunio, ma il britannico e il suo sostenuto finlandese dimostrano di poter fare molto bene. Eddie è nettamente in testa al campionato piloti, la Ferrari tra i costruttori.