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    Fast Lane: James Weiland

    Maranello 21 agosto 2020

    La rubrica “Fast Lane” ospita uno dei piloti più apprezzati della famiglia di Corse Clienti, James Weiland. Il suo debutto nel Ferrari Challenge risale al 2013 e ha imparato a farsi conoscere, a suon risultati nei due continenti. Il pilota americano, infatti è l’unico a destreggiarsi, con risultati anche importanti, nella serie europea e in quella a stelle e strisce. Nella sua bacheca brillano il titolo iridato nel Trofeo Pirelli Am, conquistato lo scorso anno alle Finali Mondiali del Mugello, oltre al campionato vinto nel 2016 nel Challenge North America, sempre nel Trofeo Pirelli Am.

    Questa è la tua ottava stagione: quali sono le tue sensazioni e le tue aspettative per questa nuova avventura?

    “Ogni anno è sempre più difficile, però amo questa serie: è fantastica. Poi adoro l’ambiente e il 99% per cento dei piloti è rappresentato da belle persone e mi trovo davvero bene. Mi diverto, la mia famiglia si diverte, i circuiti sono ottimi. Semplicemente, mi piace tantissimo”.

    Qual è il circuito che ami di più e quello che apprezzi meno?

    “Quello che apprezzo di meno si trova negli Stati Uniti, si chiama Lime Rock ed è molto breve. Mi trovo a mio agio sui tracciati cittadini come Montreal e Singapore, ma mi diverto anche a Spa, Mugello, Silverstone, Suzuka. Negli Stati Uniti mi piace correre a Watkins Glen”.

    Come affronti la preparazione fisica in vista di una corsa?

    “Mi piacerebbe avere la possibilità di avere una preparazione fisica, ma ho subito un’artroplastica a un ginocchio e ora sono in attesa di operare anche l’altro, quindi non c’è molto che possa fare. Non mi è concesso andare in bicicletta, fare jogging e non posso nemmeno fare le scale. Direi piuttosto che il mio esercizio fisico è proprio correre in auto, decisamente molto impegnativo, ma allo stesso tempo entusiasmante”.

    Hai avuto una lunga e brillante carriera: quale gara ricordi volentieri?

    “Sicuramente le Finali Mondiali dello scorso anno al Mugello, dove sono riuscito a vincere all’ultimo giro. E’ stata una bella emozione, anche perché a sostenermi era presente mio figlio Max”.

    Quando è nata la tua passione per le gare automobilistiche e per Ferrari?

    “Direi che è una passione nata recentemente. Mi sono sempre piaciute le auto, ma non vengo da una zona dove le persone vanno giro in Ferrari. L’opportunità è arrivata all’età di 40 anni in occasione di una Ferrari Driving School dove ho provato a testarmi e mi sono accorto che alla guida in pista non ero poi così male. E quindi, eccomi qui”.