Fast Lane ha il piacere di ospitare Maurizio Pitorri, uno tra i migliori interpreti al volante delle vetture del Cavallino Rampante nelle gare in salita che non disdegna il confronto con gli avversari in pista. Dopo l’apparizione nel 2018, il pilota di CDP - Best Lap ritorna nel Ferrari Challenge per partecipare ad alcuni round e per prepararsi alla stagione 2022 dove vuole essere tra i protagonisti.
Dopo due gare nel 2018 sei tornato nel Ferrari Challenge. Qual è il motivo di questo ritorno?
“Avevo già programmato il mio ritorno per la stagione 2020, poi a causa della pandemia ho deciso di attendere. Il mio desiderio, fin da ragazzo, era di poter correre con Ferrari. Ora che sono riuscito a farlo mi sembra di vivere un sogno”.
Quale è il tuo obiettivo?
“Non credo di riuscire a partecipare a tutte le gare del campionato. L’obiettivo è di essere presente ad almeno quattro round, cercando di prendere maggior confidenza con la Ferrari 488 Challenge Evo, in attesa dell’arrivo della prossima stagione”.
Che sensazioni hai guidando la Ferrari 488 Challenge Evo?
“Credo che sia la vettura turbo più bella che ci sia. E’ un’auto da corsa che permette ad un gentleman come me di realizzare grandi prestazioni e di vivere emozioni intense. Dopo l’ultimo aggiornamento ha un carattere decisamente più sportivo: il motore è fantastico e la coppia è spettacolare. Stare al volante di una Ferrari 488 Challenge Evo è molto divertente”.
Quali sono le tue caratteristiche come pilota?
“Sono un pilota prudente: mi occorre tempo per prendere confidenza, apprendo lentamente, ma alla fine arrivo sempre e riesco ad inserirmi tra i migliori. Sono un maratoneta abituato a percorrere lunghe distanze ma che arriva sempre al traguardo”.
Il tuo circuito preferito?
“In Italia mi piace tantissimo Monza, anche se è una pista molto impegnativa. Se guardo i circuiti in Europa, visti anche i miei trascorsi nelle gare in salita, devo ammettere che Spa ha un fascino che non trova eguali. Il tracciato belga regala emozioni forti e occorre una buona dose di coraggio per affrontarlo. D’altronde è considerata l’università dei circuiti”.