Hanno dato il massimo David Tonizza, Kamil Pawlowski, il
rientrante Giovanni De Salvo e il debuttante nel team Danilo Santoro nella 12
Ore di Bathurst – prima prova della Intercontinental GT Challenge Endurance
Series – ma più di un nono posto lo Scuderia Ferrari Velas Esports Team davvero
non poteva portare a casa. Troppe le insidie di questa corsa sul circuito di
Mount Panorama, troppi gli ostacoli da superare, incluso un Balance of
Performance (BOP) eccessivamente penalizzante per la Ferrari 488 GT3 Evo.
Svantaggi. La
squadra messa in pista dallo Scuderia Ferrari Velas Esports Team era senza
dubbio ben competitiva: ne facevano parte i campioni della GT World Challenge
Esports Endurance Series, Tonizza e De Salvo – rientrante dopo un periodo di
assenza e ancora disponibile part-time a causa degli impegni universitari –
Pawlowski e la matricola Danilo Santoro, sim driver proveniente dalla Jean
Alesi Esports Academy che Ferrari vuole valutare e impiegherà in una serie di
gare dei campionati SRO. Tuttavia il BOP è stato fin troppo severo per poter
ambire ai traguardi cui di solito la squadra punta, ovvero podio e vittoria. La
Ferrari 488 si è ritrovata 20 kg di zavorra in più e un serbatoio ridotto a 110
litri che nell’economia della gara ha impedito per lungo tempo ai piloti di
usare la mappatura più performante, perché questo rischiava di costringere la
squadra a un rifornimento in più rispetto alla concorrenza. Pawlowski in
qualifica ha fatto il possibile, piazzando la vettura in decima posizione, ma è
risultato fin da subito evidente che la corsa – benché lunga la bellezza di 12
ore – sarebbe stata tutta in salita.
Prima fase. Alla
partenza Tonizza ha tenuto la posizione, e già nei primi due stint la vettura
ha guadagnato altrettante posizioni, salendo all’ottavo posto. Nel terzo mentre
De Salvo usciva di box, tuttavia, la Ferrari numero 51 è stata urtata da una
Honda doppiata e costretta a perdere oltre due minuti e mezzo a causa delle
riparazioni. La risalita è stata ardua, visto che la 488 era scivolata al 32°
posto.
Rimonta. A quel
punto De Salvo, Santoro e compagni si sono messi a spingere al massimo
riuscendo a risalire allo scadere di metà corsa in una onorevole undicesima
posizione. Tonizza e Pawlowski hanno continuato su questa falsa riga, rimontando
fino alla settima posizione. Spingere in maniera così forsennata ha però presentato
il conto nel finale, quando la vettura è stata costretta a un rifornimento
supplementare per poter raggiungere il traguardo. La Ferrari a quel punto ha
dovuto cedere due posizioni concludendo al nono posto, a oltre due giri di
distacco dalla Lamborghini di Jordan Sherratt, Gianfranco Giglioli e Giorgio
Simonini. Prossimo appuntamento il 18 giugno sul circuito di Spa-Francorchamps.