Alla sua terza stagione, il britannico John Dhillon racconta a “Fast Lane” la sua esperienza nel Ferrari Challenge e come riesce a gestire il tempo il tempo, tra corse sui circuiti più belli d’Europa e impegni lavorativi.
Perché nel 2018 hai deciso di correre proprio il Ferrari Challenge?
“Perché considero questa serie impegnativa, adatta al mio profilo. Anche la scelta della classe, il Trofeo Pirelli Am, è stata importante: mi ritrovo a confrontarmi con piloti di grande abilità con i quali posso misurarmi. Il confronto mi ha sicuramente permesso di fare progressi importanti”.
Qual è il tuo circuito preferito e quale proprio non gradisci?
“In realtà non ce n’è uno che non mi piaccia, li apprezzo tutti. Sicuramente Spa è tra i miei preferiti. Direi che Barcellona non si adatta alla mie caratteristiche: è un tracciato decisamente molto tecnico, mentre io prediligo i circuiti veloci”.
Hai un lavoro impegnativo e immagino ti serva una preparazione mentale parecchio accurata per trovare la giusta concentrazione.
“All’inizio arrivavo alla gara stanco dopo gli impegni di lavoro. Ho capito che affiancare lavoro e corse non è il facile. Qualche giorno prima delle gare, infatti, sarebbe meglio staccare e iniziare a rilassarsi per non compromettere la prestazione. Ma questo non è sempre fattibile”.
Quale gara ricordi con più emozione?
“Direi il weekend di Misano. E’ stata una gara speciale e mi sono divertito molto”.
La musica è un’arma che può aiutarti prima di una gara?
“Il mio problema è che non riesco a rilassarmi in generale. Se dovessi ascoltare musica mentre sono in macchina temo mi addormenterei... o comunque andrei più piano. Questo è un aspetto sul quale sto lavorando”.