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    Fast Lane: A.C.

    Maranello 14 agosto 2020

    Una passione nata in famiglia, la voglia di divertirsi e mettersi alla prova. E’ con questo spirito che A.C., imprenditore 48enne di Milano, si appresta a vivere, col team Rossocorsa, la sua prima esperienza al Ferrari Challenge. Al debutto anche nel mondo delle competizioni a ruote coperte. Lo incontriamo per una nuova puntata della rubrica “Fast Lane”.

    Dove nasce la sua passione per il motorsport?

    “Si tratta di una passione che tipicamente si trasmette da padre a figlio e io non faccio eccezione. La mia famiglia ha sempre annoverato grandi amanti dei motori e io ho iniziato a subire questo fascino sin da ragazzino: inizialmente correvo in moto, poi crescendo sono passato alle auto sportive, passione che mi caratterizza ancora oggi”.

    Alla sua prima esperienza nel Ferrari Challenge. Quali le motivazioni che l’hanno spinta a questa scelta?

    “Due anni fa, Ferrari mi ha invitato al Mugello insieme ad altri clienti per provare le vetture su pista: è stato subito amore. L’anno successivo, poi, ho avuto l’opportunità di provare un modello da corsa, la Challenge 458, e in quell’occasione ho avuto la certezza: questo è il mio sport. Mi sono appassionato a tal punto che ho iniziato subito l’iter per diventare pilota. Il piacere di guidare una vettura da corsa in pista è davvero unico, molto diverso rispetto ad una vettura stradale, due auto completamente differenti. Alcuni giorni fa ho effettuato un test sul circuito di Spa e mi sono divertito come un bambino. Il Ferrari Challenge, infatti ha anche questo pregio, ti permette di correre sui tracciati più belli d’Europa. Purtroppo, gli impegni di lavoro sono tanti e quest’anno non riuscirò a partecipare a più di quatto o cinque gare”.

    A proposito di circuiti, quale le crea più attesa e dove pensa di potersi esprimere al meglio?

    “Spa, come dicevo l’ho sperimentata poco tempo fa ed è una pista difficile, ma bellissima. Ho provato anche il Mugello, dove torneremo a fine agosto e anche su questo circuito credo di poter fare bene. E’ evidente che essendo la mia prima competizione non posso pretendere troppo da me stesso. Non ho grandi aspettative, sarà una stagione di prova e apprendistato. Devo dire che durante il test sul circuito di Spa ho ottenuto tempi molto soddisfacenti, ma è chiaro che l’esperienza in gara sarà del tutto differente: un conto è fare un giro veloce, altra cosa è correre per mezz’ora a un ritmo serrato. Diciamo che il potenziale c’è, manca l’esperienza: magari il prossimo anno inizieremo a parlare di obiettivi”.

    Come definirebbe il suo stile di guida?

    “Devo ammettere che sono un po’ aggressivo, infatti tutti mi dicono di stare attento perché con i ritmi che tengo va a finire che consumo le gomme dopo pochi metri! (ride, ndr)”.

    Come si prepara atleticamente in vista di una gara?

    “Mi sto preparando anche fisicamente, vado in palestra tre volte a settimana e devo dire che ho notato importanti miglioramenti: a Spa ho fatto circa 500 chilometri e ho retto bene, mentre un anno fa, con la Challenge 458, ero sfinito dopo 200 chilometri!”.