“Fast Lane” questa settimana ha incontrato il tedesco “Boris Gideon” che sta ben figurando nel Ferrari Challenge dopo che lo scorso anno, al suo debutto nella serie, aveva già dimostrato di essere competitivo, chiudendo la stagione con un buon secondo posto nella Coppa Shell Am Europe per i colori di Formula Racing.
Come è nata l’idea di correre nel Ferrari Challenge?
“Ho scelto di correre nel Ferrari Challenge perché sono un vero appassionato delle auto del Cavallino oltre che delle corse. Quando sono entrato in contatto per la prima volta con questo ambiente ero estremamente emozionato e immediatamente ho deciso che l’anno successivo avrei partecipato alle gare nella Coppa Shell Am”.
Come e quando sono nate queste tue passioni?
“La passione per il motorsport è nata fin da giovane, ma a dire il vero mi sono messo al volante di un’auto sportiva molto tardi: ho affrontato le mie prime gare quando avevo quasi 50 anni”.
Qual è la caratteristica che più apprezzi della Ferrari 488 Challenge Evo? E quali sono le differenze rispetto alla vettura dell’anno scorso?
“Credo che la differenza maggiore sia nell’assetto aerodinamico: l’auto è più affilata e più robusta nella parte frontale. La caratteristica che più mi affascina è il design: la vettura è semplicemente fantastica e penso che sia ancora più bella rispetto all’anno scorso”.
Qual è il tuo circuito preferito e quale proprio non ti piace?
“Il mio preferito è Portimão perché è lì che ho conquistato la mia prima vittoria nel Ferrari Challenge, quindi non dimenticherò mai questo circuito: molto emozionante con tanti saliscendi. Per quanto riguarda il tracciato che apprezzo di meno, penso che dovremo attendere il termine della stagione, perché in questo momento non saprei come rispondere”.
Hai qualche rituale, gesto scaramantico, che osservi prima di affrontare una gara?
“A dire la verità ne ho tanti, ma sono segreti! Posso svelarne uno: nel momento in cui lascio la stanza d’albergo per raggiungere la pista in vista della gara, devo varcare la soglia della camera con il piede sinistro…”.