Jules Bianchi era così, semplice ma nel contempo di grande carisma, un ragazzo che sapeva lasciare un segno nelle persone con le quali entrava in contatto. Ma era anche veloce, dannatamente veloce, al punto di fare intuire alla Ferrari, che nel suo DNA ha anche la capacità di “creare” piloti, come diceva Enzo Ferrari, che il suo era un talento da non lasciarsi scappare.
Il Fondatore aveva saputo credere nel talento grezzo di Gilles Villeneuve, quando lo aveva messo in macchina al posto di Niki Lauda nonostante avesse disputato appena un Gran Premio in Formula 1; la Scuderia Ferrari aveva preso sotto la propria ala protettiva Felipe Massa, permettendogli di maturare con calma prima di essere affiancato a Michael Schumacher nella stagione 2006. Jules Bianchi ha spinto la Casa di Maranello a fondare addirittura la Ferrari Driver Academy, una divisione dedicata ai giovani talenti che nel corso degli anni ha aiutato a crescere diversi ragazzi che sono poi arrivati in Formula 1, come lo stesso Bianchi, Sergio Perez, Lance Stroll e Charles Leclerc.
Jules, che è nato a Nizza il 3 agosto 1989 e ha perso la vita il 17 luglio 2015 in seguito alle ferite riportate nell’incidente avvenuto nel GP del Giappone dell’anno precedente, è dunque una sorta di angelo custode dei ragazzi della FDA che devono a lui l’esistenza della stessa Academy. Bianchi era una forza tranquilla, che ha lasciato un vuoto incolmabile con la sua scomparsa e del quale il ricordo, per la sua bravura, il suo aspetto da bravo ragazzo e i modi nobili tipici delle persone per bene, è sempre presente in tutti coloro che vivono e operano a Maranello. Jules, sei sempre con noi.