Paul Hogarth è l’ospite della puntata odierna di Fast Lane. Abbiamo incontrato il portacolori di Stratstone Manchester, terzo nella classifica finale del Trofeo Pirelli nel Challenge UK, per scoprire come è nata la sua passione per il monomarca Ferrari dopo una carriera quasi ventennale nel mondo delle corse.
Come nasce la scelta di correre nel Ferrari Challenge?
“E’ stato il mio concessionario di Manchester a introdurmi in questo mondo. Il titolare mi ha messo in contatto con il proprietario di un’auto da corsa il quale mi ha permesso di provare la sua vettura in pista per completare qualche giro, ma alla fine mi sono emozionato e divertito a tal punto da guidare per tutto il giorno. Mi sono letteralmente innamorato e quel giorno ho preso la mia decisione”.
Sei arrivato nel Ferrari Challenge con qualche esperienza alle spalle oppure era tutto nuovo per te?
“Corro da vent’anni e ho partecipato a numerose competizioni. Oggi ho i capelli bianchi ma ho iniziato quando ero un ragazzo, prendendo parte alla Formula Ford. Poi ho corso nel Carrera Cup e nella GT Cup: insomma, ne ho fatte di cose!”.
Ogni pilota con cui abbiamo parlato ci ha detto che la nuova 488 Challenge è semplicemente straordinaria. Sei d’accordo?
“Sì, assolutamente. Non è facile spiegare quanto sia davvero bella da guidare, questa vettura: la adoro. Probabilmente devo ancora imparare del tutto a sfruttare fino in fondo ogni singola caratteristica tecnica ed è un processo che richiede molta pazienza, però è un’auto davvero veloce ed è un piacere guidarla. Danza letteralmente tra le tue mani, è sbalorditiva. Anche questa mattina, sotto la pioggia, è stato fantastico, anche dopo il cambio delle gomme wet a slick”.
Mi pare che tu sia in ottima forma, credo che tu segua un allenamento costante. Come ti prepari in vista di un weekend di gare?
“Il mio obiettivo è perdere peso e per questo mi dedico alla corsa ogni giorno, fino al weekend. Inoltre gioco molto a tennis e pratico anche altri sport. Per mantenere il mio peso ottimale, poi, curo molto l’alimentazione anche il giorno stesso della gara: ma d’altra parte, a causa della tensione, fatico comunque a mangiare durante tutto il weekend!”.
Molti piloti si preparano psicologicamente ascoltando musica. E’ così anche per te?
“In realtà no. Forse mi sarebbe utile, ma non riesco a trovare il tempo. Il sabato è un giorno molto impegnativo e a volte hai la sensazione di non avere il tempo sufficiente per fare tutto ciò che dovresti”.
Qual è il tuo circuito preferito?
“Silverstone”.
Un episodio indimenticabile avvenuto nel corso di questa stagione?
“Direi Gara 1 a Donington: ho duellato per gran parte della corsa con Sikkens sotto una pioggia battente e alla fine sono riuscito a conquistare il secondo posto. Potrei anche ricordare la gara di Brands Hatch dove sono rimasto al primo posto per 24 giri, sempre sotto la pioggia. Purtroppo, ho colpito la riga bianca e sono uscito di pista, ma è stato comunque emozionante”.