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    Fast Lane: George Zachary

    Maranello 11 settembre 2020

    George Zachary è l’ospite di questa puntata di "Fast Lane" e lo abbiamo incontrato al termine della sua seconda gara sul Circuit of the Americas. Nonostante non possa vantare molta esperienza, George è riuscito a ottenere tempi sul giro costanti e ha mostrato progressivi miglioramenti durante tutto il fine settimana. Una prestazione ottima per un pilota che si è avvicinato da poco a questo sport. Anche se questa era la sua seconda gara, Zachary non era certo alle prime armi: ha infatti partecipato ad oltre 20 track days con la vettura del Ferrari Challenge, in preparazione di questa stagione e sicuramente sta portando i suoi frutti.

    Come nasce la decisione di partecipare al Ferrari Challenge?

    “E’ da quando ho cinque anni che sogno di correre, e sempre a cinque anni è iniziata la mia passione per Ferrari. E pensate, oggi ne ho 50 e ho la stessa passione e la stessa voglia di correre di quando ero bambino. Acquistando una Ferrari sono venuto a conoscenza dei Corsi Pilota ed è proprio così che ho avuto la mia prima esperienza in pista: ho trascorso venti giorni sul tracciato, seguito da due istruttori che mi hanno preparato al meglio in vista di questa stagione”.

    Qual è il tuo circuito preferito?

    “Attendo con ansia di correre a Laguna Seca, in un certo senso per me è come giocare in casa. Adoro il clima della zona, mentre il circuito è piuttosto tecnico, con pochi rettilinei e cambi di quota che mi divertono. Per esempio, molti detestano il Corkscrew (famosa curva a Laguna Seca dove i piloti affrontano un dislivello di 18 metri nel giro di due secondi - ndr) mentre io lo trovo entusiasmante, così come le tante curve che il tracciato presenta”.

    Qual è la caratteristica che più apprezzi della nuova Ferrari 488 Challenge Evo?

    “Guidarla ti regala emozioni uniche. E’ estremamente potente e inoltre mi sono trovato a mio agio fin da subito, imparando a guidarla in poco tempo. Devo comunque ricordare che nella mia collezione possiedo molte Ferrari a motore centrale e questo certamente mi ha aiutato. Inoltre, il mio garage annovera una 458, una 488 Pista, una 812 Superfast, una F12tdf. Per finire sto aspettando una F8 Tributo e una SF90 Stradale”.

    Quale corsa ricordi con più affetto?

    “Abbiamo vissuto una meravigliosa esperienza a Indianapolis: pensate che il mio coach, Alessandro Balzan, mi ha detto che è stato il momento più emozionante della sua carriera professionale. Ho 54 anni e non avevo mai corso prima, eppure ho fatto davvero tanti progressi nel corso di quel fine settimana. Partire da zero alla mia età e, nonostante tutto, riuscire a giocare un ruolo da protagonista in gara, è stato emozionante non solo per me, ma anche per Ale. Era davvero entusiasta della mia prestazione, non dimenticherò mai il suo volto così soddisfatto e felice”.

    Ci sono altre passioni nella tua vita oltre al motorsport?

    “Dopo la mia famiglia questa è la cosa che amo di più. Adoro l’ambiente Ferrari e adoro farne parte. Dal punto di vista professionale mi occupo di Neurobiologia, ma è un settore piccolo, composto da poche aziende. Il mio tempo libero lo dedico interamente a Ferrari, ormai è quasi un’ossessione! Partecipare a questi eventi è esaltante non solo perché hai la possibilità di guidare auto fantastiche, ma anche perché è tutto entusiasmante, dalle persone all’atmosfera. Semplicemente grandioso”.